Con questo breve articolo cercherò di individuare la tendenza per la prima decade della Primavera meteorologica.
Dopo l'irruzione artica di metà mese che ha avuto come principale obiettivo il centro-sud d'Italia ed i Balcani, la situazione sinottica europea non è in questo momento favorevole a significativi scambi meridiani.
La situazione teleconnettiva di questa ultima parte di febbraio è caratterizzata da PNA-, NINA-, AO+, e NAO positiva/neutra. Tali indici depongono per una situazione improntata ad un regime di zonalità piuttosto "alta" ed ad un anticiclone oceanico proteso con i suoi massimi verso l'Europa occidentale.
Questa situazione viene anche amplificata dalle attuali anomalie SST in Atlantico
Come si può osservare è rientrata quell’anomalia attorno all’Islanda che aveva creato un “dipolo” (caldo a ovest, freddo a est) che aveva garantito nella prima parte d’inverno una spiccata dinamicità, consentendo frequenti ondulazioni del getto. La situazione attuale risulta invece essere tipica di un regime in AMO+, con flusso generalmente zonale e modeste ondulazioni in Atlantico
Tale configurazione si protrarrà fino ai primissimi giorni della prima decade di marzo, mentre per il seguito si può già provare ad individuare possibili modifiche a questo pattern:
1) L'indice AO dovrebbe subire un significativo calo e tendere verso la negatività, in conseguenza dei valori negativi record del Nam. Ecco il grafico con le anomalie di questo indice
In verità tale fattore avrebbe dovuto influenzare in maniera maggiore l'AO, ma, come si evince dal grafico, guardando le pulsazioni successive alla prima, si nota una evidente difficoltà, alla propagazione di calore e vorticità dalla stratosfera verso la troposfera al di sotto dei 200 hpa.
2) Il PNA è previsto risalire leggermente verso valori più vicini alla neutralità. Un PNA negativo determina quasi sempre una traiettoria del getto sfavorevole a marcate ondulazioni in Atlantico.
Questi due fattori accoppiati consentiranno una maggiore meridianizzazione del getto in atlantico anche se, stante la situazione di ENSO negativa e MJO sfavorevole, le pulsazioni dinamiche tropicali non dovrebbero essere particolarmente intense e durature.
A partire dal 3-4 marzo dovremmo quindi assistere, grazie ad onde sufficientemente lunghe in Atlantico, all'ingresso sull'Europa occidentale di saccature di origine artico-marittima che dovrebbero provocare il ritorno delle precipitazioni sui versanti occidentali della penisola, penalizzati dall’ultimo evento perturbato.
La traiettoria dell'affondo e l'asse di saccatura sarà con buona probabilità favorevole a precipitazioni nel NW italiano, grazie anche alle anomalie negative delle sst persistenti al largo dell’Iberia.
Esiste secondo me anche una possibilità, alla quale al momento non è possibile dare percentuali alte di realizzazione, di un contributo stratosferico, che si manifesterebbe con una quarta pulsazione calda (vedi grafico del NAM sopra) e che avrebbe come conseguenza la formazione di un Hp polare in area groenlandese. In tal caso assisteremmo ad una fase molto più fredda, dai connotati ancora invernali, negli ultimi giorni della decade.
Questa ipotesi sembra trovare conferme anche nelle proiezioni del blocking index
Eventualmente ci aggiorneremo tra qualche giorno.