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Un diverso approccio all'evoluzione meteorologica, partendo dalla stratosfera   Inserito il› 21/02/2007 19.50.00
Avevamo concluso l'articolo datato 14 Febbraio con queste parole: ".... ma stando all'aggiornamento odierno ritengo molto probabile, una seconda ed una terza decade di Febbraio all'insegna del clima mite su Europa centro-meridionale ed, invece, un interessamento da parte del flusso artico della Russia asiatica e con importanza minore della Russia europea e dell'area del Mare Nero e del Caucaso.  L'inverno 2006-2007 sembra ormai concludersi sulla falsa riga di Dicembre e Gennaio, cioè senza importanti impulsi freddi di origine artica verso il cuore del Mediterraneo e con pressochè completa assenza dell'anticiclone termico russo".

Partiamo, come sempre, in questa nuova analisi, gettando un rapido sguardo agli indici di teleconnessione NAO (Oscillazione del N-Atlantico) ed AO (Oscillazione Artica) per trarne degli auspici sull'andamento meteorologico su Europa ed Italia nel medio-lungo termine.



Ad oggi l'indice NAO si presenta in fase neutra o debolmente negativa, mentre l'indice AO è tra debolmente e moderatmente negativo (- o --).   Tale situazione è il quadro di questa fase con flusso zonale sull'Atlantico e decisa perturbazione del getto artico che si va si appresta ad interessare Russia, Mar Nero ed in modo più limitato l'Europa Orientale.

 


**La situazione termica e della quota di GPT attuale è la seguente:






Il VPS (vortice polare stratosferico) a distanza di una settimana ha subito profonde modifiche con il nucleo primario che ha abbandonato la sede polare e l'area del comparto, spostandosi sulla Siberia centrale.
Queste perturbazioni del VPS sono indotte dalla radiazione solare che sta progressivamente crescendo nell'emisfero boreale dopo il minimo invernale tra la fine di Dicembre e la prima parte di Gennaio.

Dall'analisi termica notiamo un'intensificazione dell'area calda sul Canada, sull'Alaska e sull'Ovest degli Stati Uniti, mentre il nucleo freddo punta con decisione sull'Artico russo e sulla Russia asiatica.

La situazione attuale mostra un VPS con tre lobi secondari:
1) Un nucleo molto attivo tra la Scandinavia, la Russia europea e gli Urali
2) Il secondo nucleo anch'esso molto attivo tra Mongolia, Manciuria e Mar di Okhotsk, che genera
l'intensa pulsazione anticiclonica tra la regione tra la Penisola del Kamkhatka e  l'Alaska (blocking).
3) il lobo canadese che risulta ha perso ultimamente la posizione dominante mantenuta per quasi tutto il periodo invernale.

La circolazione generale sull'Europa risente ancora di un flusso decisamente zonale con correnti miti oceaniche che raggiungono tutta l'Europa centro-Ovest e l'area mediterranea fino all'Egeo.   Nel contempo un'intensa discesa artica interessa la parte più orientale del nostro continente.


**Ecco l'evoluzione a 72h, cioè per Sabato 24 Febbraio 07:





In questa fase notiamo che il VPS presenta il suo centro ancora sull'artico russo.

Si scorgono sempre tre lobi secondari.   Da segnalare:
1) la persistente debolezza del lobo canadese del VPS, che però riesce sempre a prolungarsi fino al Labrador ed al San Lorenzo, attivando in risposta il getto polare (polar jet).
2) Scompare la pulsazione anticiclonica sul Pacifico settentrionale.
3) E' sempre attivo il lobo che si diparte dalla Nuova Zemlija e la Penisola del Tamjir, ma ha trasferito la sua azione ancor più ad oriente.

Non combia la situazione per l'Europa con il getto polare che continua a raggiungere il nostro continente, generando un'onda ciclonica non particolarmente pronunciata.   Tale situazione dovrebbe consentire il transito di un'area perturbata nel corso del weekend su Isole Britanniche, Francia, Germania e regione alpina.    Il getto artico si attenua ma continuerà a toccare Scandinavia, Russia ed Ucraina.


** Facciamo un passo avanti fino a 144h, Martedì 27 Febbraio 07:





Il VPS presenta sempre il suo massimo tra l'artico russo e l'entroterra siberiano a SE della penisola del Tamjir, ma tende però ad assumere un forma più semplice e chiusa, dove l'unico lobo particolarmente pronunciato è quello del comparto che presenta un'asse allungato dall'Islanda a Terranova.
Dal punto di vista termico si nota la rotazione del nucleo freddo, che abbandona la sede siberiana per allungarsi verso le Isole Britanniche e l'Atlantico.   Questi due fattori genererà una pulsazione anticiclonica con espansione dell'anticiclone delle Azzorre e rapida transizione degli indici teleconnettivi (AO e NAO) da fase negativa a positiva.

Alle spalle dell'onda ciclonica, prevista toccare la regione alpina nel weekend, si originerà quindi una rimonta anticiclonica di tipo atlantico con correnti settentrionali sull'Italia.   Ansa ciclonica su Balcani, Italia (settore Ionico-adriatico) e Penisola ellenica con temperatura in diminuzione.


**Con un ultimo balzo arriviamo a 216h, cioè Venerdì 2 Marzo 07:






In quest'ultima slide notiamo il VPS rientrerà con l'inizio della Primavera astronomica in sede polare.   Le possibilità di perturbazione del flusso rimangono intatte, ma non si scorgono ondulazioni pronunciate.    Infatti, il lobo canadese è visto indebolirsi e con Lui verrà meno la cresta anticiclonica sull'Europa occidentale.

Ne dovrebbe conseguire una fase con nuova predominanza del flusso zonale atlantico con onde corte e poco pronuanciate, che influenzerebbero principalmente Isole Britanniche ed Europa centrale.    L'influenza sull'Italia sarebbe invece marginale e limitata al settore alpino a causa dell'presenza anticiclonica sull'area mediterranea.


**Analisi ulteriore

Non sembra in grado di sostenersi la tendenza al riscaldamento degli strati medio-alti della stratosfera (10-30 hPa).   Infatti, benchè si noti un flusso di calore in area stratosferica, questo non ha supporto a livello troposferico, dove il massimo del flusso di calore tende nuovamente a portarsi da 60°N a 40°N circa.






Attendiamo gli sviluppi, ma stando all'aggiornamento odierno ritengo molto probabile, una terza decade di Febbraio ed una prima decade di Marzo ancora all'insegna del clima mite su Europa centro-meridionale.
Il flusso freddo artico interesserà dapprima la Russia asiatica e con importanza minore la Russia europea e le aree del Mare Nero e del Caucaso.
   Secondariamente un nuovo impulso freddo ma di origine polare dovrebbe toccare l'area Balcanica e l'Italia centro-meridionale.
L'inverno 2006-2007 si avvia alla conclusione e sarà ricordato come il più caldo sul nostro continente da quando si hanno registrazioni continue e diffuse, cioè dalla fine del XIX secolo.
La Primavera sembra aprirsi con persistenza del flusso zonale atlantico.   Un flusso, però, con ondulazioni poco pronunciate.  Mancano ancora al momento attuale scambi meridiani che possano generare onde cicloniche in area mediterranea, le uniche in grado di apportare precipitazioni di rilevanza sul N-Italia.


Vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento, previsto attorno a MERCOLEDI 28 FEBBRAIO.

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