|
|
|
|
.: Sabato 23 novembre 2024
|
|
|
|
Tommaso Greco |
|
Ben ritrovati a tutti i lettori del CML e di questa rubrica. C’eravamo lasciati con premesse di cambio di circolazione e peggiormento sulla nostra penisola, in particolare sull'Italia settentrionale (vedi la 2a puntata)
Tra le varie ipotesi evidenziate, la più vicina alla soluzione finale è stata la prima. Nel pronosticare l’evoluzione generale, i modelli hanno ben reagito e la prevedibilità è stata buona. Le uniche novità sono state il leggero sudovest-shift del minimo depressionario che ha portato ad uno scirocco più intenso; con più precipitazioni rispetto a quanto era previsto, ma anche con un rialzo delle termiche alla quota di 850hpa.
La temperatura, di conseguenza, è stata di 2°-3°C maggiore alle stime iniziali. Oggi 25 gennaio, sarà l’ultimo giorno rilevante del peggioramento. Un’occlusione transiterà sulla regione da sudest verso nordovest; portando delle nevicate in pianura, ma con scarso accumulo (Pavese, Lodigiano, Cremonese e Mantovano) e potrebbe ridursi a nevicate senza accumulo, sul resto della regione.
Figure 1 e 2: modello Bracknell run 12z – previsione fronti a 24h e 36h
Nella seconda parte della giornata di venerdì avremo un graduale miglioramento. L’unico vero neo di questo peggioramento, sono le temperature registrate e che registreremo. Avevo ipotizzato un rientro graduale nella media, per poi scendere anche sotto. I valori in quota che stiamo registrando in questo momento, ci indicano che la massa d’aria che ha raggiunto la regione è realmente fredda. Sappiamo anche che, per potersi presentare al suolo, l’aria artico-marittima (questa è l’origine dell’irruzione di questi giorni…), ha bisogno di tempo, notti serene con irraggiamento notturno. Purtroppo non sarà possibile per la presenza di venti di favonio, nella notte tra venerdì e sabato.
Figura 3: modello GFS run 18z – previsione per le 3.00 di sabato 28 gennaio a 850hpa
L’evoluzione futura, sempre del modello GFS, ci mostra lo smantellamento del blocking atlantico con conseguente spanciamento sull’Italia dell’alta pressione.
Figura 4
Giungiamo quindi alla fine del mese. In prospettiva, avremo un periodo con temperature ancora sopramedia e possibile nebbia notturna.
Il modello ENS con tutti i membri ufficiali del run, avvalora questa tesi, seppur con qualche flebile insidia alla tendenza descritta.
Figura 5:
Allora possiamo ritenere chiuso l’inverno con il ritorno della primavera? Niente affatto. Nuovi interessanti scenari invernali, sono ipotizzati a lungo termine. Finalmente alcuni indici teleconvettivi ritornano in fase negativa e i segnali dalla stratosfera sono molto buoni, per la seconda metà della prima decade di febbraio.
Per meglio comprendere certe dinamiche stratosferiche e i possibili sviluppi, v’invito a leggere la rubrica dell’amico Andrea Colombo e del misterioso Sir Vincent. Trattandosi di segnali di un’evoluzione a lungo termine, avremo bisogno delle loro conferme.
A presto dunque con nuovi aggiornamenti. |
|
|
|
|
|