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E' arrivato l'inverno!   Inserito il› 03/12/2010 10.18.26
La nostra regione, dopo un lungo autunno piovoso e con Novembre piuttosto mite nelle prime 2 decadi, è piombata improvvisamente in un clima pienamente invernale, con freddo intenso per il periodo e con il ritorno della neve fino in pianura! Il tutto nell’ultima decade di novembre.  Riviviamo questo arrivo perentorio ed improvviso del freddo e della neve grazie al solito appassionato commento (ancora più appassionato del solito vista la presenza della neve) del nostro Simone Rossetto.
 
Venerdì 26 Novembre 2010 -  La neve ha interessato soprattutto la fascia pedemontana occidentale, con accumuli anche superiori ai 10 cm intorno ai 400 metri slm tra Comasco e Varesotto. Qui siamo a Capiago (CO). FONTE: S. Rossetto
Sabato 27 Novembre 2010 - ore  11:00
 
 
Buona giornata a tutti dallo Staff CML e ben ritrovati per il consueto appuntamento con la "Primapagina", che assume oggi la prima veste "Invernale" della stagione.
 
Sì, perché la regione, dopo un lungo autunno piovoso, e caratterizzato da un mese di Novembre con temperature generalmente sopramedia, è piombata all'improvviso in un clima pienamente invernale, con freddo notevole per il periodo e soprattutto con il perentorio ritorno della neve fino in pianura!
 
Archiviata quindi la fase piovosa e mite (che, ricordiamo, aveva raggiunto l'apice con il forte peggioramento di domenica scorsa, foriero di accumuli diffusi sino a 70 mm in varie province, e di abbondanti nevicate su Alpi e Prealpi), dalla seconda metà della settimana uscente le cose sono iniziate a cambiare. Da sottolineare e ricordare, di questo Novembre, sicuramente i quantitativi pluviometrici elevati, che in diverse zone prealpine e pedemontane hanno raggiunto punte sino a 300 mm, ed addirittura in qualche caso superato i 400 mm!
 
Un primo "assaggio" di clima decisamente più rigido in realtà era stato vissuto da vaste zone della medio - bassa pianura Padana durante la giornata di Martedì 23, con la comparsa di nebbie anche estese e persistenti durante le ore centrali, che avevano prodotto valori massimi non superiori ai 6/8 gradi, mentre i colli pedemontani ed i fondovalle, "baciati" da una delle prime giornate di sole dopo tanta pioggia (e dopo una serie-record di week-end perturbati consecutivi), superavano nettamente i 10 gradi, con punte anche vicine ai 15.
 
Nebbia durata poco, in quanto successivamente le correnti ruotavano a nord, preannunciando il graduale ingresso di aria più fredda proveniente dal nord Europa, con netto calo delle temperature proprio a partire dai rilievi e ritorno a tempo soleggiato ovunque (specie Giovedì).
 
Il tutto in attesa di un peggioramento, che si è materializzato nella giornata di ieri, e che ha come detto riportato la neve sino in pianura, per un precoce inizio d'inverno che ha ricordato molto quello di due anni fa e del non lontano 2005. Le condizioni termiche preesistenti infatti hanno fatto si che i fiocchi bianchi siano potuti scendere diffusamente non solo a quote collinari come inizialmente previsto dai modelli, ma anche su moltissime zone della regione Padana, grazie anche alla maggiore intensità delle precipitazioni sui settori pedemontani, centrali ed orientali rispetto a quelli Alpini (un classico a dire il vero degli episodi nevosi degli ultimi anni, con configurazioni che sempre più spesso hanno premiato anche l'intera Valpadana).
 
La neve è iniziata a scendere infatti nella notte, dopo una iniziale fase di pioviggini o deboli piogge, accompagnata da un vero e proprio crollo termico anche superiore ai 4 gradi, grazie al "riversamento" dell'aria fredda al suolo, avvenuto, come ampliamente previsto, in contemporanea con la graduale intensificazione delle precipitazioni.
 
Alle basse quote, inizialmente le zone maggiormente coinvolte sono risultate quelle pedemontane sino all'alba, specie tra Varesotto orientale e Comasco occidentale e sui alcuni colli dell'alta Brianza, aree favorite da maggiori precipitazioni, dove sono caduti sino a più di 10 cm oltre i 400 metri di quota. Dal primo mattino le nevicate, complice la traslazione del minimo depressionario, hanno raggiunto anche la pianura, ed in particolare il Milanese, specie quello centro/orientale (capoluogo compreso, dove si è vista la prima spruzzata stagionale), la Bergamasca ed il Bresciano; nelle ore centrali del giorno invece hanno interessato più direttamente la bassa pianura, in particolare il Pavese, il Lodigiano, ed il Cremonese.
 
In generale, al piano sono caduti ovunque tra 2 e 5 centimetri di manto bianco, con solo qualche rara eccezione in positivo. La Valtellina (specie la bassa valle), la Valchiavenna, la Brianza, parte del Lecchese, il Mantovano ed i fondovalle Orobici sono stati parzialmente risparmiate dai fenomeni più importanti, causa minori precipitazioni. Abbondanti nevicate, ancora una volta, sulle Prealpi, meno intense procedendo verso nord (idem nel vicino Canton Ticino). Solo pioggia sui grandi laghi, con temperature ancora troppo alte per poter permettere la caduta della neve fin sulle coste. Sono state registrate ovunque enormi differenze tra gli accumuli anche nel giro di pochissimi km, sia nelle zone collinari e montuose per componente altimetrica, sia al piano a seconda dell'intensità delle precipitazioni.
 
La giornata ha visto poi una nuova rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali sui settori occidentali dal tardo mattino, con ingresso del favonio, accompagnato però da temperature molto basse e da sensazione di freddo notevole per il periodo. Altrove il graduale miglioramento non è stato accompagnato dal vento, ma da un rapido ed incisivo crollo termico, con la neve che -laddove presente- è rapidamente gelata al suolo (moltissime zone regionali sono al momento innevate, pur con quantitativi modesti).
 
Stamane la regione si è risvegliata in balia del gelo, con cieli sereni e valori abbondantemente sotto lo zero praticamente ovunque, con punte anche inferiori ai -5°C nelle zone più fredde. Un clima davvero pienamente invernale, in linea con le ultime buone stagioni fredde vissute dal nord Italia, dopo anni nei quali freddo e neve si facevano spesso desiderare. Vedremo se questa tendenza al riavvicinamento, almeno parziale, del clima di "una volta" alle nostre latitudini verrà confermato anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
 
Nel frattempo sembra che le occasioni per rivedere la neve a basse quote non mancheranno, ad iniziare da domani (soprattutto sui settori meridionali) e probabilmente anche a più riprese nella prossima settimana: d'obbligo seguire tutti gli aggiornamenti con il nostro bollettino meteo, sempre aggiornato.
 
A presto e buon Inverno a tutti.
 
 
Simone Rossetto - Staff CML
 
 
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