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21 Ottobre - Parentesi tardo-atunnale, poi clima di nuovo mite   Inserito il› 21/10/2012 18.56.27
 
Settimana che inizia con un'interessante esordio perturbato novembrino, per poi sfociare come è ormai consueto nel bel tempo. Clima decisamente mite, con la lunga ottobrata che procede verso la fine del mese. Il tutto è raccontato nell'editoriale del nostro Matteo Dei Cas.
 
 
 
Domenica 21 Ottobre 2012 - ore  19:00 
 
 
 
A sinistra: la la perturbazione atlantica che lunedì 15 ottobre ha portato piogge e temporali su buona parte della Lombardia, nonchè un sensibile calo delle temperature e la prima neve sulle Alpi. La massa d'aria entrante è stata di natura nord-oceanica ed il suo ingresso ha dato origine ad un minimo orografico sul Mar Ligure. A destra: l'ennesima rimonta anticiclonica di matrice subtropicale ben strutturata a tutte le quote, una configurazione ormai troppo consueta in questi ultimi mesi. Dopo la parentesi fredda e perturbata di stampo tardo-autunnale, a partire da giovedì 18  è ricomniciata la lunga ottobrata. Si noti in particolare l'afflusso mite ed umido da Sud-Est, responsabile di qualche annuvolamento irregolare. FONTE: www.wetterzentrale.de
 
 
 
 
Buona serata a tutti e ben ritrovati per il consueto appuntamento domenicale con la Prima Pagina!
 
Una parentesi di tempo freddo ed instabile di tipo novembrino ha interrotto per un paio di giorni la lunga ottobrata, che senza scomporsi più di tanto ha ripreso il suo corso. Un episodio perturbato significativo, ma isolato nel contesto di una prima parte di autunno del tutto tranquilla, poco piovosa e soprattutto mite. Poche infatti le occasioni che hanno visto il ritorno delle precipitazioni, a parte la classica rottura stagionale di fine settembre ed il peggioramento della scorsa settimana che ha però coinvolto più che altro l'Alta Lombardia.
 
Entrando un pochino nei dettagli, tra Domenica e Lunedì scorso 15 ottobre tutto il Nord-Italia è stato interessato dal passaggio di una perturbazione atlantica che ha dato vita ad un minimo depressionario sul Mar Ligure sostenuto da un buon apporto di aria fredda in quota; tipica poi l'evoluzione della perturbazione, con due classiche fasi nettamente riconoscibili all'occhio dei "meteoappassionati". Il primo atto si è consumato tra il tardo pomeriggio di Domenica e la nottata successiva, con l'intensificarsi del richiamo meridionale, umido ed instabile. Il tempo è rapidamente peggiorato con rovesci e temporali che si sono fatti strada dal Mar Ligure, dalla Pianura Padana (Pavese e Bergamasco) fine verso le zone Pedemontane, in particolare nel Varesotto e nel Lecchese. E' piovuto nel complesso su buona parte della regione, ma con accumuli generalmente ad una cifra ad eccezione delle zone interessate dai temporali (dove sono caduti fino a 20-40 mm di pioggia).
 
Lunedì mattina è sopraggiunta l'aria fredda e la depressione ha iniziato la fase di occlusione: sensibile e generalizzato il calo termico su tutta la Lombardia, a partire dalle Alpi Occidentali. Questo si è reso evidente dal drastico calo della quota neve che dai 2000 metri si è portata a 1400-1500 metri e localmente anche molto più in basso. L'aria fredda si è energeticamente rovesciata verso il basso con le precipitazioni più intense ed ha raggiunto le quote collinari e di pianura, con i termometri che sono calati dai 16/18°C del giorno prima fin sotto i 10°C.
 
La stessa presenza dell'aria fredda ha instabilizzato dall'alto la colonna d'aria e questo ha favorito lo sviluppo di qualche cella temporalesca "affogata" tra il mare grigio dei nembostrati. Le precipitazioni hanno prevalentemente presentato carattere di rovescio a tratti di tipo "monsonico" favotito tra l'altro dall'azione di sbarramento orografico lungo le Prealpi. I maggiori quantitativi di precipitazioni sono stati registrati nelle Orbbie Bergamasche (accumuli anche superiori alle tre cifre, 160 mm a Colere) ed in Alta Valchiavenna. Non poca la pioggia caduta lungo l'asse pedemontano Varese/Como/Lecco/Bergamo/Brescia (in media 30-50 mm) e nemmeno in Valtellina. Pluviometria in graduale calo scendendo verso la media pianura (in media 20-30 mm) e la Bassa con poco più di una decina di millimetri di accumulo.
Interessante anche il quantitativo di neve caduto sulle Alpi, con Livigno in testa (circa 30 cm) seguita da Santa Caterina e Madesimo; fiocchi bianchi che, come dicevamo, si sono spinti più in basso nelle zone interessate dai rovesci
più intensi, come ad esempio Rasura (circa 3 cm di accumulo a 900 metri di quota).
 
