Buongiorno a tutti e ben ritrovati all’appuntamento con lo sguardo al medio/lungo termine.
Innanzitutto devo fare ammenda per l’articolo precedente che, a fronte delle ipotesi fatte, avrebbe dovuto presentarsi con un titolo più approppiato come “ Tentativi di fase di blocking” al posto di “fase di blocking”. Il mancato tentativo di bloccaggio dell’ondulazione ha consentito, infatti, l’instaurarsi in area Mediterranea di una struttura depressionaria, che a più fasi, è poi andata ad interessare la regione con episodi perturbati di stampo anche classico primaverile; ciò ha permesso di far tirare un grosso sospiro di sollievo in vista di una situazione che sotto l’aspetto idrico andava annuciandosi più che preoccupante.
Giugno 2007 entra in scena: la prima decade.
Con l’entrata in scena di Giugno avverrà una modifica pesante dell’assetto barico che si era creato alla fine di Maggio.
Il passaggio della goccia fredda sul settentrione italiano nella giornata del 1/06/2007 segnerà il passaggio di consegna tra la fase depressionaria che ci sta ancora interessando e il ritorno a condizioni estive.
Nel frattempo il motore depressionario in Oceano Atlantico continuerà con la sua instancabile rotazione a produrre ondulazioni del fronte polare, che in area Mediterranea, andrà manifestandosi con l’entrata di una nuova odulazione che nella carta di previsione elaborata da GFS ho segnato in grassetto.
Al fronte nuvoloso che percorrerà il nuovo cavallo d’onda non sarà però consentito l’ingresso sul Mediterraneo, in quanto, l’anticiclone di blocco presente sull’Europa effettuerà una sorta di placcaggio sull’ondulazione, agganciandola (qui sta la differenza rispetto alla passata ondulazione), e impedendo così, di fatto, la sua traslazione a oriente e quindi una sua influenza sul territorio italiano.
Non mancheranno comunque tentativi di manomissione più seri alla partenza estiva: l’inserimento di una goccia fredda nel campo anticiclonico stazionante sull’Europa andrà ad interrompere l’iniziale legame tra i due parenti di bel tempo. Tale piccola struttura depressionaria la ritroveremo Lunedì 4/06/2007 sulla coste occidentali francesi, e anche se non appare interessarci direttamente, dalla sua dislocazione futura dipenderà l’entità della fase successiva, che lo dico con una certa sicurezza, appare essere contraddistinta da una risalita d’aria continentale africana verso il Nord Italia.
Ciò non significa, tuttavia, che nella settimana entrante non potranno esserci i classici locali disturbi sui monti legati all‘instabilità termoconvettiva diurna, che data la posizione dell’alta pressione, soprattutto nella prima parte della settimana, sono quanto più che mai auspicabili.
Prossimi alla seconda decade: nuova pulsazione del getto polare o collassamento delle onde cicloniche in Atlantico.
Le continue pulsazioni operate dalla corrente a getto azionate dal vortice polare andranno a piegare la struttura anticiclonica europea.
Di fatto, tra la prima e la seconda decade i modelli ci danno un chiaro indizio di quanto detto con la previsione di uno scambio meridiano alquanto statico, e in chiave barica europea di un’anomalia che sembrerebbe voler estendere il suo campo d’azione verso parte dell’Europa centrale.
Importante sarà verificare se al collassamento del prima ondulazione ne seguiranno altri, o, se l’Italia resterà sulla linea di scontro tra due masse d’aria opposte che si contenderanno l’egemonia dei terreni europei lungo il tratto ascendente dell’onda di Rossby.
Di seguito il pannello di previsione ensemble a spaghi:
E il link diretto al pannello costantemente aggiornato:
In conclusione, dopo una partenza alquanto dinamica, il mese di Giugno si prepara a mettere in cantiere un periodo contraddistinto da caratteristiche nettamente diverse e in sintonia con la stagione entrante che, al momento dalle mappe di previsione non è chiaro se possano assumere carattere di persistenza o meno. Di importanza fondamentale sarà l’evoluzione barica sul comparto Est europeo da cui l’anomalia calda sembra aver messo radice.
Ci risentiamo nella seconda decade.
Saluti
Roberto Paparella