Durante i giorni 6 e 7 Gennaio 2009 l'intera Lombardia viene interessata da una abbondante nevicata, che si rivelerà più importante in pianura Padana ed in particolar modo in quella occidentale e meridionale, dove gli accumuli raggiungeranno i 30-50cm totali, non lontani dunque dal grande evento recente del Gennaio 2006. Riviviamo grazie all'editoriale scritto per l'occasione da Matteo Dei Cas: dinamica e distribuzione dei fenomeni.
Mercoledì 7 Gennaio 2009 - ore 23:00 - EDIZIONE STRAORDINARIA
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati sul nostro sito per un'edizione straordinaria dell'editoriale di "Prima Pagina" in occasione della recente ed importante nevicata che ha interessato la nostra Regione.
La "Dama Bianca" è tornata in grande stile, come non accadeva ormai da tre anni, coronando tra l'altro l'ultima festività di questo periodo natalizio che ha vissuto le magiche notti nevose di S. Stefano e S. Silvestro! Tutto questo calato ovviamente nel contesto di una fase prettamente invernale, caratterizzata da diversi giorni di gelo. A partire dallo scorso 26 Dicembre la nostra Regione è stata infatti interessata dall'ingresso di aria progressivamente più fredda proveniente dall'Europa Orientale e da un tipo di tempo a tratti instabile.
Una fase invernale che dunque ha ricordato gli inverni degli anni 70-80 e quindi accompagnata da nebbie estese, galaverna e giornate di ghiaccio su gran parte della Pianura Padana. Pur non trattandosi di un'ondata di freddo "storica" nei giorni a cavallo tra Capodanno e l'Epifania la colonnina di mercurio ha raggiunto punte di -7/-8°C nelle conche, nei fondovalle e nelle zone più fredde, mentre nelle ore diurne la temperatura sulla Fascia Pedemontana ha superato faticosamente la soglia dei 2/3°C anche in pieno sole. Condizioni queste che hanno permesso il consolidarsi di un robusto cuscino di aria fredda che è stato quindi sfruttato nella notte dell'Epifania da una importante "nevicata da raddolcimento".
L'ingresso di aria più umida in risalita dal Mar Ligure ha creato le tipiche condizioni di "scorrimento mite" su uno strato di aria fredda stagnante nei bassi strati. Nel tardo pomeriggio del 5 Gennaio una nuvolosità sempre più compatta ha conquistato i cieli della Lombardia a partire dai settori meridionali, dove già prima della mezzanotte sono stati segnalate le prime deobli precipitazioni.
La neve è caduta asciutta e farinosa, proprio grazie alle temperature quasi ovunque negative, ed ha prodotto da subito un "accumulo redditizio" anche nelle zone notoriamente più miti come quelle rivierasche dei Laghi. Un manto nevoso uniforme, questa volta non influenzato dall'altimetria, che ha comunque caratterizzato inizialmente l'Ovest della Lombardia, essendo la "parte orientale" invece meno coinvolta dalle precipitazioni.
Dopo una pausa serale, la nevicata si è nuovamente intensificata nella notte di Mercoledì 7 Gennaio con l'avvicinamento di un secondo minimo depressionario proveniente dalle Baleari. La depressione si è fermata per diverse ore tra la Costa Azzurra e la Corsica, innescando dalla tarda mattinata di oggi un "richiamo al suolo da Nord" in discesa dalle Prealpi. Il vento di gradiente, mitigato per caduta e compressione adiabatica, ha inizialmente "posto fine" alla nevicata nelle zone orograficamente più esposte, come nei due capoluoghi adagiati sulle sponde del Lario. Gradualmente la corrente mite ha eroso il cuscino freddo spingendo il limite della nevicata via via più a sud in direzione di Milano e quindi del Pavese, dove la neve sta continuando a cadere tuttora.
L'azione mite al suolo è stata inoltre accompagnata da un graduale rialzo termico in quota, reso evidente dai valori crescenti registrati oggi nelle nostre stazioni prealpine di Valcava e Cornizzolo che, affacciandosi sulla Pianura Padana, non sono certamente protette dai venti da SudEst. L'esposizione orografica ha inciso quindi sul trend delle temperature, ma anche sulla piovosità. I settori più settentrionali come Valtellina, Alto Lario, Sopraceneneri si sono trovati in ombra pluviometrica proprio per l'azione di riparo offerta dalle Prealpi, oltre che per la maggiore distanza dal "centro motore del maltempo".
Nonostante la "posizione bassa" del minimo depressionario la neve ha imbiancato la totalità delle nostre pianure regalando, come annunciato prima, un manto di uno spessore ragguardevole. Complessivamente l'evento ha privilegiato il Lodigiano, il Pavese ed il Cremonese con un accumulo nevoso medio di 35/50 cm, seguito subito dal Milanese (Capolugo compreso) con 30/40 cm. Accumuli di neve decrescenti e comunque non inferiori ai 20-30 cm risalendo verso Nord (asse pedemontano Varese-Como-Lecco) proprio per l'azione di sbarramento che è riusltata limitata alla fase iniziale del peggioramento. Procendendo verso Est la nevosità è via via calata anche per una minore insistenza delle precipitazioni, per cui l'accumulo complessivo si è ridotto ai 10 cm del Bresciano e del Mantovano.
In genere dal pomeriggio di oggi il manto nevoso ha iniziato ad assottigliarsi con l'incalzare delle correnti miti e di qualche pioviggine. Tuttavia questa fase relativamente più temperata dovrebbe avere vita piuttosto breve, in quanto è atteso entro domani pomeriggio un nuovo afflusso di aria fredda proveniente dai Balcani. Tutto questo potrebbe favorire una nuova fugace comparsa della neve a bassa quota, in prospettiva di un graduale rasserenamento dalla nottata di dopodomani. Il tempo dovrebbe stabilizzarsi a partire da Venerdì prossimo con il ritorno delle nebbie e del gelo...ma per questi dettagli vi consiglio di consultare la prossima edizione del nostro Bollettino.
Nel frattempo vi ringraziamo per la consueta attenzione e vi auguriamo ancora un buon proseguimento di settimana e...di inverno!
Matteo Dei Cas - Staff CML