Le precipitazioni si sono gradualmente attenuate nel pomeriggio sotto l'incalzare dei venti da Nord in caduta dai valichi alpini, che hanno letteralmente fatto tracimare l'aria fredda che si era ammassata nei bassi strati a Nord delle Alpi. Le raffiche sono risultate più intense lungo il fondovalle e nei canali lacustri: a Como ad esempio, proprio nel cuore della Città Murata, sono stati per poco sfiorati i 90 km/h e questo rende conto dei danni isolati che si sono verificati sul lungo lago ed in pieno centro.
 
Martedì 16 ottobre la nostra regione si è svegliata sotto un cielo quasi ovunque sgombro di nubi: la classica quiete dopo la tempesta, che nel nostro caso - come nel tardo autunno - è stata caratterizzata da qualche isolata brinata e da qualche banco di nebbia. Le temperature notturne hanno toccato i 3/4°C nelle brughiere occidentali (spiccatamente nella fredda vallata del Ticino), mentre nel pomeriggio hanno registrato una pronta ripresa a tutte le quote.
 
A partire da Mercoledì scorso, fino a tutto il weekend e probabilmente anche nei prossimi giorni della settimana il tempo è tornato decisamente stabile ed il clima di nuovo mite sia in pianura che in montagna. Il sole ha padronteggiato di nuovo su bunona parte del nostro paese, fatta eccezione dell'angolo nord-occidentale spesso interessato da una certa nuvolosità perlopiù innocua. Il tutto per merito dell'ennesima rimonta anticiclonica subtropicale, evocata da una affondo ciclonico atlantico fin verso le coste portoghesi: si tratta di una configurazione ormai consueta in questi ultimi mesi e particolarmente stabile, tecnicamente definito "blocco ad  omega" per la similitudine all'ultima lettera dell'alfabeto greco.
 
La presenza di un fronte semi-stazionario sulla Francia ed un richiamo sudorientale mite ed umido nei bassti strati ha dato luogo a due giornate grigie ad autunnali, per la rispettiva combinazione di qualche passaggio nuvoloso alto e l'addensarsi di nubi irregolari nei bassi strati. Queste ultime sono risultate più consistenti a ridosso dei rilievi prealpini e sono state in qualche caso associate a qualche breve pioviggine. In quota il cielo si è mantenuto generalmente sgombro di nubi, a causa della presenza dell'alta pressione che schiaccia gli strati d'aria verso il basso con l'effetto di innalzare la temperatura ed abbassare l'umidità. Clima particolarmente mite quindi un montagna, con uno zero termico particolarmente elevato (sopra i 4000 metri), aria limpida ed inversione termica nel fondo valle. In pianura la presenza delle nubi basse del tipo stratus, in parziale dissolvimento nel pomeriggio, ha contenuto l'escursione termica limitando in particolare il calo notturno (minime in genere attorno ai 9/11°).
 
Il disturbo delle nubi ci ha comunque abbandonato nella serata di venerdì, quasi a volere annunciare un fine settimana di autentico bel tempo. Cieli sereni e temperature particolarmente miti, con estremi massimi diffusi di 20-22°C in pianura sia ieri, sabato 20 ottobre, e tanto più oggi. Valori pomeridiani decisamente miti anche nelle nostre rinomate stazioni alpine: fino a 17°C ad esempio a Livigno e 20°C a Bormio, conditi tra l'altro da aria particolarmente secca e limpida. Che dire? Spero che molti di voi ne abbiano approfittato per concedersi un po' di attività all'aria aperta, godendo di questi ultimi scampoli tardo-estivi. Questo anche in vista del prossimo fine-settimana, dalle giornate senz'altro più corte per il ritorno all'ora solare e per la possibilità di un brusco e sensibile raffreddamento. Sul lungo termine i modelli di previsione lasciano pensare a qualche bella manovra sul Grande Nord, con probabili ripercussioni anche sulla nostra regione...per questo vi consigliamo di seguire ogni giorno il nostro Forum e soprattutto di consultare quotidianamente i Bollettini di previsione. E se potete non tralasciate qualche sana lettura del nostro Atlante dei microclimi... magari ripassando tra "i tipi di tempo" i paragrafi dedicati al Föhn ed alle Rodanate!
 
Grazie a tutti per l'attenzione e buon proseguimento di settimana!
 
 
 
  
Matteo Dei Cas - Staff CML
 
 
 
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