Cara vecchia nostalgia….
Aprile, in un cielo ancor sereno verso l’orizzonte a occidente si nota una schiera di nubi in alta quota contraddistinta da veli lunghi e sottili costituiti da cristalli di ghiaccio in lento avanzamento verso oriente, sono i cirri.
E’ passata qualche ora e gli stretti e separati banchi nuvolosi si sono trasformati in veli distesi e lattiginosi che in parte riescono ad oscurare la luce solare. Non manca ancora molto prima che il sole sparisca del tutto dietro lo strato nuvoloso che va man mano ispessendosi sempre più.
I cirri e cirrostrati hanno ormai fatto la loro parte e ora sono entrati in scena gli altostrati. Il disco solare è ormai pienamente occultato dal sole, inoltre, da un po’ è iniziata a cadere una lieve pioggerella e la visibilità va lentamente peggiorando...
Intanto da diverse ore il barometro segna la pressione in graduale discesa: l’innalzamento dell’aria calda lungo il piano inclinato, costituito dal piano individuato dall’aria più calda in entrata e quella più fredda preesistente, sta fisicamente annunciando l’arrivo di un fronte caldo collegato ad una depressione in avanzamento da occidente verso oriente.
...nel frattempo il nostro strato nuvoloso si è ispessito notevolmente, la sua base è ancora più bassa e si è dovuta accendere l’illuminazione stradale per fare luce, la pioggia fitta e regolare, a tratti sottoforma di rovesci, cade ormai senza sosta da più ore. I nembostrati, nubi a cui non piace farsi notare, stanno inesorabilmente segnando il loro passaggio.
Esaurite le scorte di umidità il cielo va via via rischiarandosi e lo spessore nuvoloso, che fino alla comparsa dei nembostrati era andato aumentando, ora va gradualmente assottigliandosi lasciando spazio a qualche innocuo strato nuvoloso ( e/o stratocumulo). La pressione ora è stabile o al più continua lievissimamente a scendere, ormai il fronte caldo è passato e si è nel settore caldo della depressione, si è ora in attesa del passaggio del fronte freddo…
Aprile anticiclonico: ma come?
I primi rifornimenti dell’anticiclone Europeo contraddistinti da masse d’aria oceaniche subtropicali vanno spostandosi verso oriente e con essi anche la struttura portatrice di bel tempo.
Prestando attenzione alle mappe di previsione, possiamo osservare che in settimana non va mutando solo la posizione della struttura dell’alta pressione, ma anche e conseguentemente la sua matrice. In altri termini, cambierà la sorgente atta a sostenere tale struttura , ossia, si passerà da un contributo di masse d’aria subtropicali oceaniche a uno di masse d’aria subtropicali continentali che, nel caso in questione, proveranno dal continente africano.
Un confronto tra mappe riferite alla stessa quota, ma a giorni diversi, mette meglio inevidenza gli effetti di questa staffetta tra masse d’aria di natura differente atte a sostenere però la stessa struttura barica.
Confronto a 500Hpa (Mercoledì 11/04/2007 Domenica 15/04/2007).
Confronto a 850Hpa.
Uno sguardo al modello "Ensemble" nella classica veste a spaghetti permette ancor meglio di capire l'andamento termico previsto a 850hPa (1500m circa).
In sintesi, fino al punto 1), si può dire che si sta passando gradualmente da una struttura di alta pressione a carattere primaverile ad una dai connotati estivi con un'impennata termica che avrà modo di farsi sentire anche al suolo: in Pianura Padana dalla metà della settimana le massime andranno assestanodsi entro un range compreso fra i 22/26°C.
In pratica, dopo quelle avvenute in Gennaio, sta per segnare il passo la terza rilevante avvezzione termica calda di questo 2007.
Una piccola defajance nel campo di stabilità...
Lo spostamento della struttura d’alta pressione ad oriente consentirà l’avanzamento di una goccia fredda stazionante attualmente sul Mediterraneo occidentale.
I modelli prevedono che gli effetti di tale depressione sulla regione saranno nulli o assai modesti perché troppo bassa risulterà la sua traslazione verso oriente; al più c’è da mettere in conto qualche nuvola alta di tipo stratificato sui settori più meridionali e occidentali della regione e una lieve instabilità pomeridiana sull’Appennino Pavese durante la parte centrale della settimana.
A riguardo conisiglio di seguire i bollettini meteo sempre aggiornati all'interno del sito, sicuramente più indicati per chi vuole avere una previsione più dettagliata.
Successivamente tale depressione andrà lentamente colmandosi sul Mediterraneo centrale come quasi inghiottita dalle masse d’aria calde atte a rifornire la struttura dell'alta pressione.
Effetto miraggio: long range verso l'equilibrio estivo?
Sul lungo termine, facendo una media dell’insieme generale dei modelli, si può osservare come ci sia una certa uniformità di vedute verso una previsione che prospetta un nuovo scambio di masse d’aria di natura diversa, rispettivamente artica e subtropicale.
Al momento, però, data la lontananza temporale dell’evento non è ancora possibile spingersi con precisione ad analizzare tale dinamica: diciamo che intuitivamente dalle mappe si possono individuare già dei segni di resistenza anticiclonica sul Mediterraneo occidentale, tali da andare a tagliare l’eventuale scambio termico o da portarlo verso l’Oceano Atlantico, cosicché da avere una risalita notevole di masse d’aria subtropicali continentali africane verso parte dell’Europa; il modello ensemble (v. punto 2) ) sta già dando segnali a riguardo.
Concludo dicendo che la configurazione di alta pressione che si sta venendo a creare in area Mediterranea richiama quella tipica forma delle grandi strutture alte pressorie di blocco che necessitano di molto tempo per essere erose, e che spesso visionando i modelli di previsione portano a concludere prematuramente la loro fine, si ha quello che in gergo viene definito effetto miraggio.
Aprile perciò si avvia a mettere in scorta un altro bello scarto positivo dalla media termica e, secondo la mia opinione, data la consistenza delle masse d’aria in arrivo dubito che tale scarto potrà essere azzerato, e anzi, se il prossimo scambio meridiano sarà troppo occidentale tale valore potrà solamente essere aumentato.
Roberto Paparella
Fonti consultate: