10-18 gennaio 1987 

 

- L'ABBONDANTE NEVICATA DEL GENNAIO 87 -

Quanta neve a Melzo !

il racconto di Luca Boscani

a cura di Luca Boscani - Oss. Meteo di Caleppio di Settala ( MI )

 

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Il secondo episodio nevoso in ordine di importanza rispetto a quello ( oramai storico ) del Gennaio 1985 si presenta nella settimana centrale del mese di Gennaio 1987, dopo un inizio mese meteorologicamente non interessante ( caratterizzato da frequenti episodi favonici e tempo mite ):


Mappa riferita al 6 Gennaio 1987.


Ma qualche giorno dopo, un deciso flusso di correnti da NE porta il freddo nel Mediterraneo, con temperature minime che raggiungono valori attorno ai –6°C nella mia zona, deducibili dal fatto che il termometro ad alcool che ho sul davanzale della finestra segna –4°C. La situazione si presenta molto favorevole all'arrivo di nevicate anche in pianura, in quanto un classico fronte Atlantico avanza velocemente da SW:


Immagine satellitare riferita a quel 9 Gennaio 1987.


Nella mattina di Venerdì 9 Gennaio, all’orizzonte W sono già visibili le prime velature consistenti e la temperatura rimane molto bassa. Il cielo si copre verso sera e nella notte hanno inizio le prime nevicate sparse anche sulla pianura Padana, con temperatura in ovvio aumento ( minima di circa –2°C ), che terminano subito per riprendere, questa volta con decisione, verso le 10 del mattino di Sabato 10 Gennaio. Nevica discretamente per tutto il giorno con accumuli di circa 15-20 cm di neve sempre più bagnata, tanto che verso notte dalla finestra con delusione riconosco la pioviggine fine che denuncia il rialzo termico, per altro ovvio. La neve cola abbondantemente dagli alberi e dalle grondaie. Domenica mattina ( 11 Gennaio ) risveglio con sorpresa: nevica ancora discretamente, ma le strade sono completamente libere. La temperatura è di poco al di sopra dello zero, segnale inequivocabile dell’esaurimento del cuscino freddo sotto la spina dei venti meridionali. Allora non ho cognizioni meteorologiche che vadano oltre la semplice interpretazione guidata delle immagini satellitari televisive, a volte ritrasmesse da qualche canale privato a fine programmi. La presenza di neve mista a pioggia, o alternata a rovesci di pioggia, non prome bene specialmente se rapportata alle condizioni del giorno precedente. Accade però un fatto strano. Verso le ore 14, mentre mi appresto ad uscire per raggiungere gli amici nel più classico dei ritrovi domenicali al bar, inizia a nevicare nuovamente con decisione senza più mutarsi in pioggia. Non vi presto molta attenzione, avendo ormai abbandonato le speranze, relegando i momenti di gioia nel giorno precedente quando la neve cadeva a tratti moderata da un cielo molto scuro con le sue tonalità più tipiche. Non lo so, ma sta per avvenire uno di quei fenomeni così rari da esser questo l’unico che ricorderò: il flusso meridionale sta gradualmente per essere sostituito da aria molto fredda che scende dai Balcani e connessa ad un potente nucleo freddo.



Mappa riferita al giorno 11 Gennaio 1987.  


Dalla mappa sopra, si nota infatti la sovrapposizione di due masse d’aria molto diverse e la progressiva sostituzione di quella calda e umida con quella più fredda presente in abbondanza a E. Se in genere capita in caso opposto ( nevicate da "raddolcimento", come successo, d’altra parte, il giorno prima ), immaginate quanto io ora possa ( tra virgolette ) “maledire” la mia beata incoscienza e il fatto che in quel pomeriggio, esco poche volte dal bar per vedere gli enormi fiocchi oramai asciutti cadere dal cielo e imbiancare nuovamente tutto, proprio qui in pianura... Verso sera, salutati rapidamente gli amici, non ritorno subito a casa ma approfitto dell’orario ( è ancora abbastanza presto ) per una ricognizione in auto nelle zone limitrofe, dove posso constatare come sia già difficile guidare ( continua infatti a nevicare insistentemente ) e come abbia nevicato con maggiore insistenza più ad est dove ( a Treviglio, 15 km est da Melzo, provincia di Bergamo ) gli accumuli sfiorano già i 20 cm.

Ma quella splendida giornata non è ancora finita verso le ore 22, mentre ritorno a casa, a piedi attraversando il mio amato-odiato “borgo selvaggio”, noto che la neve, ormai in esaurimento, cade ancora, ma è molto fine e che tutto si cristallizza, “gela”, diventa di "vetro" laddove aveva accennato ad uno scioglimento: è entrata la bora o, meglio, il gelido soffio del vento Burian. Il freddo, intenso, avvolge ogni cosa, e i rumori, già attutiti dalla neve abbondante, scompaiono. Sento solo il tipico rumore delle mie scarpe che calpestano la neve al suolo ancora vergine.

