Buona serata a tutti e ben ritrovati per un nuovo aggiornamento con la "Prima Pagina"!
Nello
scorso Editoriale avevamo descritto la dinamica della fase perturbata che aveva caratterizzato buona parte della prima decade di Novembre, distribuendo importanti accumuli su tutta la nostra Regione, salvo qualche eccezione. Peggioramento che, a questo punto, possiamo ormai considerare come il più importante di questo autunno. Poche a dire il vero le azioni perturbate di questa stagione, che prosegue nuovamente sulla falsa riga della stabilità o - se vogliamo, dal nostro punto di vista di meteoappassionati - della staticità.
Bel tempo ad oltranza quindi, ma ormai di stampo autunnale! Le temperature sono gradualmente calate fino a portarsi su valori consoni a metà Novembre, o addirittura leggermente al di sotto. Sono poi comparse in grande stile anche le nebbie, quelle tipiche della Val Padana! Proprio alla nebbia, tornata in città, abbiamo voluto dedicare un'immagine un po' nostalgica ed ovattata che ricorda la vecchia Milano!
Protagonista, come sempre l'anticiclone, questa volta centrato tra la Scandinavaia e l'Europa dell'Est. Ma attenzione! Nulla a che vedere con "orsi siberiani" o "laghi gelidi", anche perchè la nostra alta pressione è tutt'altro che a carattere freddo. La cupola, ben strutturata in quota, trae "le proprie radici" da latitudini subtropicali ed è caratterizzata da aria asciutta e mite in quota che conferisce parecchia stabilità alla colonna d'aria.
La svolta verso il bel tempo è stata caratterizzata nello scorso fine settimana da una retrogressione fresca ed umida dai Balcani. Venerdì e Sabato scorso 11/12 Novembre si sono presentati tutt'altro che nelle vesti dell'Estate di San Martino: nubi basse, più compatte a ridosso dei rilievi con addirittura qualche isolata pioviggine per Stau, poi il calo termico serale con il diradamento delle nubi.
Il bel tempo è poi iniziato a partire da Domenica 13 Novembre, e tal quale si mantenuto fino ad oggi, Venerdì 18 Novembre. Non c'è molto da raccontare nei dettagli, perchè ogni giornata si è ripetuta quasi come se ciascuna fosse "una copia esatta dell'altra". L'inversione termica al suolo si è gradualmente consolidata e con essa anche le nebbie, che hanno lentamente conquistato gran parte del Catino Padano. Tempo mite ed asciutto in montagna, con importanti escursioni termiche, a dispetto della Bassa Pianura quasi sempre avvolta nella nebbia anche durante il giorno.
L'alta pressione pian piano sta subendo un processo di senescenza, con la cupola che si "appiattisce" schiacciando l'inversione termica al suolo: un comportamento "fisiologico" che sta conferendo tenacità alle nebbie padane. La posizione definita del massimo pressorio più o meno localizzato sull'Austria ha favorito una relativa componente nordorientale delle correnti al suolo, che in parte "ha scoraggiato" l'espansione delle nebbie dalla Bassa Pianura verso la Pedemontana o tanto meno la risalita di strati bassi sulle Prealpi.
In questi ultimi giorni poi, i termometri sono scesi per la prima volta su valori negativi in pianura. Colonnina di mercurio sottozero al mattino nelle consuete brughiere dell'Ovest (dalla Valle del Ticino al Comasco), nei fondivalle (dalle vallate Varesine alla Valtellina), nelle pianure (dal Pavese alla Brianza). Certamente si è trattato di deboli gelate (-1/-2°C), ma comunque degne di nota, dopo tanto più dopo una lunga serie di temperature al di sopra della media.
Interessante poi, il comportamento delle temperature massime, con una Lombardia "letteralmente divisa in due" dalla persistenza delle nebbie. I termometri si sono infatti fermati anche oggi attorno ai 5°C nel Pavese, Lodigiano, Cremonese e Mantovano; ben diversa la situazione sull'Alta Pianura grazie al buon soleggiamento che ha spinto le nostre stazioni a raggiungere i 12/14°C.
Curioso inoltre il paragone tra le Alpi e la Pianura: oggi ad esempio Livigno Forcola ha registrato un'escursione termica -9.6/+7.6°C, mentre Lodi - avvolta dalla nebbia - si è contenuta tra -0.1/+4.6°C. Clima certamente migliore quindi sulle Alpi, dove però l'assenza della neve sotto i 2500 metri inizia a "pesare" con i suoi paesaggi sempre più brulli.
Qualche variante è attesa nel corso di questo
weekend, ma non nella tonalità dei colori. Dominerà sempre il grigio, ma forse si affaccerà qualche nube a parire dalla Bassa Pianura Occidentale, grazie ad un lieve afflusso umido da SudEst annesso ad una depressione che affonderà dalla Penisola Iberica al Nord-Africa, lambendoci solo marginalmente. Pochi comunque i cambiamenti previsti a scala continentale, mentre per i dettagli vi rimandiamo al nostro
Bollettino di Previsione.
Non ci resta che agurarvi un buon fine settimana, consigliando a chi può, di trascorrerlo sulle Alpi...dove potrete respirare aria più tersa!