Marzo 2006 è stato caratterizzato da precipitazioni inferiori alla norma su tutto il territorio regionale. Il regime barico è stato in media debolmente ciclonico con il N-Italia perennemente terra di contesa tra HP mediterranea ed il potente vortice islandese. ** La 1ª decade è stata caratterizzata dalla contrapposizione tra il baldanzoso VP sulle Isole Britanniche e la fascia delle HP sub-tropicali ‘adagiata’ sul bacino del Mediterraneo. Ne nasceva una fase con correnti tese dall’Ovest, che portavano un attivo sistema frontale a transitare sulla Lombardia nel corso del g.5. Le precipitazioni risultavano di modesta consistenza e l’evento più significativo di questa prima situazione perturbata marzolina erano gli effimeri rovesci nevosi, originatisi nella serata stessa sul centro-Est lombardo al momento dell’irruzione fredda e giunti fino in pianura. Seguiva un intervallo favonico di 3gg con punte fino a 50Km/h. La neve vera e propria interessava solo l’Ossola ed il settore retico del Valtellinese. **La 2ª decade è risultata quasi completamente secca ed ha presentato caratteristiche prettamente invernali. Nata sotto il segno di un turbolento episodio di föhn con raffiche fino a 60-80Km/h sulla Lombardia Ovest e danni ad impalcature, alberi ed in qualche caso alle coperture delle case (g.12), il resto della decade ha visto l’HP allungato da un lato sull’Europa settentrionale fino alla Scandinavia, e dall’altro una LP iberica, che a stento riusciva ad insidiare con corpi nuvolosi poco attivi la conca Padana e le Alpi. Qualche goccia di pioggia veniva registrata con distribuzione a macchia di leopardo durante il g.15, ma ogni altro fronte nuvoloso si è dimostrato del tutto sterile. **La 3ª decade ha avuto risvolti finalmente primaverili con precipitazioni nella norma ed il ritorno delle figure bariche principe dello scacchiere meteorologico europeo nella loro sede naturale. La ribalta ci ha consegnato quindi una nuova contrapposizione tra VP su Mare del Nord e Scandinavia, ed HP subtropicale su area mediterranea, con riproposizione del copione di inizio Marzo: correnti ondulate dall’Ovest caratterizzate, però, da maggior dinamicità. Si sono susseguite, così, piccole creste anticicloniche e modesti cavi d’onda ciclonici. I tre sistemi nuvolosi, transitati sulla Lombardia, hanno impedito il formarsi di una fase secca prolungata. Durante il g.28 il più intenso dei tre sistemi nuvolosi (FF) contribuiva ad innescare una moderata instabilità con temporali e grandine minuta anche sull’area metropolitana. Se si escludono i rari, ma non più così eccezionali, eventi temporaleschi invernali, si è trattato del primo episodio della stagione temporalesca canonica (MAR-OTT). La neve è caduta nuovamente a quote superiori ai 1500m, arrecando contributi alla coltre nevosa su Alpi e Prealpi mai così abbondante a media quota ad inizio primavera negli ultimi 10-15anni. **Analizziamo, ora, statisticamente le serie storiche per il mese di Febbraio in tre stazioni lombarde: 1) La stazione di Varese-CGP ha fatto registrare un accumulo mensile di pioggia pari a 50,7mm contro una media sull’intera serie storica (1965-2006) di 106,7mm (bilancio –56,0mm). Le precipitazioni mensili mostrano una netta tendenza alla riduzione. Statisticamente si evidenzia una forte diminuzione pari a –18,8mm ogni 10 anni. Questa tendenza è abbastanza significativa ed è evidenziata dalla media mobile su base 5, rappresentata dalla linea nera in grassetto, che dalla fine degli anni 1980 permane con costanza al di sotto del valore medio. La significatività è abbastanza elevata visto che nel periodo 1986-2006 (21 anni) solo in quattro casi abbiamo registrato un mese di Marzo con accumuli di pioggia superiori alla media. Questa fase si contrappone nettamente al ventennio precedente che mostra una piovosità nettamente più elevata. Dal tracciato si intravede, malgrado la riduzione delle precipitazioni, una periodicità di circa 20 anni molto probabilmente legata ad un doppio ciclo solare. