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.: Sabato 23 novembre 2024
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Davide Sironi |
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Da mesi ormai stiamo vivendo una fase caratterizzata da clima spesso molto mite per la stagione con temperature in alcuni casi vicine ai record storici, dovuta al costante afflusso di masse d’aria dai quadranti occidentali di origine oceanica in un contesto di tempo prevalentemente anticiclonico. Infatti al piano e in bassa montagna nei luoghi ben soleggiati si assiste anche alla fioritura anticipata di alcune specie arboree mentre sulle Alpi il manto nevoso è scarso ( 20/50cm a 2000m ) e continuo solo oltre i 1300/1500m nei versanti in ombra. Come sappiamo la circolazione atmosferica è una sola nel globo e di conseguenza l’anomalia climatica che interessa una certa zona è direttamente connessa ad un’altra anomalia che agisce in un’altra zona. Infatti la causa dell’anomalia climatica che interessa la regione alpina ma in generale buona parte del comparto Europeo, è da ricondurre ad un’anomalia sinottica che interessa la regione polare. In sostanza si osserva un rinforzo della fascia di basse pressioni polari, in particolare sul comparto atlantico ( ciclone d’Islanda ) che di fatto implica ( per ragioni di dinamica atmosferica che non approfondiamo in questa sede ) di tutta risposta un corrispettivo rinforzo della fascia di alte pressione sub-tropicale. Il risultato è il generale rinforzo delle correnti occidentali ( flusso zonale ) alla medie latitudini (indicativamente tra il 45esimo e il 55esimo parallelo ) e di conseguenza un ridimensionamento degli scambi termici lungo i meridiani ovvero alternanza di promontori anticiclonici e saccature. Si tratta dello stesso principio che si osserva nella trottola, più essa ruota velocemente e più il moto è stabile! Ed ora il vortice polare è come se fosse una trottola appena lanciata che difficilmente rallenterà a breve! L’evoluzione dei prossimi giorni secondo le ensemble su base GFS vedrà un ulteriore rinforzo del flusso zonale con una robusta rimonta anticiclonica sull’Europa centro-meridionale accompagnata da masse d’aria estremamente miti oceaniche di estrazione subtropicale Anche nel lungo termine, ovvero l'evoluzione prevista a 10/15gg per la terza decade di gennaio, con gli aggiornamenti odierni delle mappe, non sembrano verificarsi sostanziali cambiamenti della circolazione atmosferica. Si dovrebbe verificare un graduale abbassammento del flusso zonale con la possibilità di brevi onde pertubarte da ovest o da nord-ovest sulla regione alpina in un contesto di temperature nella media o oltre la media climatica. |
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