Buona Domenica a tutti e ben ritrovati per un nuovo appuntamento con la Prima Pagina!
L'anno 2012 è iniziato finalmente all'insegna di un tempo molto dinamico, per certi aspetti emozionante dal punto di vista meteorologico! Si è trattato comunque di "variazioni sul tema" che solo i veri meteoappassionati possono aprezzare...in quanto il clima continua a presentarsi nel complesso mite e poco nevoso sulle nostre pianure lombarde, ben lontano quindi dalle ultime annate degli anni duemila che molti vorrebbero rivivere!
Protagonista ancora una volta un anticiclone delle Azzorre sempre ben ancorato sull'Europa Sudoccidentale, che però per qualche istante si è tirato in disparte concedendo un paio di sfuriate atlantiche...che hanno riportato le piogge su buona parte della Regione, ma anche la neve in montagna, forti raffiche di vento, ma non ancora il freddo! Un tempo quindi forse più tardo autunnale, che invernale, su gran parte del territorio, anche se chi ha trascorso le Festività di fine anno sulle Alpi non può affatto dire che sui monti siano mancati il freddo e la neve.
Torniamo quindi a riassumere brevemente quanto accaduto in questi primi giorni dell'anno...dopo un Capodanno per l'appunto soleggiato e mite ovunque, con assenza di nebbie in pianura e temperature insolitamente elevate soprattutto in quota.
Il secondo giorno dell'anno si è presentato con un volto imbronciato fin dal primo mattino, coperto e piovigginoso. L'ingresso di una saccatura atlantica da Ovest, sufficientemente profonda da generare temporaneamente un minimo di pressione sul Mar Ligure, ha finalmente portato le piogge questa volta su buona parte della Lombardia. La neve è caduta generalmente al di sopra degli 800 metri sulle Alpi, oltre i 1200 metri sulle Prealpi, sia pure con accumuli modesti, non oltre i 5-10 cm. L'aria fredda nel propagarsi verso il basso con le precipitazioni ha permesso alla neve di cadere localmente a quote di pianura, come in Valtellina (2 cm a Sondrio) e localmente nel basso Pavese, dove il paesaggio è tornato ad imbiancarsi lievemente e temporaneamente, per la prima volta quest'inverno. Neve mista a pioggia e "fiocchi bagnati" sono stati segnalati in molte zone a bassa quota: nell'alta pianura (dal Varesotto al Lecchese, con accumuli pluviometrici medi di 10-20mm), nella media pianura compreso l'Interland milanese (attorno ai 15mm) e nella Bassa (dal lodigiano al pianura bergamsca, con una decina di millimetri).
Martedì 3 Gennaio, l'espansione di un promontorio mobile di alta pressione di natura azzorriana, ha riportato condizioni temporanee di stabilità, con cieli sereni ma anche nebbie diffuse su tutta la Pianura Padana, fino a ridosso delle Prealpi. Nebbie, che sono risultate persistenti sulla Bassa, dove le temeprature massime si sono mantenute attorno ai 2/4°C, accentuando il divario termico con le zone pedemontane e lacustri dove la colonnina di mercurio si è riportata vicino ai dieci gradi. Tempo simile anche mercoledì 4 Gennaio, a parte una modesta nuvolosità seguita ad un po' di vento in quota, associata al rapido passaggio di una debole perturbazione atlantica...che però avrebbe "aperto la strada" al più serio peggioramento dell'Epifania!
In effetti più che di un peggioramento incisivo si è trattato di una condizione perturbata piuttosto anomala, determinata dalla presenza di un afflusso umido in quota molto intenso (corrente a getto) che ha rapidamente scavalcato le Alpi, mantenendo per così dire "intatta" la nuvolosità su tutta la nostra Regione. Infatti nella stragrande maggioranza dei casi i sistemi perturbati si infrangono contro la barriera alpina, dissolvendosi sulla nostre pianure sotto l'incalzare dei venti di caduta. L'intensità della corrente a getto ha invece permesso un "pieno sfondamento" del fronte freddo nella serata di Mercoledì 5 Gennaio: neve non solo sulle Alpi di confine (in primis l'Alta Valtellina), ma anche sulle Prealpi (oltre i 700 metri); piogge anche a carattere di rovescio distribuite a macchia di leopardo (accumuli di pochi millimetri) un po' su tutta la Regione, ovviamente un po' più consistnti nelle provincie più settentrionali.
Nella notte dell'Epifania qualche pioggia "portata dai quadranti settentrionali" ha eccezionalmente raggiunto il Pavese, insieme a qualche fiocco di neve che ha imbiancato non solo la media Valtellina, ma persino le Orobie, la Valsassina ed il Triangolo Lariano. Poi è stato il
Föhn a fare parlare di sè, non tanto per le temperature, quanto per la sua diffusione (fino al Cremonese e Mantovano) e soprattuto per la sua intensità. Un vento davvero "rabbioso" con raffiche che hanno superato i 150 km/h sulle vette più esposte, ma anche i 90-100 km/h nelle località pianeggianti e nelle vallate dei settori centro-occidentali della Lombardia. I record naturalmente spettano ai valichi alpini confinanti con la Svizzera, come il passo del Gran San Bernardo: pensate ben oltre 210 km/h! Un evento storico quindi...per il quale vi rimandiamo ad uno
specifico articolo di MeteoSvizzera.
Passata la bufera, il tempo si è gradualmente stabilizzato per l'ennesima espansione da Ovest dell'anticiclone delle Azzorre. A parte qualche residuo refolo favonico sull'Alta Pianura e qualche residua nevicata sui crinali delle Alpi Retiche, la giornata di ieri (Sabato 7 Gennaio) si è presentata piuttosto tranquilla e nel complesso mite. Oggi però il Föhn si è nuovamente intensificato fin dalle prime luci dell'alba, con temperature primaverili e raffiche piuttosto sostenute fino alle porte del Capoluogo; mentre vi scrivo sta di nuovo nevicando "per sfondamento" sulle Alpi Retiche (Madesimo, Livigno, Bormio), le temperature si aggirano attorno ai 12°C nelle zone battute dal vento di caduta, e perfino le nebbie sono assenti questa mattina su tutto il catino padano. Insomma niente a che vedere con l'inverno, con una Lombardia nettamente divisa dall'altimetria e "due mondi diversi" al monte e al piano!
Ma quanto vorrà ancora latitare il nostro inverno padano? Per il freddo "autentico" dovremo pazientare almeno ancora una decina di giorni, in quanto non si intravedono a breve termine scambi meridiani o retrogressioni continentali. Una nuova rimonta altopressoria di matrice subtropicale si impadronirà invece dell'Europa centro-meridionale a partire da domani: smetterà di nevicare sulle Alpi, torneranno probabilmente le nebbie in grande stile su buona parte della Pianura Padana...un tipo di tempo, questo, che comunque fa parte della nostra normale climatologia invernale!
Arrivederci alla prossima settimana, ed un augurio di buon rientro ...dato che domani inizerà per molti il nuovo anno lavorativo !