I primi segnali, giunti un paio di giorni fa, su un possibile cambiamento a livello emisferico dell'attività del Vortice Polare trovano oggi nuove conferme. L'azione del VP, rimasta intatta da disturbi per i primi 45 giorni dell'Inverno, ad oggi sembra sia destinata a subire notevoli "attacchi" su più fronti. Ma vediamo con calma di che si tratta.
Dunque, partiamo dal primo aspetto (il più importante per ora) che è rimasto in sordina fino a qualche giorno fa ma che ora sembra assumere, secondo le proiezioni di oggi, caratteri molto interessanti e "fuori dai ranghi": si tratta dell'aumento termico (il primo degno di nota) situato tra la Siberia Orientale e l'area aleutinica.
Partendo dall'analisi di oggi, vediamo questa disposizione delle termiche alla quota di 5hPa:
Nella sua evoluzione la situazione dovrebbe assumere, fra 7 giorni, questi connotati:
L'esplosione termica prevista dovrebbe inizialmente creare i presupposti per un ricompattamento del VPS e un calo della sua temperatura nel "core", determinato essenzialmente da motivi fisici.
Nel contempo, però, questo upper warming (ossia riscaldamento agli alti livelli stratosferici) sembra procedere senza ostacoli verso il basso, andando progressivamente ad interessare tutte le quote inferiori, fenomeno visibile dalle seguenti mappe:
A queste quote, quindi, il VPS sarà forzato in modo molto deciso e tenderà ad assumere una struttura ellittica con asse Canada-Siberia.
A questo punto passiamo ad esaminare le quote stratosferiche più basse, insieme a quelle troposferiche.
Fino a 5/6 giorni il VP dovrebbe mantenersi ben saldo in sede polare con la tendenza ad evolvere in una struttura prima a 2, e successivamente 3 lobi (3 wave pattern). Questa evoluzione è determinata essenzialmente dalla nascita di un discreto forcing nei pressi dell'Alaska, non correlato comunque con il riscaldamento visto poco fa alle quote superiori. Questa nuova disposizione del VP favorirà lo spostamento di un suo primo nocciolo in area Canadese e di un secondo in area siberiana; il primo dei due gradualmente dovrebbe (e qui il condizionale diventa
d'obbligo) dare vita a rimonte anticicloniche dinamiche in sede Europea, facendo progressivamente innalzare sia la temperatura ma soprattutto i geopotenziali in loco. La mappa sottostante mostra efficacemente ciò che intendo dire:
Quali potrebbero essere le conseguenze di questa doppia azione? Al momento mi sento di dire soltanto che vista la distanza temporale (si tratta pur sempre di
previsioni) possiamo attenderci un indebolimento del VPS sull'80% delle quote trattate, ossia tutta la Stratosfera e una parte di Troposfera. Più in là non mi spingo perchè sarebbe del tutto inutile e privo di ogni margine, anche minimo, di attendibilità.
Domani o dopodomani scopriremo come prosegue l'evoluzione.