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.: Venerdì 22 novembre 2024
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B. Grillini, M. Dei Cas |
2015 |
MOLTO MITE, E MEMORABILE PER LA QUASI TOTALE ASSENZA DI PRECIPITAZIONI! Novembre 2015 verrà ricordato tra i mesi più asciutti degli ultimi decenni, ed in assoluto il più siccitoso tra le serie storiche raccolte dalla nostra Rete di stazioni! Sono del tutto mancate le grandi perturbazioni autunnali che di solito in questo periodo si sviluppano sul Mediterraneo, grazie alla discesa meridiana di impulsi freddi dal nord-atlantico. Molto mite tra l'altro, con temperature sensibilmente elevate soprattutto in montagna, a causa di una tenace inversione termica che ha mollato la presa soltanto in un breve episodio verso la fine del mese. Il grafico sottostante parla chiaro: temperature che si discostano oltre quattro gradi rispetto il trentennio 1981/2010 con almeno due "ondate di calore" con valori ragguardevoli e degni più di un maggio o un settembre! La causa di questa profonda anomalia risiede nell'approfondimento e contrazione del Vortice Polare, concomitante ad un innalzamento di latitudine della fascia delle alte pressioni subtropicali ed un susseguirsi di onde alto pressorie indotte da un approfondimento della saccatura in pieno atlantico, al largo del Portogallo. Tale situazione presenta caratteri di forte stazionarietà, e come vedremo nella prossima puntata, si protrarrà in modo quasi invariato anche per tutto il mese di dicembre: oltre sessanta giorni di stabilità ininterrotta e quasi totale assenza di piogge e tanto meno neve sulle Alpi! Almeno due pulsazioni di alta pressione subtropicale hanno interessato l'Italia, la prima più intensa nel corso della prima decade con il picco termico proprio nel corso della tradizionale Estate di S. Martino quando in libera atmosfera a circa 1500 metri di quota sono stati sfiorati ben 18°C ! Nel corso della seconda decade la situazione è rimasta pressocchè invariata: da un lato la cupola di alta pressione è andata incontro al fisiologico processo di invecchiamento e livellamento, con scarsa ventilazione e diffusione delle nebbie su tutto il Catino Padano. Una seconda pulsazione dell'onda di alta pressione subtropicale ha poi rinnovato le condizioni di stabilità con nuovo sensibile aumento delle temperature in montagna e spiccata inversione termica. La terza decade di Novembre ha visto finalmente una breve interruzione della stabilità, grazie ad una discesa di aria artica marittima che ha coinvolto in modo marginale la Lombardia e più direttamente il Basso Adriatico, dove la neve è caduta sull'Appennino fino a quote molto basse. Singolo episodio instabile degno di nota, ma con scarsi risvolti pluviometrici sulla nostra Regione ed "unico risveglio" della ventilazione settentrionale fino in pianura. Le temperature hanno subito un
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