Domenica 1 Maggio 2011 - ore 23:00
Buona serata a tutti dallo staff CML, ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina" e ... auguri a tutti i lavoratori!
La settimana appena trascorsa, l’ultima del mese di aprile 2011, è stata caratterizzata sulla nostra regione da un tempo variabile, a tratti instabile sui rilievi e sulle zone pedemontane ad inizio settimana; l’instabilità è poi andata ad interessare più diffusamente anche le zone di pianura tra venerdì e sabato. Continua così la variabilità e l’instabilità iniziata con il periodo pasquale anche se, va detto, sono mancate ancora una volta le piogge diffuse e “democratiche” tipiche della primavera su tutta la nostra regione.
Ma vediamo ora più in dettaglio cosa è accaduto negli ultimi giorni a livello meteorologico.
A livello sinottico, durante tutta la settimana appena trascorsa la nostra regione, così come parte dell’Europa centrale, è venuta a trovarsi in una zona con pressione uniforme (in un’area compresa tra l'anticiclone sul Mare del Nord e una vasta depressione sul Mediterraneo meridionale). La depressione sul Mediterraneo è stata responsabile del richiamo di correnti umide meridionali verso la nostra regione. Così, nei primi giorni della settimana abbiamo assistito ad un tempo piuttosto bello al mattino ma con una certa tendenza all’instabilità pomeridiana, che ha interessato soprattutto la fascia pedemontana e montuosa della regione, pur con alcuni isolati sconfinamenti su alcune aree di pianura. Gli episodi di instabilità osservati (rovesci ed alcuni temporali, talvolta con grandine di piccole dimensioni) hanno comunque prevalentemente apportato accumuli modesti, oltre che distribuiti in modo irregolare sul territorio. Non sono comunque mancati, localmente, forti temporali come quello che martedì ha colpito la fascia prealpina novarese (con oltre 50 mm a Soriso e a Borgomanero) e che mercoledì ha colpito il varesotto (con 40 mm caduti a Venegono Inferiore).
Nel prosieguo della settimana, le configurazione barica sull’Europa è rimasta stabile ed è andata a richiamare una debole goccia fredda in quota da est, transitata giovedì a nord delle Alpi e posizionata venerdì sulla Francia centrale. Il contrasto sulla nostra regione fra le correnti umide meridionali e l’aria più fresca in quota (legata alla goccia fredda) è stata così responsabile della copertura nuvolosa più diffusa sul nostro territorio, ed ha causato tra venerdì e sabato una instabilità più diffusa e che ha stavolta interessato tutto il territorio, comprese le zone di pianura. Sia venerdì che sabato, a macchia di leopardo, diversi rovesci e temporali hanno interessato tutti i settori della nostra regione, con diverse località che hanno accumulato oltre 20 mm di pioggia (fino a 41 mm a Torre de Busi località Valcava nel lecchese di venerdì). La fotografia scelta questa settimana per l’editoriale vuole mostrare il tempo prevalente di venerdì, ed in particolare una bella shelf cloud temporalesca osservata nel tardo pomeriggio nel varesotto.
E’ poi da sottolineare come la goccia fredda in quota abbia fatto calare le temperature; verso il week-end lo zero termico è sceso attorno ai 2000-2200 m di quota, con la ricomparsa quindi della neve sui monti, localmente anche al di sotto dei 2000 m di quota. Il calo termico è stato apprezzabile anche al piano, ove si è tornati attorno ai 9-11 °C nei valori minimi e spesso sotto i 20 °C nei valori massimi.
Per la cronaca la settimana appena trascorsa verrà ricordata per l’eccezionalità dei fenomeni meteorologici estremi, con risvolti purtroppo tragici, occorsi negli
Stati Uniti, colpiti da centinaia di tornado. Infatti, nei primi giorni della settimana (e segnatamente mercoledì 27 aprile) gli Stati Uniti centro meridionali (soprattutto Alabama, anche se diversi altri stati sono stati coinvolti) son stati devastati da oltre 300 tornado in una sorta di “super out-break tornadico”; situazione che ha purtroppo causato
oltre 330 morti e numerosi dispersi.
Infine, oggi, domenica, il tempo è tornato più stabile e soleggiato un po’ su tutta la regione, con temperature in lenta ripresa (le massime di oggi si sono attestate attorno ai 22-23 °C) e con un po’ di debole instabilità pomeridiana, limitata comunque ai rilievi ed a limitate zone pedemontane.
E dopo il tempo instabile della scorsa settimana,
cosa ci riserva il futuro? E riuscirà il mese di maggio a colmare, almeno parzialmente, il deficit idrico della stagione primaverile sulla nostra regione? Dalle ultime emissioni modellistiche pare che l’inizio della settimana possa portare nuovamente una certa instabilità del tempo sulla nostra regione; il tempo dovrebbe poi ristabilizzarsi col prosieguo della settimana stessa, quando le temperature dovrebbero lentamente riprendersi. Va quindi detto che, al momento, non sembra di intravedere le piogge diffuse primaverili. Per rimanere aggiornati comunque sull’andamento del tempo consigliamo, come sempre, di seguire i vari commenti ed aggiornamenti sul
Forum, oltre che di consultare gli aggiornamenti del nostro
Bollettino di Previsione.
Concludiamo l’editoriale ricordando che il mese di
Aprile 2011 è risultato uno dei più caldi e siccitosi sul nostro territorio (e non solo) da diversi anni a questa parte. Tra le varie conseguenze, oltre ad una chiusura anticipata di alcuni comprensori sciistici, è da segnalare l’apertura anticipata di alcuni passi alpini quale, nel caso della Svizzera, lo storico passo del
San Gottardo (apprezzata meta escursionistica per ciclisti e turisti motorizzati, che collega da nord a sud la valle della Reuss e la valle Leventina con il valico posto a 2109 m s.l.m.). Ebbene, per la prima volta della sua storia, il passo è stato aperto sabato 30 aprile; è la prima volta che una riapertura avviene in aprile. Negli ultimi 50 anni è capitato solo nel 1961 che, grazie alle scarse nevicate, venne aperto anzitempo l’8 maggio, ma mai nel dopoguerra una riapertura è avvenuta nel mese di aprile.
Ringraziandovi come sempre per l'attenzione, vi auguriamo una buona settimana
Giuseppe Aceti - Staff CML