LA NEVICATA DEL 1° DICEMBRE 2010 L'inverno meteorologico è iniziato "in gran forma", presentando uno dei fenomeni più affascinanti e pittoreschi della stagione: la neve! I fiocchi bianchi sono comparsi bene o male in quasi tutte le nostre stazioni della Rete, e persino nelle aree notoriamente più miti, spesso risparmiate dalle visite della "Dama Bianca". L'evento non è stato l'epilogo ad una classica fase di gelo continentale del pieno inverno, quando il suolo gelato favorisce un rapido accumulo della neve sulla pianura. Il freddo che ha preceduto la nevicata è infatti disceso dalle latiduini artiche del Nord-Europa, grazie alla spinta dell'anticiclone delle Azzorre che "ha sbarrato" per diversi giorni la strada alle perturbazioni atlantiche: uno scambio meridiano importante ed allo stesso tempo coerente con la stagione in atto. La massa d'aria artica marittima è entrata dalla "porta del Rodano" nella giornata di Venerdì 26 Novembre, apportando la caduta "della prima neve" su buona parte della nostra Regione. Un nuovo impulso freddo ha poi mantenuto condizioni di insatiblità sul Nord-Italia, favorendo una seconda avvisaglia nevosa tra il 27 ed il 28 Novembre ed allo stesso tempo ha permesso una discreta sedimentazione dell'aria fredda nei bassi strati. Il cielo quasi sempre nuvoloso non ha consentito un grande raffreddamento notturno radiativo, per cui negli ultimi giorni di Novembre non sono stati raggiunti in pianura valori negativi di particolare rilievo. L'aria fredda in quota e non troppo umida ha costituito comunque un profilo termico idoneo ad una terza nevicata, la più significativa e meglio distribuita sul nostro Territorio, che potremmo tranquillamente classificare tra quelle da "scorrimento". L'ingresso di una classica depressione atlantica ha quindi apportato i primi fiocchi di neve nella notte, con precipitazioni discontinue ed irregolari nell'intensità, spesso a carattere di rovescio. La neve si è intensificata nel corso della mattinata al passaggio del fronte caldo, seguita da una fase di stanca nelle ore centrali della giornata, e da una ripresa di qualche ora nel pomeriggio in concomitanza all'ingresso del fronte freddo, che è risalito "nel migliore dei modi" per la medio/alta pianura, ovvero con una traiettoria sudoccidentale. La neve è caduta come accade spesso nel tardo autunno o ad inizio primavera, seguendo l'altimetria del nostro territorio. Questo in primo luogo per le temperature quasi ovunque positive in pianura, comprese tra 0°C ed 1°C ed anche per l'aria satura di vapore, che ha consentito la caduta fino in pianura di fiocchi di neve piuttosto bagnati, spesso intervallati alla pioggia. Laddove poi le precipitazioni sono cadute con maggiore intensità, la sottrazione all'ambiente di un po' di calore latente di fusione ha consentito un temporaneo raffreddamento dei bassi strati, con il conseguente rapido accumulo di "uno o due dita di neve" o meglio di "poltiglia biancastra". Osservando la tabella sottostante, laddove sono presenti i dati dell'equivalente fuso in millimetri, possiamo infatti constatare un rapporto fino 4:1 o 5:1 della precipitazione liquida rispetto rispetto all'accumulo solido: questo descrive a tutti gli effetti una precipitazione nevosa molto bagnata o mista a pioggia. Un altro mondo salendo di quota, tant'è che oltre i 300-400 metri sono stati registrati in media 10-20 cm di neve nelle ventiquattto ore, per giungere a 35-45 cm di accumulo solido oltre gli 800 metri (specie in Alta Valchiavenna e nelle Prealpi Lecchesi), dove possiamo tranquillamente affermare che le temperature più basse "non hanno sprecato" nemmeno un fiocco di neve. Episodio comunque degno di nota anche in Pianura Padana, con accumulo medio di 2-5 cm su tutti i settori da Ovest ad Est, compreso il Mantovano, generalmente esposto ad un richiamo sudorientale mite che non di rado esclude totalmente il territorio dalle nevicate. Accumuli pressocchè nulli ovviamente nei grandi centri urbani per l'effetto isola di calore, ed al contrario registrabili (oltre 1 cm) lungo la fascia rivierasca dei nostri laghi, dove comunque il paesaggio si è vestito di bianco. |