Editoriale di fine anno del nostro Giuseppe Aceti: quale modo più pittoresco di trascorrere le festività immersi nella nevosa notte polare? Sogniamo per un pochino, cari "meteoappassionati"! Abitiamo in un paese a metà strada tra il continente ed il mare: un Natale quindi mite e piovoso, seguito da un po' di meritato "riposo meteorologico"; del resto il Dicembre 2010 di emozioni ce ne ha regalate fin troppe! Doverosi auguri di un buon anno.
Venerdì 31 Dicembre 2010 - ore 7:00
Dicembre 2010. Norilsk, Russia, Siberia Settentrionale L’immagine scelta per questo editoriale vuole riassumere “visivamente” le aspettative e le emozioni del periodo “magico” che stiamo trascorrendo, periodo che da Natale ci porta all’epifania passando per capodanno. Immagine “da cartolina” del forumista Serg. |
Buona giornata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina", l’ultima del 2010!
La settimana di natale è stata quest’anno contrassegnata da una lunga ed importante fase di maltempo, che ha interessato non solo la nostra regione ma anche buona parte d’Italia e d’Europa. Gli ultimi giorni del 2010 sono poi trascorsi all’insegna del clima invernale tipico del nostro territorio, con freddo, nebbia al piano e belle giornate in montagna.
Prima di addentrarci nel merito di quanto accaduto a livello meteorologico negli ultimi giorni, vorremmo soffermarci brevemente sull’immagine scelta per questo editoriale; è una classica “cartolina” che arriva dalla Siberia Settentrionale, che bene racconta visivamente tutte le aspettative e le emozioni legate al periodo che abbiamo trascorso e quello che trascorreremo a breve, ovvero la magia del periodo natalizio fino all’epifania passando dai festeggiamenti di capodanno. E’ anche con questa immagine che, gia ad inizio editoriale, tutto lo Staff del Centro Meteorologico Lombardo augura ai lettori un 2011 ricco di soddisfazioni e di … tante belle cose!
Ma vediamo ora più in dettaglio cosa è accaduto sulla nostra regione negli ultimi giorni a livello meteorologico.
A livello sinottico, la protagonista della settimana di natale è stata un'ampia circolazione di bassa pressione cha ha portato anche sulla nostra regione un lunga fase di maltempo. Tale depressione si è andata ad approfondire sulla Spagna già nel corso di martedì 21 dicembre, per poi traslare molto lentamente, nei giorni successivi, verso est ed interessandoci fino al giorno di Santo Stefano. Tale depressione infatti ha inviato diversi fronti perturbati verso la nostra regione, con correnti prevalentemente sudoccidentali; tali correnti sono risultate molto umide ed a tratti decisamente miti per il periodo. Infatti, dopo la primissima fase (di martedì 21 dicembre) nella quale, grazie al freddo al suolo accumulato in precedenza, la neve è caduta anche in pianura (vedi editoriale
prima pagina precedente), l’importante afflusso caldo umido dai quadranti meridionali ha portato un notevole
rialzo delle temperature a tutte le quote così che, nella fase clou del peggioramento (del 22 e 23 dicembre), la quota neve si è portata a quote elevate, fin verso i 2000 m di quota (ed anche oltre).
Anche i giorni di Natale e di Santo Stefano, con il minimo di pressione arrivato sull’Italia centrale, sono così stati contrassegnati da precipitazioni, più abbondanti sulla fascia centrale e meridionale della nostra Regione, ma presenti ovunque sul nostro territorio. Sempre in quei giorni, una irruzione di aria fredda proveniente dalla Scandinavia, che aveva già raggiunto gran parte dell'Europa centrale, cominciava ad interessare il nostro territorio, così che progressivamente si è osservato, soprattutto nella giornata di Santo Stefano, ad un abbassamento della quota neve che è tornata a cadere po’ su tutto il territorio anche al piano; neve che però, a causa delle temperature al piano sopra lo 0 °C, solo isolatamente ha attecchito al suolo mentre nella maggior parte dei casi in pianura si è osservato al più un leggero “velo bianco” nei momenti di maggiore intensità della nevicata stessa. E’ risultata imbiancate in modo più significativo una stretta area a cavallo tra la provincia lecchese orientale, la provincia di Monza e Brianza orientale e settentrionale e la provincia di Bergamo centro-occidentale (in una fascia ubicata tra la bassa valle, la pedemontana e l’alta pianura), con accumuli di alcuni centimetri. Dal pomeriggio del 26 dicembre le correnti fredde sono poi divenute via via più secche e stabili, ed hanno portato ampie schiarite ad iniziare dalle zone alpine e prealpine; è poi ricomparsa la nebbia sulla media e soprattutto sulla bassa pianura.
