Durante la parte finale del mese di Gennaio 2011 la regione viene interessata da una moderata ondata di freddo, seguita da un po' di neve sino in pianura, ma limitatamente nelle zone sud-occidentali del territorio durante la giornata di Domenica 30 Gennaio. Il resto della regione rimane invece "a secco" di neve. Riviviamo quel periodo grazie all'editoriale del nostro G. Aceti.
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Domenica 30 Gennaio. Torrazza Coste (PV); le perturbazioni della settimana portano solo fenomeni marginali sul nostro territorio, ad eccezione di alcune zone della fascia meridionale della Regione come oggi sul Pavese. Foto del forumista Orso |
Domenica 30 Gennaio 2011 - ore 23:30
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
La settimana appena trascorsa è stata contrassegnata da tempo relativamente freddo e da deboli e localizzate nevicate (prevalentemente sulla fascia meridionale e sull’angolo sud-occidentale lombardo), mentre per buona parte del territorio il tempo è rimasto pressoché asciutto; questo nonostante, almeno sulla carta, una bassa pressione sul mediterraneo per diversi giorni ha fatto sperare nella possibilità di precipitazioni più significative.
Del resto,
gennaio è uno dei mesi con meno precipitazioni dell’intero anno sul nostro territorio; se infatti osserviamo, ad esempio, la piovosità media di Milano, possiamo osservare come gennaio e febbraio, con circa 60 mm mensili, risultano i mesi meno piovosi dell’intero anno (dati registrati
dall’Osservatorio di Milano-Brera). Ad oggi quindi, con circa 30-40 mm medi di pioggia caduti nell’intero mese sulla provincia di Milano, possiamo confermare precipitazioni leggermente al di sotto delle medie storiche, che confermano quindi come gennaio possa essere un mese piuttosto siccitoso e avaro di precipitazioni; ed il gennaio 2011 non ha fatto eccezione!
Vediamo ora più in dettaglio cosa è accaduto sulla nostra regione negli ultimi giorni a livello meteorologico.
A livello sinottico, gia domenica scorsa, 23 gennaio, lo scenario europeo vedeva un robusto anticiclone atlantico con centro sulle Isole britanniche esteso fino all'Europa centrale; tale anticiclone è rimasto pressoché stazionario fino al metà della settimana appena trascorsa. La nostra regione si è così trovata sul fianco sudorientale di tale anticiclone, con conseguente flusso di correnti fredde da nord/nordest (segnatamente in quota). La prima parte della settimana è così stata caratterizzata da clima piuttosto freddo (comunque non particolarmente rigido) e, di tanto in tanto e sulle aree più settentrionali ed in quota, da debole föhn.
In termini meteorologici, l’effetto principale osservato sulla nostra Regione è stato un calo delle temperature con clima relativamente freddo; infatti nella prima parte della settimana, al piano le temperature hanno per lo più stazionato tra –2 e –6 °C nei valori minimi e tra 4 e 7 °C nei valori massimi (con lo zero termico che è sceso fin verso i 300 m di quota nelle ore centrali di martedì 25 di sabato 29 gennaio). Da segnalare in quota i –23,9 °C registrati a Livigno-Forcola di domenica 23 gennaio.
Tale struttura anticiclonica ha poi visto un cedimento dal corso di mercoledì 26 gennaio quando, a seguito della discesa di un impulso di aria fredda, si è andata a formare una zona di bassa pressione sulla Penisola Iberica che ha poi riattivato una debole depressione sul Mediterraneo occidentale. Il tempo della seconda parte della settimana è quindi stato caratterizzato dall’un anticiclone centrato sulle Isole britanniche e dalla depressione sul Mediterraneo; tale quadro barico ha favorito da una parte un flusso di correnti fredde dai quadranti orientali verso la nostra regione (col clima che si è quindi mantenuti piuttosto freddo) e, dall’altra, l’attivazione a più riprese di un debole afflusso di aria umida in direzione delle Alpi.
Tale flusso di aria umida ha così permesso, in diverse occasioni, alcune debole precipitazioni (per lo più nevose) segnatamente su fascia meridionale ed occidentale del territorio. Tra mercoledì e giovedì si sono osservati deboli fenomeni sull’estrema area occidentale e meridionale della nostra regione.
Dopo alcuni deboli fenomeni sparsi tra venerdì e la prima parte di sabato, ieri sera è giunta la perturbazione più attiva di questa fase; perturbazione che è risalita dal Mediterraneo pilotata da una
vasta circolazione depressionaria con centro in prossimità della Corsica. Anche questa perturbazione però, per via del minimo ciclonico “basso” e per i venti in quota orientati da Sud-Est, ha interessato prevalentemente la fascia meridionale (pavese soprattutto) e parte del Milanese occidentale, con nevicate che hanno accumulato comunque solo pochi cm. L’immagine scelta per l’editoriale di questa settimana si riferisce proprio alla nevicata di oggi, Domenica 30 gennaio, a Torrazza Coste, nel pavese. Molto più interessate dalla perturbazione sono state ancora una volta il Piemonte, la Liguria (localmente fino al mare) e l’Emilia Romagna; in queste zone localmente, in collina, sono caduti oltre 20-30 cm di neve fresca.
E dopo il tempo un po’ freddo e debolmente perturbato dell’ultima settimana,
cosa ci riserva il futuro? Dalle ultime emissioni modellistiche sembra confermato un possibile graduale ristabilimento di condizioni altopressorie, con conseguente rialzo termico a tutte le quote e, visto che saremo a febbraio, anche in pianura. Ancora poche possibilità dunque per precipitazioni diffuse e significative sul nostro territorio dunque; consigliamo comunque di seguire l’evoluzione del tempo dei prossimi giorni attraverso i vari commenti ed aggiornamenti sul
Forum, oltre che di consultare gli aggiornamenti del nostro
Bollettino di Previsione.
Concludiamo, dato che siamo nel pieno dei
giorni della merla, con un breve accenno alla tradizione che identifica il periodo 29-31 gennaio come il periodo più freddo dell’anno. La leggenda racconta infatti di una merla bianca e dei suoi pulcini che, per ripararsi dal gran freddo degli ultimi giorni di gennaio, si rifugiarono dentro un comignolo e ne uscirono il 1 febbraio tutti neri a causa della fuliggine, così che da quel giorno tutti i merli furono neri. Ma cosa c’è di vero in questa leggenda? Analizzando le medie climatiche nel trentennio 1971-2000 si evince che, statisticamente, al Nord Italia i giorni più freddi dell’anno non sono quelli di fine gennaio (la decade più fredda risulta la prima di gennaio), mentre scendendo verso Sud
la tradizione arriva ad avere anche una base scientifica, così che il periodo più freddo si sposta tra la fine di Gennaio e la prima parte di Febbraio, verosimilmente per il cambio di circolazione che porta ingressi di aria siberiana diretti verso le regioni Adriatiche e al Sud (fonte:
3b meteo). Curioso scoprire come una leggenda, anche se non proprio dalle nostre parti, abbia comunque un minimo di validità scientifica.
Non ci resta che ringraziarvi come sempre per l'attenzione ed augurarvi un buon inizio di settimana.
Giuseppe Aceti - Staff CML