Si è definitativamente concluso l'episodio perturbato che ha caratterizzato questa settimana, grazie alla rapida espansione di un promontorio dell'alta pressione delle Azzorre. La circolazione depressionaria che fino a ieri ha interessato le regioni tirreniche e del NordOvest è ormai ridotta ad una goccia fredda in moto retrogrado verso le coste dell'Algeria e del Marocco. L'onda altopressoria oceanica da una parte si spinge verso la Groenlandia in sinergia con il profondo vortice scandinavo, dall'altra parte protende un cuneo verso l'Italia. In queste ore è già evidente quel massiccio nucleo di aria artica marittima che, secondo quanto enunciato dai Run dei modelli dei giorni scorsi, avrebbe dovuto interessare l'Italia.
L'attuale e rapido approfondimento del vortice polare in sede canadese potrebbe essere a mio avviso di cruciale importanza nell'evoluzione europea di questa settimana: infatti nella giornata di lunedì 26 novembre, l'incalzare in pieno atlantco del vortice polare costringerà l'Onda di Rossby azzorriana a traslare di poche centinai di chilometri verso Est. Si spiega così il dirottare della colata artica verso i Balcani: un debole fronte freddo lambirà le Alpi nordorientali seguito forse da effetti favonici di breve durata.
Nella giornata di martedì 27 novembre: l'irruzione artica avrà conquistato i Balcani fino alla Turchia. In media troposfera si nota il lago freddo sull'Europa orientale, mentre sull'Inghilterra giungerà velocemente da Ovest una massa d'aria temperata legata ad un intenso sistema perturbato atlantico: si può notare nell'immagine sotto il settore caldo (giallo) della depressione seguito da aria oceanica più fredda (verde).
L'incalzare del flusso zonale dopo avere traslato l'Onda di Rossby inizierà ad eroderla, riducendone gradualmente l'ampiezza. Anche il modello GME vede l'appiattirsi sull'Europa centrale della cellula di alta pressione. Sul Mediterraneo occidentale sarà ancora presente dell'instabilità: infatti sembra resistere la goccia fredda sulle coste algerine, elemento anche questo da monitorare.
La fascia di alta pressione si consolida e si estende dalle Azzorre fino ai Balcani: mercoledì 28 novembre si dovrebbe creare una vasta area livellata sul centro Europa con ventilazione scarsa o debole. La distribuzione uniforme di geopotenziali moderatamente elevati lascia pensare allo stabilirsi di inversioni termiche al suolo e quindi al ritorno delle nebbie sulle pianure. Persisterà ancora un vortice chiuso sul Mediterraneo centro-occidentale.
Uno sguardo in alta troposfera permette di apprezzare il ritorno in grande stle delle Westerlies, ovvero del flusso occidentale atlantico provocato dall'accelerazione rettilinea della corrente a getto polare. Si tratta di una tipica situazione zonale, opposta a quella degli scambi meridiani di tipo artico e tropicale che ha caratterizzato quasi tutto novembre. Il flusso zonale non trasporta importanti scambi di calore tra poli e tropici: è caratterizzato invece dal fronteggiarsi di diverse masse d'aria oceaniche in seno ai treni perturbati in corsa da Ovest. In queste situazioni si assiste ad un rafforzamento dell'anticiclone delle Azzorre e ad un inasprimento del dislivello barico al salire di latitudine, fatto che autoalimenta l'intensità del flusso occidentale.
Giovedì 29 novembre: è evidente il flusso zonale sulle medie latitudini europee. Il ciclone di Islanda si approfondisce ulteriormente con la sua ragnatela di isobare molto fitte. L'anticiclone delle Azzorre si ritira leggermente ad Ovest con il suo cuore caldo nella propria sede naturale. Sul vicino Atlantico rafforza ulteriormente il flusso zonale, dal quale potrebbe distaccarsi una lieve diramazione verso il Mediterraneo centrale. L'infiltrazione di aria oceanica più fresca fornirebbe un lieve contributo in grado di rimettere in moto la vecchia goccia fredda algerina. E' quindi probabile una nuova ciclogenesi tra Tunisia e Sardegna con un minimo destinato a raggiungere la Sicilia e le estreme regioni meridionali Italiane. Sul nord-Italia non avremo significative variazioni del tempo.
