| Mercoledì 10 marzo 2010. Brescia Fornaci. Immagine simbolo di questa nevicata “primaverile” con la neve che ha coperto abbondantemente anche i primi timidi alberi che cominciavano a coprirsi di fiori e gemme per la primavera. | Venerdì 12 Marzo 2010 - ore 18:30 Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"! L’inverno meteorologico appena finito è stato certamente “importante” per gli effetti “invernali” mostrati, con neve, e soprattutto freddo, un po’ su tutto il territorio lombardo (e zone limitrofe) per quasi tutti i mesi invernali; ma nonostante tutto la stagione appena finita è stata da qualcuno valutata “appena soddisfacente” per via di alcune “delusioni”, legate prevalentemente a diverse occasioni che si sono mostrate “molto promettenti” nelle emissioni modellistiche a pochi giorni dal loro verificarsi ma che sono spesso finite col non concretizzarsi o con il dare meno effetti di quelli sperati. Ma ormai dovremmo averlo capito che la stagione invernale 2009-2010, come ricordava Matteo Dei Cas nella sua prima pagina della scorsa settimana, ha 7 vite; così, dopo la prima settimana di Marzo, fredda e dinamica, tra la fine della prima e l’inizio della seconda decade di Marzo l’inverno è tornato preponderante su tutto il nostro territorio. E non solo con il freddo ma anche, e soprattutto, con l’elemento che più di altri è legato all’inverno (almeno nell’immaginario collettivo), ovvero con la neve, regalandoci quindi, in zona Cesarini, una nevicata davvero significativa e rilevante per il periodo (non eccezionale ma certamente poco frequente nelle nostre zone). Certo come normale le precipitazioni nevose, che hanno interessato tutta la regione, hanno portato accumuli irregolari, ma comunque tutto il nostro territorio tra martedì e giovedì della settimana appena trascorsa si è presentato in buona parte … bianco. Nevicata che ha quindi ripagato i meteoappassionati più pessimisti e che ha permesso ai bravi esperti di analisi meteorologiche, che da mesi ci parlano dell’eccezionalità delle configurazioni avute negli ultimi tempi, di veder riconosciute le loro analisi e previsioni. Anche la foto scelta per questa settimana rappresenta, visivamente, quanto accaduto in settimana, ovvero la nevicata “primaverile”, in talune zone abbondante, con la neve che ha ricoperto anche i primi timidi alberi che cominciavano a coprirsi di gemme e fiori per l’arrivo della primavera. Ma vediamo meglio quanto accaduto nell’ultima settimana a livello meteorologico. A livello sinottico gia dal finire di settimana scorsa correnti d’aria Artica Marittima hanno cominciato ad affluire in direzione della nostra regione. All’inizio di questa settimana la situazione barica ha visto una estesa fascia di alta pressione sulla Gran Bretagna, estesa verso il Mar Baltico e l'Europa centrorientale, mentre sul Mediterraneo si è osservata un area di bassa pressione in progressivo approfondimento; tale situazione ha quindi continuato a pilotato impulsi di aria particolarmente fredda dai quadranti orientali, il più intenso dei quali è giunto martedì con venti tesi da est e con isoterme molto fredde per il periodo (-10 °C a 1400m e -21°C a 3000m ). Anche lo zero termico si è portato in prossimità del suolo (o al più entro i 300-400 mt di quota) dalla notte su martedì e fino alle ore centrali di giovedì. Quindi, freddo importante a tutte le quote con effetti anche sulle temperature registrate al suolo; si sono così avuti anche in pianura diversi giorni di gelo ed anche i valori diurni, tra martedì e mercoledì, non sono andati oltre 1 - 2 °C; come sempre in tali contesti, freddo anche in quota e Livigno che ha registrato nella mattina di martedì la temperatura di –22 °C. Per quanto riguarda le precipitazioni, la depressione che lunedì si trovava sul Mediterraneo occidentale (e che ha portato nevicate diffuse in Francia ed in Spagna con una nevicata definita eccezionale su Barcellona) è gradualmente traslata verso oriente e, tra martedì e giovedì, è stazionata sull’l'Italia centrale, apportando un peggioramento del tempo che ha regalato nevicate su buona parte dell’Italia (imbiancata buona parte dell’Italia Centale e Settentrionale oltre che la Sardegna) compreso il nostro territorio. Gli accumuli registrati, come già accennato, non sono stati omogenei sul nostro territorio. Si sono così registrati accumuli più significativi sulle zone meridionali della regione e precipitazioni meno abbondanti sulle Alpi e sulle zone più settentrionali. Ecco gli accumuli medi misurati in Lombardia e aree limitrofe. Parmense, Alessandrino e Pavese 30-40 cm (con punte fino 50-60 cm sull’Appennino), Cremonese 20-40 cm, Lodigiano, Bresciano e Mantovano 15-30 cm, Comasco 12-18 cm, Varesino 10-15 cm, Milanese, Monza e Brianza, Lecchese, Bergamasco, Novarese e Veronese 5-15 cm, Valtellina e Ticino 2-5 cm (accumuli poco maggiori in quota). Per tutto l’evento le precipitazioni sono iniziate e terminate sottoforma di neve; solo localmente e temporaneamente la neve è stata sostituita da pioviggine o pioggia mista a neve. Per quanto riguarda la neve caduta, visto il freddo in quota, la neve si è presentata con una densità bassa, estremamente soffice, polverosa e leggera e, soprattutto nella giornata di martedì per via del forte vento, ha creato accumuli importanti ed ha imbiancato lateralmente piante e edifici. Come molti avranno notato, la neve caduta è attecchita facilmente su alberi, auto e su vari oggetti mentre ha faticato ad attecchire al suolo, soprattutto sulle strade, nonostante le temperature negative. Questo è avvenuto verosimilmente per la debolezza delle precipitazioni ma soprattutto per il fatto che il suolo presentava, a differenza dell’aria, temperature positive (per il calore accumulato nei giorni precedenti). E cosa ci riserva il futuro? Dalle ultime emissioni modellistiche sembra che il tempo possa continuare, come già successo oggi, a migliorare e che le temperature possano lentamente riportarsi su valori più consoni per il periodo. Ma per tenersi aggiornati, consigliamo di seguire l’evoluzione del tempo sul Forum, oltre che consultare gli aggiornamenti del nostro Bollettino di Previsione… anche per vedere se finalmente l’Inverno ci saluterà definitivamente o se … Concludiamo riprendendo quanto detto all’inizio, ovvero di come il tipo di condizioni sinottiche che frequentemente si sono presentate negli ultimi mesi abbiano spesso messo in crisi i modelli di previsione. Ma ahinoi … anche la leggenda e le tradizioni non sono state da meno. Ci siamo infatti lasciati alcune settimane fa con la leggenda dei giorni della merla che affermava, in ultima analisi, che quando gli ultimi giorni di gennaio sono freddi la primavera giunge precoce, mite e piuttosto asciutta. Beh, gli ultimi giorni di gennaio sono stati freddi ma per ora, di questi primi giorni di primavera meteorologica, tutto si può dire ma non certo che il tempo abbia mostrato … “facce primaverili”. Quindi, dopo gli errori dei modelli, sembra che nemmeno la tradizione e la leggenda ci stia dando una mano in questo momento. Non ci resta quindi che attendere e seguire, con sana “curiosità”, come evolve la stagione primaverile … Vi ringraziamo come sempre per l'attenzione, vi auguriamo un buon fine settimana. Giuseppe Aceti - Staff CML |