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.: Domenica 24 novembre 2024
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Matteo Dei Cas |
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L’anticiclone delle Azzorre, grazie ad un affondo del vortice polare in pieno Atlantico, si spinge verso la Scandinavia. In questo modo si isola una grossa cellula di alta pressione di natura dinamica sulla Danimarca. Una massa d’aria artica originatasi sul Mare di Barents aggira il bordo orientale dell’anticiclone e conquista l’Europa dell'Est. Il suo ingresso sull’Italia attraverso i Balcani è favorito da una depressione sul medio Adriatico. Una goccia fredda in moto retrogrado interesserà poi le regioni italiane del centro-sud. Qui l’irruzione fredda darà il meglio di sé con nevicate a quote decisamente basse. Il vento da Est aprirà comunque un periodo generalmente freddo che si protrarrà fino ai giorni prima di Natale. | Il nocciolo freddo in arrivo sulla Lombardia non è termicamente eccezionale. Le temperature sui Paesi dell’Est non erano molto rigide per cui la massa d’aria non ha potuto ulteriormente raffreddarsi nei bassi strati. Il radiosondaggio italiano più rappresentativo in questi casi è quello di Udine. Già qualche ora prima che entrasse il flusso orientale in Pianura Padana si poteva apprezzare l’isoterma di -7°C a 1500 metri. Le correnti a tutte le quote sono disposte dal quadrante nordorientale. La colonna d’aria piuttosto secca permetterebbe alla neve di cadere fino alle quote di pianura. | Nelle prime ore di sabato 15 dicembre le correnti da Est irrompono in Pianura Padana scalzando lo strato d’aria umida e più mite che stagnava al suolo da qualche giorno. Si genera così una sorta di mini fronte freddo che avanza con moto retrogrado da Est. Dalla seguente proiezione BOLAM si deduce la posizione della linea frontale che ha già del tutto superato la Lombardia. | La fotografia del Meteosat a falsi colori conferma la posizione del mini fronte freddo con le nubi più alte allineate tra il Piemonte, la Liguria e l’Alto Tirreno. Sulla fascia pedemontana della Lombardia si ammassa una nuvolosità irregolare più bassa di tipo stratocumuliforme. Lo sbarramento opposto dai primi rilievi sopravvento che si affacciano sulla Pianura Padana è noto come Stau. Ovviamente le aree più interessate dallo Stau sono in questo caso quelle del torinese e del cuneese che impattano frontalmente la corrente orientale. Un effetto più marginale di sbarramento è presente anche sulle Prealpi lombarde e sull'Appennino piacentino. In queste zone i venti da est rallentano e l’aria tende a salire esaltando la nuvolosità. | Immagine Meteosat falsi colori del mattino del 15 dicembre 200 7 La sequenza del radar svizzero LANDI relativa alle prime ore del 15 dicembre mostra il nucleo nevoso più importante insistere tra Torino e Cuneo. Altri nuclei sparsi e più deboli "si accendono" tra le 5 e le 7 del mattino sulla fascia dei Laghi Prealpini e sull’Appennino. | Nuclei nevosi al mattino del 15 dicembre 2007 - radar LANDI Grazie ai dati raccolti dalla capillare rete delle nostre stazioni B. Grillini ha voluto evidenziare a scopo didattico le aree interessate dalle nevicate. L’Autore ha scelto una carta fisica della Lombardia per meglio rappresentare l’influenza orografica su questa tipologia di nevicata. La neve, apparsa per poco tempo con temperature leggermente sopra 0°C, non si è accumulata al suolo in modo apprezzabile. E’ tuttavia interessante notare che in tutta la fascia pedemontana prealpina da Brescia a Varese sono state segnalate delle nevicate. La neve ha anche sconfinato localmente in pianura nel milanese e nel mantovano anche se mista a pioggia. Data la presenza di aria più fredda in quota è ovvio aspettarsi un lieve accumulo sulle zone più elevate come per l’appunto è segnalato dalla mappa. La nevicata è altimetrica in quanto si è intensificata per l’effetto orografico con lievi accumuli già a quote collinari grazie alle temperature più basse. La neve è comparsa anche lungo la fascia pedemontana dell’Appennino piacentino-pavese nonché nell’alessandrino. | Segnalazioni di neve - Dati esclusivi della rete di stazioni del CML - Elaborazione di B. Grillini Nel caso di un’irruzione da Est la testata ed i margini della Val Padana vedono un intensificarsi della nuvolosità grazie all’effetto di sbarramento orografico. A scala più ampia il peggioramento del tempo è dovuto al contrasto tra la massa d’aria entrante dall’Adriatico e quella preesistente sulla nostra regione. A tale scopo è utile in sede di nowcasting confrontare i radiosondaggi di Udine e di Linate. Da questo evento, di per sé non eccezionale, è interessante prendere spunto per analizzare analoghe configurazioni del passato. E questo specialmente quando l’ingresso orientale trasportava aria molto più fredda. |
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