Domenica 30 Settembre 2012 - ore 18:00
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Mercoledì 26 settembre 2012 - La vasta conca depressionaria che abbraccia tutta l'Europa centrale con il centro motore sulle Isole Britanniche. Si noti la discesa di aria fresca nord-atlantica verso la Spagna e la risalita del flusso umido ed instabile sudoccidentale verso le nostre regioni settentrionali. Questo tipo di tempo ha insisitito per tutta la settimana. FONTE: www.sat24.com |
Buona serata a tutti e ben ritrovati per un nuovo appuntamento con la Prima Pagina!
Nella
scorsa edizione parlvamo di un inizio autunno dinamico e piacevole sia dal punto di vista meteorologico che dinamico. Ebbene ancora di più in questa ultima settimana il tempo si è presentato quanto mai capriccioso e ricco di stimoli per i nostri "meteo-appassionati": piogge e temporali sono tornati a far visita praticamente ogni giorno
su buona parte della nostra Regione. Ormai possiamo affermare di avere ricevuto quasi ovunque un buon carico di acqua da questo mese di settembre, dopo un trimestre estivo particolarmente avaro di precipitazioni. A pari modo nessuna anomalia di rilievo anche nell'aspetto termico, a chiusura di un mese che ha ritrovato una serie di temperature più o meno allineate alle medie di questi ultimi anni.
Protagonista di questi ultimi giorni l'Atlantico... o meglio quella vasta conca di bassa pressione raffigurata nell'immagine satellitare, scelta per questa edizione! Centro motore del maltempo incentrato sulle Isole Britanniche ed un ampio giro di nubi che coinvolge tutto il centro-Europa. La depressione tra l'altro è rimasta bloccata "come in una morsa" tra l'anticiclone delle Azzorre e quello presente sull'Europa Orientale: come potete immaginare si tratta di una configurazione perturbata piuttosto incisiva e soprattutto persistente anche per l'Italia. Chi ha avuto modo di leggere
l'Altante dei microclimi del CML saprà quanto accade con un tipo di tempo improntato da un
flusso sudoccidentale. Aria umida ed instabile proveniente dal bacino del Mediterraneo interessa per più giorni la nostra regione, apportando precipitazioni ovunque, ma prevalentemente concentrate sui settori settentrionali a ridosso delle Prealpi. I corpi nuvolosi risalgono il braccio ascendente della saccatura ed i nuclei di precipitazioni prendono vita sul mare, poi si rigenerano in pianura ed infine si ammassano a ridosso dei rilievi montuosi.
Lo stesso è accaduto nel corso di questa setttimana, con un maltempo spiccatamente autunnale che potremmo definire "da manuale".
Dopo una domenica grigia e nuvolosa, ma piuttosto mite, le correnti hanno iniziato ad assumere una direttrice da Sud-Ovest a tutte le quote ed una componente ciclonica: i primi piovaschi hanno così iniziato ad interessare le zone pedemontane della Lombardia, ed è ufficialmente iniziata la fase di maltempo. Lunedì scorso, 24 settembre, una linea temporalesca bene organizzata ha attraversato da Ovest ad Est la nostra Regione. Da subito gli accumuli più consistenti si sono concentrati nella fascia prealpina, in particolare lungo il noto canale Verbano/Mesolcina/Valchiavenna con accumuli fino a 60-80 mm. Il secondo posto, in termini di precipitazioni, è spettato all'asse pedemontano compreso tra Varese e Bergamo, alle Orobie ed alla Valtellina (in media 20-40 mm); interessata apprezzabilmente anche la media pianura e l'hinterland milanese con accumuli fino a 10-20 mm. Sulla bassa pianura le precipitazioni hanno assunto una distribuzione più irregolare, più conmsistente tra il Lodigiano ed il Cremonese.
Dopo questa prima passata temporalesca, le schiarite si sono fatte strada su tutta la regione. Tra la notte ed il mattino di martedì, sotto un cielo stellato, sono comparsi
i primi banchi di nebbia dell'autunno in pianura, nelle brughiere e nelle vallate. Dopo qualche fugace occhiata di sole, l'instabilità è tornata perentoriamente ad impadronirsi della regione. Nuovi rovesci "monsonici" si sono abbattuti sui settori nord-occidentali, spiccatamente nelle aree montuose. Ancora fenomeni localizzati e piuttosto intensi sulla bassa pianura, talvolta accompagnati da grandine. Le correnti da Sud-Est al suolo, sormontate da un'intensa rotazione del vento da Sud-Ovest in quota (nel linguaggio tecnico si parla di
Wind Shear) avrebbe favorito ancora una volta l'innesco di temporali a carattere si supercella, come segnalato tra le provincie di Bergamo e di Brescia.
