Buona giornata a tutti, buona Pasqua e ben ritrovati per un nuovo aggiornamento con la Prima Pagina!
La pioggia è finalmente tornata a visitare la nostra Regione, inaugurando il mese "cardine" della primavera, quello di aprile. In questo periodo dell'anno le precipitazioni sono più che mai necessarie nel settore agricolo, per una buona ripresa vegetativa e riproduttiva delle piante da frutto, dei campi adibiti a foraggio, delle vigne: da qui il detto popolare
"Aprile ogni goccia un barile", proprio per accogliere le precipitazioni primaverili come una vera e propria manna. Un tocco di salute anche per i ghiacciai, perchè in questo periodo con le temperature solitamente non troppo elevate, la neve dovrebbe ancora cadere sulle Alpi a quote medie.
Quest'anno poi, provenendo da un semestre freddo particolarmente avaro di precipitazioni, la pioggia è stata quanto mai rimpianta e desiderata!
Un episodio, lo diciamo subito, del tutto normale in un contesto primaverile: senza eccessi e nel complesso distribuito in modo democratico su tutta la Lombardia, dove mediamente sono caduti in quarantotto ore dai 20 ai 40 mm di pioggia. In questi primi giorni di aprile sui settori settentrionali della nostra regione (in particolar modo sul nord-ovest) abbiamo finalmente superato il muro delle tre cifre di accumulo complessivo da inizio anno: un numero di per sè ridicolo, che quest'anno si è presentato però come un "traguardo sofferto"!
I nostri "meteoappassionati" sono tornati inoltre a seguire con più interesse l'evoluzione meteo, dopo un lungo periodo statico e sonnacchioso: l'anticiclone delle Azzorre è, almeno per il momento, uscito di scena ed ha permesso una ripresa dell'attività perturbata nel bacino del Mediterraneo. E' ancora presto per dire se si tratta di una parentesi destinata a tornare presto alla solita condizione di equilibrio, o se abbiamo finalmente voltato pagina definitivamente verso un tipo di tempo più spiccatamente dinamico e perturbato... anche sei i
nostri esperti sono in tal senso abbastanza speranzosi.
Ma veniamo ora a ricostruire quanto è accaduto nel corso di questa settimana di Pasqua!
Domenica scorsa 1° aprile si è ufficialmente concluso il regime di correnti nordoccidentali asciutte e miti - con numerosi episodi di Föhn - che aveva caratterizzato la terza decade di marzo, aggravando i sintomi della siccità con
un'evapotraspirazione fin troppo spinta per il periodo. Un rientro da Est, favorito dall'ultima espansione azzorriana verso i Balcani, ha finalmente
ridimensionato le temperature che non hanno più superato i venti gradi di massima. I cieli nuvolosi, che quasi sempre accompagnano i venti orientali, hanno apportato una giornata in effetti grigia e tutt'altro che primaverile; freddo addirittura al mattino successivo nelle brughiere occidentali, con la colonnina di mercurio che ha raggiunto punte di 1-3°C.
Le giornate di lunedì 2 e martedì 3 aprile potremmo definirle "di attesa": dapprima le correnti orientali hanno ceduto il passo gradualmente ad un
afflusso sudoccidentale umido ed instabile. La nuvolosità stratocumuliforme ha iniziato a nascondere i primi
cumulo congestus "produttivi", associati a qualche piovasco sparso sul nostro territorio, ma con accumuli poco apprezzabili. Le temperature si sono mantenute finalmente attorno a valori più consoni al periodo, non superiori ai 14/16°C nelle ore pomeridiane.
