| Un ciliegio fiorito lungo le sponde del Lario: siamo ormai nella seconda decade di Aprile. Quest'anno la vegetazione si è risvegliata con almeno due settimane di ritardo, anche nelle località tradizionalmente più miti, come quelle dei laghi. AUTORE DELLA FOTO: Andrea Sala | Venerdì 16 Aprile 2010 - ore 22:00 Buona serata a tutti e ben ritrovati per un rapido aggiornamento del nostro editoriale di "Prima Pagina"! Le "mezze stagioni" non sono del tutto scomparse, a dispetto del lamentoso detto popolare di questi ultimi anni, che designa annate primaverili particolarmente miti e siccitose. Dall'inizio di Marzo ad oggi, infatti, la primavera si è manifestata all'insegna di un clima costantemente fresco, spiccatamente dinamico e non particolarmente piovoso. Fino a questo momento le giornate radiose e tiepide si sono contate sulla punta delle dita, mentre invece gli episodi di tempo fresco ed instabile si sono ripresentati in modo alquanto ricorrente. La vegetazione si è risvegliata con un certo ritardo, dopo un inverno "in vecchio stile" ed un marzo davvero "pazzerello". Le temperature costantemente basse hanno ritardato la fioritura di due o tre settimane: la stessa festività di Pasqua, simboleggiata spesso dagli alberi da frutto fioriti, si è presentata quest'anno invece piuttosto brulla, a causa di una primavera che è non è mai riuscita ad esplodere, ma che è subentrata gradualmente con l'allungarsi delle giornate. E' quasi doveroso quindi "premiare" la faticosa conquista della bella stagione, con un'immagine che questa volta si distacca un pochino dalla meteorologia, ma che vuole rendere onore alla natura. Ancora fresco ed instabile per gran parte della settimana uscente, in un contesto sinottico che potremmo "tecnicamente" definire tardo-invernale. L'alta pressione delle Azzorre, quella che tipicamente introduce la bella stagione sul nostro Paese, si è invece spinta verso le Isole Britanniche, favorento un rientro di aria fredda ed umida da Est. La persistenza di questa circolazione retrograda ha dato luogo, fin dall'inizio della settimana, ad un tipo di tempo non propriamente perturbato, ma decisamente incerto ed imprevedibile. Ciascuna giornata si è presentata un po' come la fotocopia di quella precedente: soleggiato al mattino, quindi decisa attività cumuliforme nel primo pomeriggio, concentrata soprattutto nelle zone montuose della Regione. Rovesci e piovaschi a spasso su Alpi e Prealpi, con frequenti nevicate pomeridiane fino a 1000-1200 metri: una quota certamente ancora piuttosto bassa per questa stagione! Qualche goccia di pioggia, pur a carattere sparso, ha sconfinato quasi tutti i giorni anche sulla fascia pedemontana, pur con accumuli "a macchia di leopardo" spesso irrisori. Poca attività elettrica e fenomeni convettivi quasi sempre di debole intensità, proprio per il persistere di aria fredda in quota e scarsa energia termica nei bassi strati. Aria sempre "frizzante" al mattino in pianura e temperature piuttosto basse, con escursione termica diurna talvolta notevole. Dal punto di vista termico la giornata più interessante è stata senza dubbio quella di Mercoledì 14 Aprile, quando una brinata mattutina è tornata ad imbiancare i prati delle brughiere occidentali. Nelle zone tradizionalmente più fredde (Valganna e Valle del Ticino) la temperatura è scesa addirittura di alcuni decimi di grado al di sotto dello zero, dando luogo - si spera - all'ultima gelata della stagione! Il raffreddamento notturno è stato comunque ampiamente compensato dalla ripresa termica pomeridiana, complice una discesa di aria piuttosto secca che ha temporaneamente stabilizzato l'aria, permettendo alle temperature di tornare a raggiungere valori massimi (in media 17/19°C) più consoni al mese di Aprile. Ieri, Giovedì 15 Aprile, un nuovo impulso freddo ha favorito una ripresa dell'attività convettiva pomeridiana con rovesci sparsi di nuovo "a spasso" sulla Regione e fenomeni sempre piuttosto contenuti. Quest'oggi l'avvicinamento del vortice freddo in quota ha accentuato l'instabilità pomeridiana, dando origine a sistemi temporaleschi un po' meglio organizzati, ancora una volta in discesa dalle Alpi verso l'Alta Pianura. Cielo nero e qualche tuono, accompagnato da precipitazioni più consistenti su tutto l'asse pedemontano compreso tra il Varesotto ed il Bresciano, sia pure con accumuli modesti (in genere inferiori ai 10-15 mm) e qualche chicco di grandine. Cosa posssiamo aspettarci a questo punto per il fine settimana? Probabilmente un tipo di tempo ancora instabile e fresco, molto simile a quello che ci ha accompagnato nei giorni scorsi. Bel tempo al mattino, ma poi ombrello a portata di mano, soprattutto per chi vorrà giustamente gustarsi una passeggiata in montagna. Forse per godere di un tipo di tempo più stabile e caldo, dovremo portare un po' di pazienza ed attendere la fine del mese...per cui al momento non ci resta che salutarvi, sperando di potervi annunciare di fatto l'arrivo della "bella stagione" nella prossima edizione. Matteo Dei Cas - Staff CML |