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Venerdì 17 Dicembre 2010 - Suggestiva nevicata anche nella città di Lecco solitamente mite, ove sono caduti 15 cm di manto bianco farinosissimo: un evento notevole per la cittadina Lariana, specie rapportato alle precipitazioni equivalenti modeste. AUTORE: Stefano Anghileri |
Mercoledì 22 Dicembre 2010 - ore 15:00
Buona giornata a tutti dallo Staff CML e ben ritrovati per il consueto appuntamento con la "Primapagina".
Si è concluso praticamente oggi l'ennesimo periodo freddo e nevoso di questo dinamicissimo inizio di inverno 2010-11, un inverno praticamente non ancora iniziato astronomicamente, ma che ha già regalato tante emozioni ai Lombardi.
I giorni appena trascorsi infatti sono risultati ancora una volta estremamente interessanti dal punto di vista meteorologico, dapprima con una nuova e forte irruzione fredda (la più intensa sino ad ora del 2010), poi col ritorno perentorio della neve su moltissime zone regionali, ancora una volta sino al piano.
Ma riviviamo rapidamente quella che è stata
l'evoluzione del tempo a partire dalla scorsa settimana. Dopo il periodo relativamente mite ed umido, che aveva seguito l'ultima nevicata del 5 e 6 Dicembre, seguito da un primo afflusso di aria secca da nord (vedi
editoriale di M. Dei Cas), è iniziato come previsto un
nuovo afflusso di aria, questa volta
gelida, anche sulle nostre zone.
L'aria fredda, in particolare dal giorno 14, si è affacciata anche sul nostro territorio da est-nord/est, ed ha provocato un sensibile calo delle temperature, sia in quota, che al piano. Mentre sulle zone dell'alto e medio Adriatico, direttamente esposte alle correnti gelide, si verificavano copiose nevicate fin sulle coste (nevicate eccezionali hanno interessato per esempio a più riprese la Romagna ed il nord delle Marche), nel catino Padano, non interessato inizialmente da alcuna precipitazione, si creavano subito però le condizioni per un ristagno immediato del freddo nei bassistrati, con la comparsa di valori minimi e soprattutto massimi molto bassi, grazie anche alle nebbie talvolta persistenti, spesso accompagnate da forti episodi di galaverna, portatrice di paesaggi davvero fiabeschi.
In particolare, tra il 15 ed il 16, numerose province della media e bassa pianura registravano "giornate di ghiaccio", ovvero con temperature massime nettamente sotto lo zero, e che in alcuni casi non salivano oltre i -2/-3°C.
Venerdì 17 invece, un nuovo impulso di aria gelida proveniente dal nord Europa è penetrato sul nord Italia questa volta attaverso la porta del Rodano, seguito immediatamente da correnti più umide che questa volta hanno generato precipitazioni nevose, ovviamente sino al piano stanti le bassissime temperature preesistenti, anche sulla nostra regione (oltre che al nord-est e sulla Toscana, con una vera e propria nevicata-record a Firenze)!
Una fantastica nevicata "asciutta", avvenuta con temperature mediamente tra -3 e -5°C e piuttosto simile a quella dello scorso 18/12/2009, ha colpito, grazie all'effetto "stau" e nonostante le scarse precipitazioni equivalenti, soprattutto la fascia prealpina e pedemontana Lombarda, in particolare tra le province di Varese e Brescia, con accumuli localmente superiori ai 15 cm su Comasco, Lecchese e Bergamasca, anche nelle zone solitamente più miti, persino in riva al lago sul Lario (la relativamente poco nevosa Lecco per esempio ha vissuto una delle fioccate più belle e suggestive degli ultimi anni!). Estremamente significativo il fatto che i 10-15 cm caduti mediamente sui colli pedemontani siano stati provocati da 2-5 mm al massimo di precipitazioni equivalenti, a testimoniare un rapporto "mm-cm" eccezionale per le nostre latutudini, e paragonabile tranquillamente a quello di una nevicata in alta montagna.