Tra mercoledì 4 e giovedì 5 aprile il tempo sulla Lombardia è stato nel complesso perturbato, per l'instaurasi di un blando canale depressionario sul Mediterraneo centro-occidentale con centro d'azione sulla Penisola Iberica. In queste situazioni le precipitazioni provengono dal mar Tirreno e si spingono con direttrice meridionale a ridosso delle Prealpi, dove entra in gioco anche l'azione di sbarramento orografico. Le piogge sono cadute sulla Lombardia prevalentemente a carattere di rovescio, talvolta lungo la linea dei classici canali "preferenziali": il più importante ancora una volta sui settori nord-occidentali (asse Verbano/Ceresio/Alto Lario), dove sono caduti i quantitativi maggior (fino ad oltre 50mm in quarantotto ore ad esempio nel Varesotto). Nel tardo pomeriggio di mercoledì si è poi attivato anche un canale convettivo sulla pianura centro-orientale, per cui anche in queste zone (Bergamasco, Cremonese, Bresciano, Mantovano) sono cadute precipitazioni apprezzabili (fino a 20mm nella sola giornata di Martedì).
Il nostro Capoluogo, inizialmente ai margini del peggioramento, ha ritrovato le piogge nella notte di giovedì: dopo una pausa di qualche ora, una nuova passata di rovesci si è infati abbattuta sul nostro territorio, distribuendo buoni quantitativi di acqua un po' ovuque. Più scarsi comunque gli accumuli complessivi sul Pavese/Milanese (10-15 mm in quarantotto ore), più significativi (fino a 30-40 mm) nelle rimanenti zone della Lombardia con crescita graduale a ridosso delle Prealpi. Riguardo alla neve, possiamo dire che essa è caduta inizialmente sulle Alpi solo a quote superiori ai 2500 metri, vista la natura particolarmente mite della massa d'aria proveniente da sud.
Venerdì 6 aprile il canale depressionario si è temporanemanete chiuso: sono cessati i rifornimenti freschi dall'Altantico e la depressione si è isolata sul comparto Iberico, mantenendosi a debite distanze per poterci interessare direttamente. Il tempo è migliorato ovunque sin dal mattino, con cieli sereni e banchi di nebbia nelle campagne intrise dalla pioggia. Nel tardo pomeriggio si è fatta viva una certa instabilità, sfociata poi in rovesci e temporali serali su Prealpi ed Alpi (spiccatamente tra il Comasco, Lecchese, Bergamasco e Valtellina).
La giornata di ieri, Sabato 7 aprile, è stata poi caratterizzata da una spiccata ripresa dell'instabilità sin dal mattino: nuovi contributi freschi di natura atlantica hanno infatti "riagganciato" la depressione iberica, ravvivando la componente ciclonica con effetti su buona parte del nord-italia. L'ingresso diretto di aria più fredda in quota è coinciso con il pomeriggio, allorquando si è riaccesa l'attività convettiva con temporali localmente di forte intensità e frequenti grandinate. L'aria fredda rovesciatasi dall'alto ha permesso alla neve di cadere a questo punto al di sotto dei 1500 metri, in particolare sui rilievi prealpini, dove si sono concentrati i fenomeni temporaleschi.
Quest'oggi, Domenica di Pasqua, sarà invece improntata dall'ingresso delle correnti settentrionali a tutte le quote, con bel tempo e Föhn (in atto già tutt'ora) sulla Lombardia centro-occidentale e qualche residuo temporale sulle pianure orientali. Le Alpi di confine sono attualmente interessate dalla tipica nuvolosità associata al cosidetto
"sfondamento del muro favonico": nevica in questo momento sulle cime del Bormiese, del Livignasco e dell'Alta Valchiavenna. Le temperature odierne sono attese in calo, più sensibile in montagna, moderato in pianura nelle zone non soggette ai venti di caduta.
Migliore probabilmente il tempo di domani, Pasquetta, grazie all'atteso intervallo anticiclonico di stampo azzorriano...in prospettiva, a breve, di sviluppi ancora dinamici per i giorni a venire. Ma per questo vi consigliamo, come sempre, di seguire le edizioni più aggiornate del nostro
Bollettino di Previsione.
Non ci resta che rinnovarvi gli auguri per un sereno weekend pasquale!