Ma torniamo brevemente al maltempo, legato alla depressione che ci ha interessato con diversi impulsi perturbati tra il 21 ed il 26 dicembre; come gia accennato, si sono osservate precipitazioni particolarmente abbondanti su tutto il nostro territorio. Grazie alla rete di stazioni del Centro Meteorologico Lombardo, si è così potuto rilevare come siano caduti mediamente, nell’arco dei 6 giorni, precipitazioni complessive per 100-120 mm sulle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Varese e Bergamo, per 90-110 mm sulle province di Lecco e Brescia, per 70-90 mm sulle province di Lodi e di Pavia e per 50-70 mm sulle province di Sondrio, Cremona e Mantova. Sul nostro territorio non si sono osservati particolari danni o disagi mentre il maltempo ha portato disagi sul resto d’Italia e su parte dell’Europa.
Infatti,
in Italia situazioni critiche sono state osservate in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Campania (fonte:
Corriere della Sera); oltre alla marea eccezionale a Venezia, i principali problemi sono stati legati a frane e allagamenti, ai fiumi a rischio esondazione e, sulle isole, al forte vento che ha bloccato i collegamenti con la terra ferma. Anche su buona parte dell’
Europa il maltempo non ha dato tregua per diversi giorni prima e dopo Natale (fonte:
tgcom), come ad esempio in Germania e Belgio (con i trasporti bloccati per neve e freddo), in Russia (a Mosca è piovuto con temperatura abbondantemente sotto zero, con diversi problemi causati dal ghiaccio) e come in Francia. A Parigi infatti è caduta abbondante la neve prima di Natale (ancora la vigilia di Natale si osservava la cancellazione di molti voli negli aeroporti parigini) mentre dopo Natale l’aumento delle temperature ha portato al “disgelo” con alcuni fiumi però che sono straripati, come la Senna a Parigi ( situazione che porta alla mente alcuni celebri dipinti, come
questo, di Claude Monet, dipinti che mostrano il disgelo della Senna dopo il freddo del febbraio 1893; è anche grazie ai suoi dipinti che si è potuto ricostruire il clima di oltre un secolo fa, anche perché a quei tempi non c’era internet, il digitale o le webcam per immortalare tali episodi!).
La settimana in corso, l’ultima dell’anno, ha invece visto l’anticiclone europeo protagonista, pur se accompagnato da correnti occidentali. Già dalla serata di Santo Stefano, ed ancor più nei giorni successivi, un promontorio di alta pressione si è esteso dalla penisola Iberica fino sulla nostra regione, garantendo tempo stabile ma inizialmente freddo e nebbioso in pianura. Si è così osservata, per buona parte della settimana, un’alternanza di schiarite e velature su tutti i settori della nostra regione per il passaggio di nubi medio-alte sospinte da correnti occidentali mentre la nebbia ha portato freddo e, localmente, alcune giornate di ghiaccio. Giornate di ghiaccio sono state osservate, isolatamente, lunedì 27 e mercoledì 29 dicembre su milanese e pavese mentre martedì 28 più diffusamente su tutta la medio-bassa pianura. Tale promontorio di alta pressione, molto probabilmente, ci accompagnerà fino all’inizio del prossimo anno, con un lieve aumento delle temperature soprattutto in quota, garantendoci tempo stabile.
In conclusione, non possiamo non ricordare come dalle 5.30 di mercoledì 22 dicembre, con il
solstizio d’inverno, sia terminata la progressiva riduzione delle ore di luce durante il giorno e che, da quel giorno appunto, le giornate hanno ripreso ad allungarsi. Tra l’altro, solo questa settimana (visto il protrarsi del maltempo nella scorsa settimana) abbiamo potuto notare come, in corrispondenza con il
Solstizio d’inverno, il sole presenti la minima altezza all’orizzonte (lo abbiamo quindi visto sempre piuttosto basso all’orizzonte anche nelle ore centrali del giorno). Beh, da ora in poi, pur sapendo che statisticamente Gennaio è il mese più freddo dell’anno, possiamo guardare con ottimismo al futuro, soprattutto per chi ama la luce e il sole …
Ringraziandovi come sempre per l'attenzione, vi auguriamo ancora un buon capodanno ed uno sfavillante 2011!
Giuseppe Aceti - Staff CML