Venerdì 30 novembre: si ipotizza un graduale abbassamento del flusso atlantico, che inizia ad assumere ondulazioni sempre più apprfondite. Permane una saccatura sul Tirreno con la depressione in spostamento verso lo Ionio. Passaggi nuvolosi sull'Arco Alpino, lambito da un primo fronte atlantico.
Media geopotenziali prevista per venerdì 30 novembre 2007- modello Multimodel - www.meteogiornale.it
Una linea di tendenza, suscettibile di aggiustamenti nel corso dei prossimi RUN vede un abbassamento di latitudine del flusso atlantico. La corrente zonale assumerebbe caratteri via via più ondulati quindi lo scontro tra diverse masse d'aria oceaniche. E' prevista nel fine settimana la discesa di un nucleo freddo nord-atlantico; resta da definire la sua traiettoria ed il suo ingresso nel Mediterraneo, notevolmente importante sulla nostra regione. Multimodel, estrapolando una media dai più importanti modelli di calcolo, ci descrive a grandi linee il prossimo fine settimana.
Sabato 1 dicembre: la disposizione delle correnti in quota, tra Ovest e NordOvest, non favorirebbe l'interessamento di importanti sistemi perturbati su Piemonte, Liguria e Lombardia. Un fronte freddo annesso ad una poderosa perturbazione atlantica abborderebbe le Alpi, arrecando nella giornata un aumento della nuvolosità e forse precipitazioni da sfondamento sui settori alpini centrali ed orientali.
Domenica 2 dicembre: l'aria polare nordatlantica (mPk) foriera più di instabilità che di freddo dovrebbe scavalcare le Alpi con venti di caduta sui settori nordoccidentali italiani. Al centro-sud dovrebbe formarsi una nuova depressione.
Media geopotenziali prevista per domenica 2 dicembre 2007- modello Multimodel - www.meteogiornale.it
Alla luce di quanto descritto dai modelli dovremmo aspettarci una settimana generalmente tranquilla e mite. In Lombardia le temperature oscilleranno intorno ai valori medi, o lievemente sopra; le precipitazioni saranno assenti. L'inverno meteorologico inizierebbe senza temperature rigide e con occasionali precipitazioni seguendo un andamento altalenante dettato dal flusso semiondulato atlantico; una situazione forse più tipica dell'autunno.
CONCLUSIONI: si riaprono le porte dell'Atlantico (chiuse praticamente in tutto l'autunno 2007) a discapito degli scambi di calore meridiani. Con il rafforzamento del vortice polare spesso l'Italia è protetta più giorni da una fascia altopressoria che si estende dalle Azzorre fino ai Balcani. Se in una prima fase il flusso occidentale è rettilineo e non perturbato, con il passare dei giorni il flusso tende a deformarsi e ad ondularsi nel passaggio di cicloni extratropicali mobili. Quando i cavi di onda cominciano ad essere più profondi viene in parte erosa la cupola anticiclonica ed il flusso atlantico scende di latitudine. In tal modo anche l'Italia viene interessata dal passaggio rapido di sistemi frontali che, data la direttrice occidentale di moto, apportano variabilità, scarsi apporti precipitativi e temperature miti. L'ingresso di aria polare marittima (motore di questo tipo di tempo) può avvenire dal Rodano come attraverso le Alpi, con tipologie di tempo che vanno dalla pioggia al foehn. Nel caso di questa prossima settimana tempo generlamente buono fino a venerdì 30 novembre; sabato 1 dicembre ingresso di un fronte freddo atlantico seguito da venti di caduta su alcuni settori di Piemonte e Lombardia.
Questa è una mia linea di tendenza nel medio termine, suscettible di evoluzioni nel corso delle prossime ore. Si consiglia di consultare quotidianamente il nostro bollettino meteo per le previsioni dettaggliate ed aggiornate.