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MARZO 2013: mappe climatiche   Inserito il› 18/04/2013 22.52.15
2013
 
 
 
MARZO 2013: freddo e con abbondanti precipitazioni 
 
Marzo 2013 è risultato un mese freddo, dinamico, e con precipitazioni particolarmente abbondanti. Le condizioni climatiche hanno favorito alcune nevicate, in taluni casi particolarmente copiose, che si sono spinte in alcune occasioni sino sulle zone di pianura. Il clima dinamico ha anche favorito i primi temporali dell’anno.
 
Più in dettaglio, il mese si apre all’insegna del tempo stabile, complice una debole fascia anticiclonica posizionata sull’Europa Settentrionale che ha esteso i suoi effetti sulla nostra regione; clima piuttosto freddo di notte ma abbastanza mite di giorno. La seconda parte della prima decade del mese vede invece sul nostro territorio il ritorno in grande stile di un tipo di tempo piovoso prettamente “atlantico” dato un ampio centro di bassa pressione posizionato sull’Oceano Atlantico che ha pilotato, per alcuni giorni, umide correnti occidentali verso l'Europa centrale e meridionale.
 
La parte centrale del mese assume i connotati tipicamente marzolini, quelli del clima “pazzerello”, esaltandoli. Protagonista principale di tale clima è stata una significativa irruzione di aria artica continentale molto fredda dal Nord Europa che, con i suoi primi sbuffi, porta sul nostro territorio, tra l’11 ed il 13 marzo, la prima instabilità convettiva piuttosto diffusa ed i primi temporali di stagione. Attorno a metà mese, l’aria fredda conquista direttamente la nostra regione portando alcuni giorni di forte vento da nord sottoforma di föhn, ma anche alcuni rovesci nevosi sparsi sulla pianura a seguito della linea di instabilità creatasi, il giorno 14, tra i venti di caduta che si sono “scontrati” con il rientro da Est di aria umida. Col calare del vento, giornata molto fredda sabato 16 marzo, preludio a 2 giorni con nevicate abbondanti anche al piano (tra 17 e 18 marzo), con accumuli significativi già a quote basse (200-300 m); il tutto a causa di una nuova perturbazione di origine atlantica. La seconda decade termina, dopo una breve tregua, con un nuovo rapido peggioramento del tempo per il passaggio di un minimo depressionario nel Mar Tirreno.
 
La terza decade del mese vede, dopo 2 giorni di bel tempo favonico per un temporaneo promontorio di alta pressione, il ritorno del diffuso maltempo per via del susseguirsi di depressoni atlantiche che hanno raggiunto il Mediterraneo; ecco quindi lunghe fasi piovose in un clima freddo (con ancora neve fino a quote collinari e localmente fino al piano verso la metà della decade), con temperature solo in lenta ripresa, ma comunque ancora fredde. Il mese termina con la giornata di Pasqua che trascorre quest’anno grigia e piovigginosa.
 
 
 
 
Marzo 2013 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media 1981-2010 - FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini
N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese.
 
 
 
 
TEMPERATURE
 
La carta climatica della distribuzione delle temperature minime di Marzo evidenzia condizioni termiche leggermente più fredde (di circa 1 °C) rispetto a quanto normalmente atteso nel primo mese della  primavera meteorologica. La distribuzione delle isoterme vede annullarsi l’effetto importante delle inversioni termiche delle zone pianeggiante, seppur con qualche eccezione (la valle del Ticino, la Lomellina e la media Valtellina) così che il freddo mattutino diventa prettamente altimetrico.
Al piano, la distribuzione delle temperature evidenzia un gradiente ovest -> est: si passa così dai 2/3 °C del Piemonte orientale e Lombardia occidentale ai 3/4 °C della maggior parte dell’area di pianura per arrivare, sulla fascia orientale, a temperature comprese tra 4/5 °C. 
Le zone più miti, con valori medi di 5/6°C, li ritroviamo nell'isola di calore urbana di Milano (che ostacola particolarmente la discesa delle temperature) e, nelle zone rivierasche delle aree lacustri, su una piccola area sulla sponda sud-occidentale del lago di Garda.
Le temperature più basse (con temperature tra 1/2 °C) le troviamo concentrate sulla fascia Pedemontana occidentale e, più in generale, nelle valli di tutto il territorio regionale. Al piano solo la valle del Ticino, la Lomellina e la media Valtellina presentano valori termici simili. Le aree più fredde in assoluto le troviamo nel Varesotto (fascia pedemontana e valli) e su una piccola area  della valle del Ticino, con valori medi compresi tra 0 e 1 °C.
 