Mercoledì 26 è stata la giornata più piovosa della settimana: in pratica ciascun pluviometro della nostra rete di stazioni "ha lavorato", registrando accumuli di precipitazioni. I numeri maggiori sono stati rilevati nelle zone montuose, in particolare tra il Sovraceneri e la Valchiavenna (120 mm a Madesimo, 102 mm a Campodolcino): questo per il consueto canale precipitativo rigenerante attivo in regime perturbato sudoccidentale, aggravato poi dall'azione di sbarramento orografico. Nelle sopracitate zone i "rovesci monsonici" si sono praticamente susseguiti per tutta la giornata. L'attività elettrica che contraddistingue i temporali è ivece risultata più diffusa suoi settori centro-orientali della Lombardia: non solo tra le Prealpi Lecchese e le Orobie (dove sono caduti in media 20-40 mm di pioggia), ma anche sulla media e bassa pianura tra il Bresciano/Cremonese e Mantovano pur con accumuli precipitativi ad una cifra.
Giovedì notte i rovesci più intensi hanno indugiato ancora sui settori alpini e prealpini, con accumuli fino a 30-40 mm in poche ore tra le Orobie e la Valcamonica, l'Alta Valtellina ed ancora una volta la Valchiavenna. Qui le abbondanti precipitazioni hanno provocato qualche dissesto idrogeologico: in particolare
una grossa frana si è abbattuta sulla Statale 36, isolando i paesi di Campodolcino e Madesimo. Per fortuna nel corso della giornata il tempo è andato gradualmente migliorando, pur con lo sviluppo di numerosi cumuli pomeridiani quasi ovunque piuttosto innocui. Il sole è quindi tornato a fare capolino e le temperature, ovunque mai troppo basse, sono tornate a raggiungere valori pomeridiani del tutto gradevoli, dell'ordine di 22-24°C.
L'anticiclone presente sull'Europa orientale è riuscito in parte a respingere l'attacco della depressione britannica, sebbene questo "braccio di ferro" abbia coinvolto per diversi giorni la nostra regione sotto l'afflusso perturbato sudoccidentale. La saccatura si è quindi isolata sulla Penisola Iberica per opera delle stesse strutture anticicloniche che la attanagliavano ai due lati, ed in particolare per l'intervento dell'alta pressione delle Azzorre che ha conquistato gradualmente l'Europa centrale. Questo ha permesso un relativo miglioramento del tempo che si è protratto fino alla tarda serata di venerdì, quasi una parentesi caratterizzata da passaggi nuvolosi innocui e temperature pomeridiane quasi ovunque al di sopra dei venti gradi.
Il vortice ciclonico che si era isolato sulla Penisola Iberica si è spostato verso Est e si è avvicinato all'Italia, apportando un nuovo aumento della nuvolosità e nuove precipitazioni a partire da Sabato notte. Ieri, infatti, piogge e rovesci hanno interessato sin dal mattino tutta la Lombardia. Nessun settore della regione è rimasto escluso, sebbene gli accumuli siano risultati più abbondanti sui settori alpini (fino a 30 mm in Alta Valtellina) e le Orobie-Adamello (fino ad oltre 40 mm) per la consueta azione si sbarramento orografico. La pianura occidentale, inoltre, ha ricevuto quantitativi di pioggia un po' più elevati rispetto ai settori orientali con accumuli medi di 5-15 mm. Non è mancato infine qualche isolato episodio temporalesco "affogato" nell'estesa nuvolosità stratificata di stampo autunnale; la neve invece è caduta sulle Alpi a quote elevate, non inferiori ai 2800-3000 metri.
Oggi si è assisito ad un relativo miglioramento del tempo, per lo meno al mattino quando il sole ha fatto capolino su buona parte del nostro territorio. A partire dal pomeriggio però, il radar è tornato ad accedendersi in particolare sui rilievi, dove si è manifestata una recrudescendenza dell'instabilità: in questo momento nuovi rovesci e qualche pioggia stanno interessando le Orobie, l'Adamello e la Valtellina. Sistemi temporaleschi più intensi ed organizzati si stanno invece sviluppando sul mare, per abbattersi sulle coste del Medio-Alto Tirreno.
La prognosi per i prossimi giorni rimane al momento incerta: fino a poco fa si intravedeva un inizio ottobre più stabile per l'intervento delle alte pressioni azzorriana e mediterranea. Le ultime emissioni modellistiche rilanciano invece l'azione perturbata dell'Atlantico, che dovrebbe manifestarsi
in primis sulla regione alpina senza però escludere sconfinamenti in pianura. Per questo vi consigliamo più che mai, di tenervi aggiornati quotidianamente leggendo i nostri
Bollettini di Previsione.
Non ci resta che salutarvi ed augurarvi un buon inizio di ottobre!
Matteo Dei Cas - Staff CML