L’evoluzione prospettata l’altro ieri sembra che oggi stia trovando sempre nuove conferme. Pare, quindi, che andremo incontro nei prossimi giorni ad una situazione che sarà del tutto insolita, e quindi ricca di spunti interessanti; è molto probabile, infatti, che il Vortice Polare vada a cambiare notevolmente la sua struttura e la sua dinamica di azione.
L’aspetto principale che, col passare delle ore, viene visto in progressiva intensificazione è un imponente aumento termico in alta e media Stratosfera: la sua genesi è attesa per dopodomani sull’area Siberiana
Nel giro di soli 5 giorni dovrebbe raggiungere un’intensità tale da essere definito eccezionale, in quanto la maggior parte dei modelli vedono un incremento termico che rasenta i 70°C in sede Polare!
Si tratterà di uno Stratwarming in piena regola, che avrà origine alle alte quote stratosferiche (2hPa e 5hPa) per poi estendersi anche alle quote più basse. Per mostrare in modo chiaro questa estensione verso il basso ecco una serie di mappe.
La parte che a noi interessa è l’angolo in alto a destra di ogni figura; sull’asse delle ascisse è presente la latitudine, sulle ordinate la superficie isobarica di riferimento. E’ ben individuabile la comparsa improvvisa del riscaldamento sull’area polare, in successiva propagazione verso il basso.
Inizialmente questo aumento termico andrà a ricompattare temporaneamente il VPS che, riducendo l’area sulla quale agirà, andrà a ruotare più velocemente determinando un calo della temperatura nel suo centro d’azione.
Si tratterà di un fenomeno intermedio dato che dopo un paio di giorni l’effetto forzante del riscaldamento sul VPS stesso determinerà uno spostamento del suo core, attivando un processo di parziale bilobazione, ossia la genesi di due lobi – uno sul Canada e uno sull’Artico Siberiano.
Questo cambiamento di struttura del VPS pare sembra essere la causa di modifiche anche a livello troposferico, in quanto la dislocazione di un nocciolo del VP sull’area canadese determinerebbe la nascita di alcuni forcing europei che si tradurrebbero in alcune spinte dinamiche verso Nord di celle di alta pressione. Ecco una mappa che rappresenta la temperatura alla quota di 100hPa (bassa Stratosfera).
Se fino a qualche giorno fa il disturbo troposferico veniva visto più attivo, quest’oggi i modelli si orientano maggiormente verso un suo indebolimento, o comunque su una sua azione che difficilmente sarebbe in grado di incentivare il processo di bilobazione anche alle quote troposferiche, avvalorando in modo più probabile il dislocamento di un forte lobo sull’area canadese e di un secondo, ma molto più debole, sulla Siberia.
Si verrebbe così a creare un setup generale del tutto insolito: alle medio-alte quote Stratosferiche la presenza di uno Stratwarming potentissimo, mentre alle quote troposferiche una situazione di stallo con conservazione parziale del VP, in particolare sul comparto occidentale europeo.
Sulla possibile futura evoluzione non mi esprimo , mi limito per ora a constatare questo strano fenomeno al quale stiamo andando incontro.
Merita però un capitolo a parte l’imponente Stratwarming che è ormai una certezza, e che partirà da dopodomani: ciò che i modelli di previsione ci propongono è del tutto eccezionale, in quanto il calibro di questo aumento termico (soprattutto alle quote di 5hPa, 10hPa) sarà enorme. Un aumento di 60°C/70°C in 3/5 giorni è qualcosa di estremamente raro e quindi degno di nota, nonchè ricco di spunti di analisi e discussione. Ecco qualche mappa a riguardo:
In particolare nei prossimi giorni sarà interessante seguire l’evoluzione per capire se questo prorompente Warming possa andare ad influenzare non solo la Stratosfera (fatto ormai accertato), ma anche la Troposfera, determinando o meno il collasso del VP a tutte le superifici isobariche e non solo a quelle superiori.
Uno Stratwarming assume i caratteri di Major Warming quando oltre ad essere caratterizzato da un aumento termico rilevante sull’area polare, determina anche la nascita di una cellula di alta pressione in loco con inversione della zonalità, attivando quindi correnti anticicloniche (senso orario) laddove di norma sono presenti correnti cicloniche, figlie dell’azione del VPS.
Alle alte quote, ad oggi, si prevede la nascita di un Major Warming. Le due mappe seguenti mostrano efficacemente il cambio di zonalità alle alte quote Stratosferiche:
Domani ne sapremo di più su tutti questi aspetti; siamo comunque di fronte ad un evento che nel suo ambito di appartenenza sembra possa rientrare nella classificazione di “eventi storici”, in quanto un riscaldamento di tal portata in sede polare stratosferica è stato registrato solamente 4 volte negli ultimi 30 anni: 1977, 1984, 1991, 2006.
Ma, ripeto ancora una volta, non presuppone per forza di cose un'estensione della sua influenza anche alle quote troposferiche.
Al prossimo aggiornamento.