Ciao a tutti, cari lettori.
Da oggi parte questa mia rubrica, il cui scopo è quello di dare uno sguardo sulla possibile tendenza del tempo, nel medio lungo periodo previsionale (>15gg ), attraverso l’osservazione e lo studio dei movimenti delle figure bariche, presenti su scala globale e altri fattori, più o meno conosciuti al “grande popolo di meteo-appassionati” :-).
Una piccola premessa è d’obbligo: lo scopo di questa rubrica è cercare di cogliere in anticipo i piccoli o grandi segnali che potrebbero determinare, “il tempo che verrà”. Nell’analisi della possibile tendenza nel lungo periodo, il rischio che non vada a concretizzarsi, è alto. L’intento della rubrica, non è certo quello di dare delle previsioni del tempo “accurate” a così lungo termine; ma bensì, di dare delle indicazioni… delle anticipazioni, sulla possibile evoluzione del tempo dei prossimi giorni.
Dunque partiamo con il primo viaggio nell’incerto futuro meteorologico, partendo dalla situazione attuale.
Questa è la carta dell’analisi del modello GFS del run 12z
Si nota immediatamente un’ampia area anticiclonica che comprende tutta l’area mediterranea, fino a spingersi sulle regioni balcaniche. Dando uno sguardo intorno al 50° parallelo, notiamo una profonda depressione a sud della Groelandia; e una seconda depressione, meno profonda, sulla Russia europea.
Tale situazione, va protraendosi da diversi mesi; con le grandi figure bariche che governano il tempo italico, disposte grosso modo nella maniera attuale.
Allo stato attuale, questa configurazione, dovrebbe rimanere pressoché immutata per almeno due settimane, impedendo alle grandi saccature atlantiche di penetrare nel mediterraneo. Nello stesso periodo, non sono previste irruzioni fredde; giacché le forti e miti correnti atlantiche, continuano ad affluire sulle regioni dove normalmente (in inverno) il freddo trova casa (Scandinavia, Russia europea, Balcani, ecc.).
Il vortice polare per i prossimi giorni non da segnali di cedimento, ma sarà comunque disturbato progressivamente, da alcune pulsazioni calde che dalla troposfera, si propagheranno alla stratosfera (vedere la figura sottostante, riferita alla quota stratosferica di 30hpa).
Dall’immagine si nota, una prima serie di pulsazioni, nei giorni antecedenti al 25 dicembre; con una nuova serie di pulsazioni (a dire la verità ancora deboli…) proprio negli ultimi giorni del 2006.
Questi due grafici della temperatura sul polo nord, rendono più comprensibile, ciò che si sta verificando in stratosfera.
Alla quota di 10hpa, la tendenza è nuovamente verso un aumento della temperatura; mentre alla quota di 30hpa, si può presumere ad una nuova inversione di tendenza, verso un aumento della temperatura.
Immaginiamo ora, quali potrebbero esserne gli effetti.
Grazie al modello d’analisi e previsione della stratosfera del CPC, proviamo ad individuare la zona dove si avrà un aumento della temperatura. Le mappe si riferiscono alla previsione per il 10-11-12 gennaio, alla quota di 100hpa; cioè, quella a disposizione più prossima alla troposfera.
Dall’osservazione delle mappe, si nota che l’influenza maggiore dello stratwarming, dovrebbe essere vicino al Giappone; ma possiamo anche notare un discreto riscaldamento, sulla penisola scandinava.
La domanda nasce spontanea, quando avremo un cambio di circolazione? Quando l’inverno incomincerà a fare realmente la sua parte?
Potremmo pronosticare, anche se con le dovute cautele (come da premessa), ad un cambiamento di circolazione su scala europea intorno a metà mese (12-15 gennaio), con influenza successiva, per la nostra penisola.
Nella giornata odierna, l’unico Global Model (GFS) che riesce a “guardare” oltre i 10gg, ha accennato negli ultimi due run alla possibilità che sulla Scandinavia possa nascere un robusto anticiclone.
Questa sarebbe una tesi confermata assolutamente dalle osservazioni della stratosfera, indicate precedentemente nella rubrica.
La possibile tendenza potrebbe essere questa:
Da una circolazione (detta ad omega) simile, l’Italia potrebbe essere colpita da una discreta irruzione fredda. Nulla di storico… per carità, ma comunque in grado di portare finalmente l’inverno… quello vero, anche a casa nostra.
Verificando “l’intuizione” con il modello ENS (nella sua nuova versione con tutti i membri del run ufficiale, consultabile al link Wetter : Wetterzentrale : Top Karten : Prognose - Ensemble Europa ), possiamo notare che questo tipo di soluzione non è affatto trascurabile; ma a così tanta distanza temporale è meglio attendere nuovi aggiornamenti e sviluppi.
A presto dunque, cari lettori… con nuove notizie… direttamente dal futuro.
Tommaso Greco - Silentsnow