Neve che via via si è presentata meno copiosa questa volta scendendo verso la media e bassa pianura e nelle zone Alpine più settentrionali, ove i quantitativi sono risultati modesti a causa della scarsità di precipitazioni; imbiancata comunque anche Milano dove sono caduti a seconda delle zone dai 2 ai 5 cm di neve secca. Numerosi i disagi per il traffico nelle zone maggiormente interessate dalla precipitazione nevosa.
La mattina successiva, tutta la regione si è svegliata in balia del gelo più crudo, col ritorno sì di bel tempo, ma con temperature minime estremamente basse e forti gelate. Il record è spettato alle zone pedemontane abbondantemente innevate dall'evento del giorno prima, con valori generalmente compresi tra -10°C e addirittura -15°C, piuttosto anomali per tali aree (quasi storico il valore registrato per esempio dalla nostra stazione di Cortenova di Monticello Brianza-LC, che si è fermata a ben -16.2°C!), ma in generale tutta la regione è stata interessata da valori significativi.
Domenica un nuovo, debole e blando peggioramento ha portato qualche fiocco sparso nella seconda metà della giornata, ma con accumuli in genere irrisori, in attesa del nuovo e previsto guasto del tempo avvenuto ieri, che ha di fatto posto la parola "fine" al periodo rigido a causa dell'afflusso di correnti molto miti da SW che hanno provocato forti aumenti termici in quota a partire dall'Appennino (come accaduto proprio un anno fa!), ma non prima di aver regalato ancora nevicate sparse soprattutto ed ancora una volta sulla parte nord-occidentale della regione e nel vicino Canton Ticino, dove sono caduti anche più di 5-10 cm di neve al piano, prima della "scaldata" generale che ha provocato ovunque la trasformazione della neve in pioggia.
Da segnalare, sia stamane che ieri, la comparsa in molte zone ed in particolare nell'Oltrepò Pavese del cosiddetto fenomeno del "gelicidio" o "vetrone", con pioggia congelatasi al suolo ancora molto freddo, che ha creato non pochi disagi alla viabilità. La neve, come detto, ha poi lasciato spazio ovunque alla pioggia a partire da sud: le ultime fioccate sino al piano stamane sono state registrate proprio nell'area più a nord della regione, ovvero sul fondovalle Valtellinese. Da ricordare come nel periodo citato alcune province della bassa pianura, comprese località appena fuori Milano, per giorni e giorni abbiano mantenuto, prima grazie alle nebbie e poi alle nubi, le temperature diturne costantemente sotto lo zero, talvolta per più di 60/70 ore, rispolverano così un clima Padano davvero "old-style"!
La "grande" nevicata attesa da molti, perlomeno sui settori occiderntali, non è tuttavia comparsa in questa occasione, nonostante sembrassero esservi le condizioni: il ritardo delle precipitazioni più consistenti, attese ieri, unito alle temperature al limite sia al suolo che in quota, ha relegato la neve solo alle zone più favorite altimetricamente. Vedremo se nel proseguo di questo lungo inverno vi sarà di nuovo la possibilità per un nuovo evento nevoso più abbondante e diffuso.
Per i prossimi giorni ci attendiamo un tempo diametralmente
opposto da quello osservato in questi giorni, e dominato dalle
correnti umide e miti, che porteranno
piogge anche abbondanti soprattutto durante la giornata di domani, ed un sensibile rialzo della quota neve sulle Alpi, localmente anche sin verso i 2.000 metri: occorrerò dunque prestare particolare attenzione in montagna al rischio di valanghe. Per Natale sembra profilarsi un tipo di tempo più
variabile e fresco, anche se vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti del nostro
bollettino nei prossimi giorni per avere un quadro più completo della situazione.
A tutti voi grazie per l'attenzione e buon proseguimento di settimana, con tempo meno freddo.
Simone Rossetto - Staff CML