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.: Mercoledì 27 novembre 2024
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B. Grillini, M. Dei Cas |
2015 |
GENNAIO 2015: NEL COMPLESSO MITE, CON PRECIPITAZIONI NELLA NORMA Gennaio 2015 è risultato un mese complessivamente mite su gran parte delle nostre pianure lombarde, mentre in montagna l'andamento termico ha seguito due fasi distinte: una prima parte del mese decisamente più tiepido con un paio di picchi di calore importanti, seguita da una generale flessione delle temperature pur con marcate oscillazioni. Complessivamente nella norma invece l'ammontare pluviometrico, con precipitazioni quindi piuttosto scarse rispetto agli altri mesi dell'anno e concentrate per lo più nella seconda metà del mese, quando la nostra regione è stata interessata da diverse perturbazioni bene organizzate. La prima neve è caduta finalmente sia in montagna (17 gennaio) che in pianura (29 gennaio), dopo l'assenza prolungata ad oltre la prima parte della stagione a causa del perpetuarsi di un clima alquanto mite. La prima decade del mese è stata caratterizzata dal dominio incontrastato dell'anticiclone delle Azzorre che ha conquistato buona parte dell'europa occidentale e del Mediterraneo. La struttura di alta pressione ha deviato le perturbazioni provenienti dalle medie latitudine dell'Atlantico costringendole ad assumere una traiettoria nord-occidentale: diversi corpi nuvolosi si sono così infranti a ridosso dell'Arco Alpino per tracimare sulla nostra regione dando luogo a ripetuti episodi di Föhn. Tra questi il più importante è quello del 10 gennaio, quando un vento di caduta originato da una massa particolarmente mite ha innalzato la colonnina di mercurio in diverse nostre stazioni a valori superiori ai venti gradi. La seconda decade del mese ha visto invece una ripresa di un tipo di tempo semizonale, ovvero caratterizzato da un flusso occidentale mite ed umido dall'atlantico con alternanza di perturbazioni atlantiche alternate a promontori mobili di alta pressione. Le masse d'aria più fresche rispetto a quelle subtropicali che avevano caratterizzato la prima parte del mese si sono manifestate con un calo della temperatura in quota che ha favorito le prime nevicate di stagione a quote montuose su Alpi e Prealpi. In pianura le piogge sono cadute prevalentemente sui settori centro-occidentali, con l'ingresso dei venti sudoccidentali che precedevano l'ingresso delle perturbazioni atlantiche. Il mese di gennaio si è concluso finalmente con scambi meridiani più pronunciati, più precisamente con l'irruzione di masse d'aria più fredda di natura nord-oceanica o artica nel bacino del Mediterraneo. Gli impulsi freddi contrastando con masse d'aria più mite di origine marittima hanno dato luogo a depressioni più o meno approfondite, responsabili di episodi di maltempo che hanno coinvolto anche la nostra regione. | Gennaio 2015 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini. N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. | TEMPERATURE Le temperature si sono mediamente mantenute al di sopra della media in tutta la Lombardia: lo scarto è un po' meno evidente negli estremi minimi delle zone di pianura, in virtù dell'elevato numero di nottate serene che hanno permesso un apprezzabile calo termico per irraggiamento. L'assenza di importanti irruzioni di aria fredda continentale è resa meglio evidente dallo scarto rispetto alla media delle temperature massime ed in particolare in pianura (fino a 3 / 4°C ed oltre), risultando invece più contenuto nelle aree montuose. Le avvezioni di aria fredda sopraggiunte nella seconda meta di Gennaio, essendo di natura marittima, hanno infatti provocato un relativo calo delle temperature più sensibile in quota. | Gennaio 2015 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: dati del Servizio Meteorologico AM e di Meteosvizzera. Elaborazione di Bruno Grillini. | La distribuzione delle isoterme è tipicamente invernale, ed evidenzia più che mai la presenza di un'inversione termica ben consolidata in Pianura Padana. Le zone più fredde (-3 / -1 °C) corrispondono appunto alle conche più riparate dal vento, ovvero lungo la valle del Ticino, nella Brughiera Comasca e Brianzola ed in generale nel fondo di tutte le vallate alpine e prealpine. A conferma di questo spiccano i valori più elevati (3 / 4 °C) in collina e lungo la fascia pedemontane delle Prealpi. Altrettanto miti tutte le zone lacustri ed i grandi centri urbani, dove è più che mai evidente l'azione dell'isola di calore. | Gennaio 2015 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | La distribuzione delle temperature massime risulta invece decisamente più appiattita: il soleggiamento diurno è riuscito nella gran parte dei casi a rimuovere l'inversione termica nel Catino Padano. Assenza di nebbie nel corso della giornata con temperature pomeridiane che sulla Bassa Pianura sono risultate di poco inferiori (circa un grado in media) rispetto alle zone collinari. Un comportamento anomalo rispetto alla climatologia lombarda che vede gennaio quale un mese alquanto stabile e caratterizzato da nebbie persistenti, con il tipico clima padano freddo ed umido. Le zone più miti risultano comunque quelle a ridosso delle Prealpi, mentre al contrario nelle vallate il clima si mantiene più fresco proprio per la più scarsa radiazione solare diretta: ben conservato questo comportamento lungo la media Valtellina. | Gennaio 2015 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | PRECIPITAZIONI L'ammontare mensile delle precipitazioni vede una netta prevalenza su tute le Prealpi (100 / 150 mm) con isolati picchi tra le Orobie ed il Varesotto. Le piogge poi decrescono scendendo da Nord a Sud: a parte una relativa ripresa nel mantovano, i valori si aggirano tra i 25 ed i 50 mm. Questo andamento spiegherebbe ancora una volta l'importanza del fattore orografico di sbarramento, in tutte quelle condizioni che precedono l'ingresso di una perturbazione atlantica: l'afflusso di aria mite ed umida dai quadranti meridionali si traduce infatti in una maggiore piovosità a ridosso dei primi contrafforti montuosi che si affacciano sulla Pianura Padana. Scarse le situazioni caratterizzate da un minimo di pressione chiuso sul Mediterraneo, che in genere coinvolge in modo più significativo la Bassa come accaduto con relativa frequenza nel corso di queste ultime annate. In merito alla neve in pianura, la prima di stagione, è caduta il 30 Gennaio grazie al veloce transito di una perturbazione atlantica favorita da una colonna d'aria particolarmente secca, in particolare nelle zone precedentemente battute dal Föhn. Il passaggio perturbato ha interessato soprattutto le Alpi, la Valtellina (fino a 10 cm) ed in generale la media-alta pianura ad Ovest dell'Adda (2-5 cm). | Gennaio 2015 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. |
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