La neve si è abbattuta nuovamente sulla nostra Regione interessando questa volta in modo significativo l'area Pedemontana Prealpina. Non sono mancati certamente tutti gli ingredienti necessari ad una classica "nevicata da scorrimento" che ha insistito - a tratti anche in modo intenso - per tutta la mattinata, creando i consueti disagi alla viabilità. L'evento è stato descritto in tutti i suoi dettagli da Simone Rossetto in questa edizione straordinaria dell'Editoriale di "Prima Pagina".
Lunedì 2 Febbraio 2009 - ore 22:00 - EDIZIONE STRAORDINARIA
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati sul nostro sito per una nuova edizione dell'editoriale di "Prima Pagina".
Come ampliamente previsto, negli ultimi giorni la neve è tornata in maniera perentoria ad interessare gran parte del territorio regionale.
Grazie infatti all'afflusso di aria più fredda dai quadranti orientali avvenuto Sabato (dopo una iniziale fase di sole in montagna e di tempo nebbioso al piano) a partire dalla giornata ieri, con l'arrivo di aria più umida da ovest, si sono create le condizioni ideali per un'altra nevicata "da raddolcimento" sino al piano, specie sui settori centro-occidentali.
La neve ha iniziato a cadere timidamente nella notte tra Sabato e Domenica, con precipitazioni al più deboli per tutto il giorno che in molte zone hanno lasciato solo leggere "spolverate", eccetto su Prealpi e fascia pedemontana Bergamasca e Bresciana, aree che hanno registrato, in questa prima fase, i maggiori accumuli in regione (alcuni cm). Ma la vera "svolta" è avvenuta tra ieri sera e soprattutto stanotte, con l'attesa e netta intensificazione delle precipitazioni, che hanno assunto poi durante la mattinata carattere di moderata/forte intensità e che hanno permesso alle temperature di calare ulteriormente.
Grazie all'orografia, come spesso capita in queste situazioni, le zone regionali più favorite sono risultate quelle centro-occidentali, specie dall'Oglio verso ponente, stante le temperature piuttosto al limite per l'evento (il freddo affluito Sabato non era certo da record, anzi...). In quasi tutte le zone infatti la neve è caduta con temperature intorno allo zero, ma quasi mai sotto il grado negativo, perlomeno alle basse quote, risultando a fine evento piuttosto "pesante".
Questa volta, grazie alle precipitazioni più intense sui settori centro-settentrionali Lombardi (con "stau" verso i rilievi e nuclei con decisa direzione sud-nord), le zone maggiormente favorite (a differenza dello scorso 7 Gennaio) sono state quelle Prealpine e pedemontane, dove in particolare sulle province di Varese, Como e Lecco sono caduti sino a 15-25 cm totali, con punte anche superiori nelle valli. A seguire il Pavese (15-20 cm), poi Milanese, Lodigiano, Cremonese, Bergamasco e bassa Valtellina (10-15 cm), ed infine le rimanenti zone orientali e meridionali, che presto -salvo casi locali- hanno visto una rapida trasformazione della neve in pioggia con pochi cm di manto bianco accumulato, come d'altronde previsto. Questa volta solo pochi cm in Milano (mediamente 5) e molti meno disagi per la circolazione rispetto alla grande nevicata dell'Epifania e del giorno seguente.
Da segnalare che, nonostante gli accumuli leggermente inferiori rispetto alla parte settentrionale della regione (a causa delle minori precipitazioni), la nevicata sul Pavese è proseguita sino a sera in diverse zone, grazie alla maggior protezione orografica dell'Appennino dai miti venti meridionali (un classico in quasi tutte le situazioni).
Gran neve ancora una volta su tutti i rilievi Lombardi, con quantitativi straordinari, anche intorno al mezzo metro a 1.000 metri di quota, su Alpi e Prealpi anche a quote relativamente basse, a testimoniare -se mai ce ne fosse bisogno- ancora una volta l'eccezionalità di questo "dinamicissimo" e "nevosissimo" inverno 2008-09. Numerose località di media ed alta quota presentano accumuli che da anni ed anni non si registravano!
Insomma, un'altra bellissima nevicata per tante province, l'ennesima, in una Lombardia ormai di nuovo abituata ad un inverno "vecchio stile", per nulla inferiore alle tanto celebrate stagioni di fine anni '70 o di metà anni '80, e che sta stabilendo in determinate zone anche alcuni records di nevosità almeno degli ultimi 20 anni. Nonostante ciò, nelle zone maggiormente interessate dalle nevicate ed in primis sulla fascia pedemontana occidentale, non sono mancati i consueti disagi, accompagnati dalle classiche polemiche per i mezzi in panne in mezzo alla tormenta e sprovvisti dell'equipaggiamento invernale.
"Emergenza neve" che però sembra ormai terminata, perlomeno al piano, dato che per i prossimi giorni è previsto tempo ancora a lunghi tratti perturbato, ma con limite delle nevicate in progressivo e continuo rialzo. Continueranno invece le forti nevicate in montagna, con la situazione che potrebbe diventare piuttosto critica in quota. Vedremo poi se l'Inverno saprà regalarci ulteriori emozioni nel proseguo...
Nel frattempo, in attesa delle nuove precipitazioni attese, vi salutiamo e vi auguriamo un buon proseguimento di serata.
Simone Rossetto - Staff CML