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione logaritmica, riscontriamo che almeno quattro dati hanno un tempo di ritorno ragguardevole. Evidenziamo, qui, la significatività solo dei due valori di picco: Il Marzo più piovoso 446,8mm nel 1979 à tempo di ritorno almeno 1000 anni Il 2°Marzo più piovoso 306,8mm nel 1977 à tempo di ritorno 175-200 anni 2) La stazione di Milano-S.Leonardo ha fatto registrare un accumulo mensile di pioggia pari a 32,4mm contro una media sull’intera serie storica (1979-2006) di 74,0mm (bilancio –41,6mm). Le precipitazioni mensili mostrano una netta tendenza alla riduzione. Statisticamente si evidenzia un diminuzione di –16,8mm ogni 10 anni. Questa tendenza non è così significativa dal punto di vista statistico come per la stazione di Varese. Ciò è evidenziato molto chiaramente dalla media mobile su base 5, rappresentata dalla linea nera in grassetto, che presenta un intervallo all’inizio del 3° millennio con valori mediamente superiori alla media. Anche per Milano si riscontra una periodicità all’incirca ventennale e quindi riconducibile ad una probabile influenza di un doppio ciclo solare. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione logaritmica, riscontriamo che almeno tre valori hanno una buona significatività dal punto di vista del tempo di ritorno. Evidenziamo, qui, la significatività solo dei due valori di picco: Il Marzo più piovoso 238,1mm nel 2001 à tempo di ritorno almeno 200-225 anni Il 2°Marzo più piovoso 216,0mm nel 1985 à tempo di ritorno 125-150 anni 3) La stazione di Spessa (PV) ha fatto registrare un accumulo mensile pari a 21,8mm contro una media sull’intera serie storica (1987-2006) di 38,1mm (bilancio –16,3mm). Segnaliamo subito che il mese di Marzo da quest’anno risulta, per tale località, il meno piovoso dell’anno, mentre dal punto di vista climatico il primato della scarsità di precipitazioni per la Bassa Padana dovrebbe essere appannaggio di Febbraio. Le precipitazioni mensili mostrano una lieve tendenza alla riduzione. Statisticamente si evidenzia un diminuzione di –2,1mm ogni 10 anni. A Spessa non si evidenzia alcun trend nell’andamento delle precipitazioni contrariamente alle precedenti stazioni di Milano e Varese. Infatti la media mobile su base 5, rappresentata dalla linea verde in grassetto alterna periodi al di sopra del valore medio (vedi inizio anni 2000) ed altri al di sotto di tale valore (vedi anni 1990). Per Spessa si riscontra una periodicità all’incirca decennale e, quindi, diversamente dalle due precedenti stazioni riconducibile all’influenza di un solo ciclo solare. Se analizziamo la serie storica dei valori in base ad una loro distribuzione logaritmica, riscontriamo che solo il valore di picco ha una buona significatività dal punto di vista del tempo di ritorno. Il secondo valore di punta ha già un’importanza statistica ben più ridotta. Il Marzo più piovoso 109,7mm nel 2001 à tempo di ritorno 95 anni Il 2°Marzo più piovoso 78,7mm nel 1993 à tempo di ritorno 30-35 anni Un discorso a parte lo merita la neve che in tutte e tre le stazioni non ha fatto registrare alcun accumulo. Marzo, comunque, raramente apporta accumuli nevosi in pianura, mentre per l’area prealpina ci sono ancora buone chances per apparizioni non effimere della ‘Dama Bianca’. Il proverbio cita: “Neve marzolina dalla sera alla mattina”. · A Varese l’accumulo medio mensile è di 3,8cm (serie storica 1968-2006). Ben diciassette annate su trentotto (45%) hanno registrato accumuli nevosi. I maggiori accumuli mensili sono da attribuirsi alle indimenticate annate del 1976 (27cm), del 1970 (23cm), del 2004 (16,5cm) e del 1979 (15cm). · A Milano l’accumulo medio mensile è di 1,1cm (serie storica 1979-2006). Solo sei annate su ventisette (22%) hanno registrato accumuli nevosi. I maggiori accumuli per Marzo sono da attribuirsi alle annate 2005 (15,5cm) ed al 1986 (7,5cm). Accumuli inferiori si annotano anche per gli anni 1995, 1998, 2001 e 2004. · A Spessa l’accumulo medio mensile è di 1,5cm (serie storica 1987-2006). Almeno sei annate su venti (30%) hanno registrato accumuli nevosi. I maggiori accumuli per Marzo sono da attribuirsi alle annate 2005 (10cm) ed al 2001 (9cm). Accumuli inferiori si annotano anche per gli anni 1987, 1995, 1998 e 2004. |