Che cos'è Climateprediction? In sintesi ClimatePrediction.Net è la più grande ricerca nei cambiamenti climatici e nello studio sulle previsioni del clima attualmente in essere. Chiunque può partecipare e dare il suo contributo: basta avere un PC acceso la maggior parte del tempo e collegato ad internet. Il Calcolo Distribuito Un super-computer della NASA potrebbe lavorare a tempo pieno al progetto, ma costerebbe tantissimo e comunque sarebbe sempre un solo computer. ClimatePrediction funziona attraverso un sistema detto “calcolo distribuito” con il quale, dando in pasto lo stesso tipo di lavoro a migliaia (e perché no, milioni) di PC 'casalinghi', si può ottenere lo stesso tipo di risultato e anche più velocemente. Per darvi un idea delle potenzialità del calcolo distribuito, un altro progetto attivo dagli inizi del 2000 e che ha avuto successo a livello mondiale, ha fatto 493.032 anni di tempo macchina. E’ come se un PC fosse rimasto acceso per 493 mila anni!!! A livello italiano gli utenti registrati in quel progetto hanno contribuito per ‘soli’ 4.105 anni. Quando noi usiamo il PC, solitamente il processore del PC viene sfruttato molto poco, solo alcune applicazioni complesse (tipo video giochi dell'ultima generazione) ne usano tutta la potenza. Il programma di calcolo distributo comunque utilizza solo la parte inutilizzata del processore, quindi l'effetto sul nostro PC non si dovrebbe notare nell’uso comune. Altre informazioni sul calcolo distribuito e i progetti disponibili si possono trovare qui: http://distributedcomputing.info/ Dubbi? Quando sono partito io con il calcolo distribuito nel lontano 2001, mai e poi mai avrei pensato di scaricare un programma di terzi sul mio PC con accesso a Internet. Che cosa sarà? E’ una bufala? Mi rubano i dati? Poi ho ricevuto l’invito a partecipare direttamente dalla rivista universitaria (cartacea) della Oxford University. A quel punto mi sono svaniti molti dubbi. Sicuramente non era una bufala (o almeno non quel progetto) e sicuramente se lo curava la Oxford University qualche garanzia di sicurezza in più c’era, sia per me che per la ricerca in se stessa. Se l’istituto di ricerca è affidabile, allora mi fido. Se non lo è, o non lo conosco allora lascio perdere. Con queste certezze mi sono buttato... e devo dire che finora nessuno ha prosciugato il mio conto corrente, i miei PC non sono esplosi e io sono ancora qui, più convinto che mai. Ma i risultati che elaboro che fine faranno? A questo proposito i responsabili del progetto scrivono: “Per fare in modo che la partecipazione al climateprediction.net sia più stimolante e divertente, stiamo sviluppando delle risorse educative per aiutare i partecipanti a saperne di più riguardo che cosa stia cercando il loro modello. Queste includono materiali per le scuole, un breve corso universitario, e un'interattiva web-community dove i partecipanti possono comparare, discutere, analizzare e imparare riguardo a quello che stanno elaborando i loro modelli.” Va bene, l’idea mi piace: posso avere altre informazioni? Ecco alcune informazioni riportate direttamente dal sito di ClimatePrediction: L'esperimento climateprediction.net aiuterà ad "aumentare i metodi per quantificare le incertezze sulle previsioni climatiche e gli scenari, includendo un insieme di simulazioni a lungo termine usando modelli complessi", identificati come un'alta priorità dal Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) nel 2001. I risultati dell'esperimento alimenteranno il lavoro del team "Quantifying Uncertainty in Model Predictions (QUMP)" al Met Office e faranno parte del contributo della Gran Bretagna al "Quarto Rapporto di Stima" dell'IPCC. Il progetto climateprediction.net è sponsorizzato unitamente dai programmi di e-scienza NERC e DTI (per maggiori dettagli, guarda la pagina 'sponsors' ). | | L’esperimento simula il clima terrestre dal 1920 fino al 2080. Ogni PC che scarica la simulazione utilizzerà dei parametri leggermente diversi in modo da verificare come ogni parametro influenza il clima. Perché si parte dal 1920? Per avere un periodo di controllo sul modello: dal 1920 fino agli anni nostri, infatti, i ricercatori possono verificare di quanto il modello simulato si discosti dai valori effettivamente registrati. Okay, cosa devo fare per attivare il tutto? Il progetto si appoggia a una piattaforma chiamata BOINC, sviluppata dall’Università di Berkeley, sulla quale gira il programma di ricerca sul clima. Ulteriori informazioni su BOINC le potete trovare qui: In pratica, c’è da scaricare un piccolo programma che riceve una 'unità' di lavoro tramite il collegamento ad internet, lo elabora, e poi rispedisce indietro il risultato; richiede un'altra unità di lavoro e così via... sembra un po’ complicato, ma in pratica è molto semplice, basta andare sul sito: http://climateapps2.oucs.ox.ac.uk/cpdnboinc/download_main.php, scaricare BOINC e installarlo. Questi sono i requisiti tecnici: Sistema operativo: Windows XP, Windows 2000 o Linux. Processore: almeno 1.6 Ghz Disco Fisso: almeno 1 Gb di spazio libero RAM: almeno 256 Mb (512 Mb sono meglio) E’ bene sottolineare, per maggiore chiarezza, che per ogni problematica relativa all’installazione e all’utilizzo del programma suddetto dovete fare riferimento al sito sopra riportato in quanto il CML non è in nessun modo coinvolto nella progettazione o nella distribuzione del software. Un volta avviato il programma dovrete configurare BOINC inserendo: · una vostra e-mail · una password scelta da voi Potete aderire al progetto individualmente, seguendo gli appositi link presenti nella pagina http://climateapps2.oucs.ox.ac.uk/cpdnboinc/index.php oppure unirvi al team da me fondato e al quale partecipano già altri utenti che fanno riferimento al Centro Meteorologico Lombardo. In questo secondo caso, create il vostro account usando questo link: http://climateapps2.oucs.ox.ac.uk/cpdnboinc/create_account_form.php?teamid=5782 Il gioco è fatto, siete attivi. Buon Lavoro. Nota Bene - Cautele E' richiesto un discreto impegno da parte dei partecipanti a tenere accesi i PC: se sono dei PC che sono accesi soltanto per un paio di ore al giorno non ne vale la pena: il progetto è a lungo termine, ma le singole unità di lavoro devono essere completate entro un certo lasso di tempo, altrimenti vengono passate ad altri PC più attivi. Attenzione a NON installare il programma su PC di cui non siete i proprietari o senza il consenso dello stesso: c'è gente che ha perso il lavoro per aver installato questo genere di progetto sui PC dell’azienda per cui lavora. Amit Kothari – Stazione CML Milano Nord – Via Arbe |