 
 
  
Marzo 2013 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Il campo termico dei valori massimi del mese di Marzo ci mostra condizioni climatiche molto più fredde rispetto a quanto normalmente osservato nel periodo in questione, che raggiunge i 3-4 °C di scarto dalla media rispetto ai valori storici di riferimento. La distribuzione delle temperature mostra un gradiente ovest -> est, con valori in lenta ascesa progredendo dal Piemonte orientale al Veneto e all’Emilia. Il tempo frequentemente perturbato ha limitato l’effetto delle inversioni termiche e delle nebbie, che ancora in questo mese affliggono maggiormente la Bassa Pianura, così che la distribuzione delle isoterme assume un orientamento più simile a quello estivo.
Gli estremi più miti (comunque freschi per il mese in questione, con isoterme comprese tra 11 e 12 °C) li ritroviamo su buona parte della fascia di Pianura (più diffusamente su quella orientale), sul fondovalle Valtellinese e su parte del Canton Ticino in Svizzera. Le aree localmente più miti sulla fascia settentrionale del territorio sono state interessate globalmente da maggior soleggiamento rispetto al resto del territorio,  dato che  precipitazioni e nuvolosità sono spesso stati legati a minimi pressori “bassi” . Le aree con i valori più elevati in assoluto, con isoterme oltre i 12 °C, li ritroviamo sul fondovalle Valtellinese da poco dopo Colico fin dopo Sondrio, e su un’area piuttosto ampia tra la sponda meridionale del Lago di Garda e la pianura tra Bresciano e Veronese.   
Le aree più fredde (con isoterme al di sotto dei 10 °C) corrispondono a buona parte delle zone  collinari regionali: la fascia pedemontana appenninica, parte dell’alta pianura e della fascia pedemontana centro-occidentale, oltre che in alcune zone vallive (segnatamente delle valli più incassate, che hanno meglio intrappolato il freddo).
 
 
 
Marzo 2013 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini
 
 
 
 
PRECIPITAZIONI
 
La carta delle isoiete regionali evidenzia un quadro precipitativo con accumuli particolarmente abbondanti su tutto il territorio, risultato delle numerose perturbazioni atlantiche (si sono infatti contate 15 perturbazioni atlantiche sull’Italia nell’arco del mese) che hanno interessato il nostro territorio per tutto il mese ed alle prime precipitazioni tipo convettivo. Quantitativi molto abbondanti sulla fascia di pianura, più contenuti sull’estrema fascia settentrionale del territori dato che i minimi ciclonici sono risultati frequentemente piuttosto “bassi”, penalizzando così le precipitazioni sulle aree più a Nord della regione.

Ma andando con ordine, una prima fase di lungo maltempo, dato un ampio centro di bassa pressione posizionato sull’Oceano Atlantico, ci ha interessato tra il giorno 5 ed il giorno 9. Dal giorno 11 al giorno 14 invece, tempo instabile per via di instabilità convettiva, anche piuttosto diffusa, accentuata dall’ingresso di aria fredda in quota. Tutta la seconda metà del mese vede invece il ritorno di un tempo grigio e con frequenti precipitazioni di tipo “atlantico”, data una profonda depressione in Atlantico che veicola diversi fronti perturbati sul nostro territorio. Si parte dal peggioramento nei giorni 17-18 quando il formarsi di una depressione mediterranea, complice il freddo giunto nei giorni precedenti sul nostro territorio, si registrano abbondanti nevicate fino al piano, con accumuli significativi già dai 200-300 m di quota. Fronti perturbati con precipitazioni abbondanti sul nostro territorio nel giorno 20, tra i giorni 23 - 26, e tra i giorni 28-31.
Tutta l’area di pianura ha registrato accumuli oltre i 100-150 mm, con diverse aree con accumuli mensili oltre i 200 mm (la prima concentrata prevalentemente tra Pavese, Milanese e Monza e Brianza e al seconda tra Bresciano e Mantovano). 
Le aree con minori precipitazioni inglobano buona parte della fascia settentrionale del territorio (provincia di Sondrio in particolare), con accumuli generalmente compresi tra 50 e 100 mm e con alcune aree (segnatamente alta Valtellina e Valchiavenna) con accumuli al di sotto dei 50 mm.
 
 
 
 
Marzo 2013 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
N.B. - Nelle zone montuose soggette a frequenti nevicate il dato delle precipitazioni potrebbe essere soggetto a sottostima, laddove la strumentazione non è attivamente presidiata o comunque dotata di un riscaldatore pluviometrico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Giuseppe Aceti - Staff CML

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