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.: Sabato 23 novembre 2024
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A. Mesiano, M. Dei Cas - Staff CML |
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Nel 2008 la primavera ha ritrovato la propria tradizionale piovosità che ormai non si presentava più da qualche anno. Il mese di aprile infatti è stato caratterizzato da frequenti passaggi perturbati dall'Atlantico con il ritorno della neve sulle Alpi anche a quote relativamente basse. Nel mese di maggio si sono accentuati gli scambi meridiani con almeno un paio di episodi caratterizzati da un intenso flusso meridionale. In queste condizioni il contributo di umidità raccolto dalle correnti nel sorvolare le acque del Mediterraneo genera intensi sistemi convettivi in prossimità dei rilievi sopravvento. E' ad esempio il caso dell'ondata di maltempo del 17-18 maggio e di quella ancora più severa e rovinosa che una settimana dopo ha colpito l'Ovest del Piemonte. Le precipitazioni si sono concentrate lungo alcuni canali definiti dal continuo rigenerarsi di strutture temporalesche. Nel pomeriggio di Sabato 17 maggio le piogge "monsoniche" hanno interessato il Varesotto ed il Canton Ticino per estendersi nel corso della nottata ai ridosso delle Prealpi Lecchesi e all'imbocco delle Valli Bergamasche. I livelli idrometrici dei fiumi e dei laghi erano già elevati grazie alle precipitazioni cadute nel mese di Aprile in aggiunta alla normale fusione primverile della neve in montagna. L'accumulo pluviometrico, che in poco più di dodici ore ha localmente superato i 150 mm, ha inevitabilmente provocato la piena dei fiumi che in alcuni punti hanno tracimato gli argini. E' quanto ad esempio accaduto sull'Olona e sul Brembo. Pur essendovi stato qualche disagio dovuto all'esondazione dei corsi d'acqua, le intense precipitazioni non hanno fortunatamente provocato gravi frane o smottamenti. Anche il livello dei laghi ha raggiunto la soglia di attenzione, ma la piena è risultata in questo caso contenuta. Un evento questo di per sè non eccezionale, ma di rilievo se calato nella tendenza del regime pluviometrico primaverile di questi ultimi anni.
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