Lunedì 12 Gennaio . Risveglio stranissimo: nel gelo intenso ( circa –3°C ma con una sensazione di freddo decisamente maggiore, a causa del vento ), il cielo si presenta a tratti azzurro, a tratti cenere e in quei tratti cadono fiocchi di neve leggerissimi, e a gruppi isolati, sporadici. E’ tutto bianco, anche se nella notte non ha quasi nevicato. Notare nella mappa sotto la splendida e irripetibile configurazione, che io reputo ancora migliore di quella del 1985:



Mappa riferita al giorno 12 Gennaio 1987.  


Forse come non mai ho gradito il fatto di dovermi recare a Bergamo per le lezioni universitarie… il tragitto, comodamente in treno per evitare i disagi delle strade, mi ripresenta quelle sporadiche nevicate, a tratti intense, mentre a tratti esce perfino il sole che illumina i campi bianchi di neve fresca. Ricordo alla perfezione i colori di quel cielo, un frammento di freddo oriente portato fin qui dai venti del Burian ! Le nubi, i mille colori, i mille tipi con cui si presentano nel cielo, e a tratti quel blu profondo all’orizzonte verso cui corre il treno che se fosse estate si direbbe… che temporale sta arrivando e invece… un rovescio di neve, intenso, breve, freddo, gelido, bianchissimo !
Gli accumuli aumentano nel progredire verso est, come già avevo constatato nella ricognizione della sera precedente. E, al bar bevendo un caffè in attesa della coincidenza di Treviglio, sento le voci… “hai visto quanta? …e tutta ieri sera, in due ore… dicono che continuerà così tutta la settimana”. Penso di morir di gioia da un momento all’altro…

Verso sera il cielo si rasserena e la temperatura precipita a valori “siderali”. Nel mio cortile, che si trova all’interno di più case, il solito termometro ad alcool registra ben –5°C alle ore 17!
Stanno per avere nuovamente inizio le danze...
Martedì 13 Gennaio : neve fin dal mattino con temperatura davvero fredda, nonostante la rotazione dei venti dai quadranti meridionali ( temperatura -5°C ):


Il cortile durante quel mitico 13 Gennaio 1987.  


Notare la tipologia “montana” della neve che cade leggerissima...



La neve è asciutta e farinosa.  


La nevicata cessa in mattinata con accumuli modesti ( circa 10 cm ) ma all’esordio l’intensità è paragonabile a quella di Gennaio di due anni prima. Durante la settimana il tempo si mantiene chiuso con temperature sempre molto basse e diversi giorni di gelo. La neve resiste a lungo sulle strade e rimane praticamente intatta anche sui tetti. Il contesto rimane quello di un inverno memorabile:


Mappa riferita al giorno 14 Gennaio 1987.  


... in attesa del definitivo ingresso di un fronte atlantico che avviene nel fine settimana… sempre in un contesto di freddo intenso, ma con la nuova e progressiva rotazione del vento dai quadranti meridionali:





Mappe riferite ai giorni 17 e 18 Gennaio 1987.  


L’epilogo avviene qualche giorno dopo ( Lunedì 19  e Martedì 20 ) quando intense correnti sciroccali investono la penisola, sostituendo la massa d’aria e provocando intensissime nevicate da raddolcimento specie laddove il cuscino freddo “tiene” meglio:

 




Il considerevole accumulo raggiunto a Melzo con le nuove nevicate dei giorni 17 e 18/1/1987. 


Gli accumuli a Melzo sono davvero rilevanti, e vicini alle magie del 1985; la neve è già tuttavia bagnata ( notare che ancora sta cadendo e confrontarla con quella caduta nella giornata di Martedì ):


La neve cade ancora in maniera insistente, anche se con temperatura in aumento.  


E per l’amarcord, ecco il noto meteorologo Guido Caroselli, il giorno 14 Gennaio 1987, come tutti noi amanti della neve lo vorremmo sempre vedere ogni inverno, davanti ad una configurazione da sogno:

 

 

Per scaricare il video delle previsioni fatte da Caroselli il 13-1-1987 inerenti al culmine della nevicata CLICCA QUI 


Per intenderci sulla quantità di neve caduta, guardate circa un mese dopo dai tetti che “pericoli”...

 


Ma ormai la primavera è vicina, e non ci sono rimpianti per un inverno pieno di emozioni, forse ancora più “forti” nei suoi passaggi singolari di quello ormai indimenticabile del 1985.


A cura di Luca Boscani - Centro Meteo Lombardo -

Oss. Meteo di Caleppio di Settala ( MI )

Impaginazione a cura di Simone Rossetto

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