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4 Novembre - Dopo il freddo, l’atlantico   Inserito il› 04/11/2012 22.01.26
La settimana a cavallo tra ottobre e novembre 2012 ha visto il repentino passaggio da un clima freddo (con neve a quote collinari) ad un clima più mite e piovoso, di stampo atlantico. Riviviamo tale periodo grazie all'editoriale del nostro Giuseppe Aceti
 
Domenica 04 novembre 2012 - ore  22:00
 
  
 

Didascalia immagini. Riassunto del tempo nella settimana a cavallo tra fine ottobre ed inizio novembre 2012. Siamo partiti con l’ondata di freddo e neve che ci ha interessato domenica 28 ottobre ed i primi giorni della settimana, dove la neve è comparsa fino a quote collinari e, dopo un ottobre piuttosto mite, l’appassimento della vegetazione e la perdita delle foglie non ancora completato ci ha regalato l’insolito contrasto degli alberi con le foglie coperti dalla neve, come ai 790 m slm di Cremeno Fraz Maggio, LC. Foto di Stefano Anghileri. Nell'immagine di destra invece possiamo osservare dal satellite come da metà settimana la vasta area depressionaria nord-atlantica, ben visibile col centro sul regno Unito, sia tornata ad affondare sull'Europa occidentale favorendo l’ingresso sul mediterraneo di alcune perturbazioni atlantiche che hanno portato piogge, come ben visibile dal satellite di stasera, 4 novembre, ore 20 utc. Fonte: http://www.sat24.com  

 
 
Buona serata a tutti dallo staff  CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
 
Dopo la parentesi invernale di domenica scorsa (per ogni dettaglio, consulta l’editoriale precedente) anche i primi giorni della settimana sono proseguiti all’insegna di un clima piuttosto freddo; da metà settimana invece, a cavallo col passaggio al mese di Novembre 2012, vi è stato un totale rimescolamento della massa d’aria ed il clima si è fatto più mite, col tempo che è divenuto più consono alla stagione in corso, con l’alternanza di perturbazioni atlantiche (solitamente con piogge tutto sommato democratiche, senza eccessi) e temporanee rimonte anticicloniche con tempo bello e mite sui monti e alta pianura, più grigio e nebbioso su medio-bassa pianura.
 
A conferma di quanto appena riportato, ecco le 2 immagini che riassumono il tempo nella settimana appena trascorsa, a cavallo tra fine ottobre ed inizio novembre 2012. Siamo infatti partiti domenica ed i primi giorni della settimana con freddo e neve, con la “dama bianca” comparsa fino a quote collinari e dove, dopo un ottobre piuttosto mite, l’appassimento della vegetazione e la perdita delle foglie non ancora completato ci ha regalato l’insolito contrasto tra le foglie sugli alberi e la neve. La seconda immagine invece ci mostra dal satellite la situazione osservata più volte nella seconda parte della settimana, con un tempo caratterizzato dall’ingresso di perturbazioni atlantiche sul mediterraneo, con conseguente clima piovoso.
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nell’ultima settimana sul nostro territorio a livello meteorologico.
 
Lunedì, la depressione che ha interessato nella giornata di domenica gran parte dell'Italia e la nostra regione con piogge e neve sino a basse quote si spostava verso Est (portando in nottata le ultime precipitazioni sparse, soprattutto su fascia orientale del territorio ma con accumuli contenuti) così che da Ovest avanzava un temporaneo promontorio di alta pressione. Tra lunedì e la prima parte di martedì quindi, miglioramento del tempo col ritorno del sole su buona parte della regione. Il sereno ha favorito l’irraggiamento che, associato al freddo arrivato sul nostro territorio, ha portato ad un sensibile calo delle temperature ed alle prime brinate di stagione anche al piano, dove alcune località hanno fatto registrare “giorno di gelo” (con temperature minima inferiore o uguale a 0 °C). Freddo che si è fatto sentire anche in quota con Livigno Forcola che lunedì 29 ottobre ha fatto registrare una temperatura minima di – 16,0 °C. Freddo anche nei valori diurni, con le temperature al piano che tra lunedì e martedì hanno oscillato tra 7 e 10 °C. In quota, lunedì è stata giornata di ghiaccio oltre i 1300-1400 m circa, dato che il radiosondaggio 12 z di Milano Linate di lunedì 29 ottobre evidenziava -1,5 °C ad 850hpa (1390 m circa) ed uno zero termico attorno ai 1100 m di quota. 
 
Già nella seconda parte di martedì però il cielo sul nostro territorio andava a coprirsi data la rotazione delle correnti dai quadranti meridionali. La vasta area depressionaria nord-atlantica è tornata ad affondare sull'Europa occidentale, promuovendo l'ingresso di una nuova perturbazione che ci ha interessato più direttamente tra mercoledì e giovedì. La perturbazione, visto il posizionamento “basso” del minimo ciclonico (che ha stazionato attorno alla Corsica), ha portato fenomeni diffusi ed abbastanza “democratici”, più abbondanti su zone occidentali e su medio-bassa pianura. Gli accumuli sono oscillati tra i 5-15 mm della parte settentrionale della regione ai 20-30 mm della parte meridionale e della fascia occidentale (dove è stata interessata in modo significativo l’area milanese). La quota della neve è tornata a salire mediamente oltre i 1700-1800 m di quota, più in linea col periodo in corso.
 
Già giovedì in giornata e poi venerdì, una blanda componente anticiclonica delle correnti in quota ha mantenuto sul nostro territorio condizioni di relativa stabilità, con qualche nebbia sulle basse pianure, con le temperature che sono significativamente aumentate sia in quota che al piano, portandosi a distanza di pochi giorni da valori freddi a valori sopra media, e cioè attorno a 8-10 °C a nei valori minimi ed attorno a 15-18 °C sui valori massimi.
 
Nella giornata di sabato invece  una nuova perturbazione nord-atlantica si affacciava sulla nostra regione da ovest, portando un altro peggioramento del tempo con piogge sparse; accumuli per lo più contenuti entro i 5 mm, poco più abbondanti sul bergamasco. La stessa perturbazione ci sta interessando oggi, domenica 4 novembre, con precipitazioni diffuse e piuttosto abbondanti tuttora in corso su tutto il territorio dove ad ora (sono le 21.30) sono caduti da 20 a 40 mm sulla fascia centro-occidentale del territorio; entro i 10-15 mm sulla fascia orientale che deve però ancora essere interessata dal passaggio del fronte freddo, e che vedrà quindi piogge nelle prossime ore.
 
E come proseguirà il tempo nei prossimi giorni? Le ultime emissioni modellistiche ad oggi confermano come il flusso umido ed instabile di origine atlantica dovrebbe continuare ad interessare la nostra Penisola e quindi il nostro territorio, alternato da pause asciutte, anche nei prossimi giorni; il tempo che viviamo da metà settimana quindi pare destinato a riproporsi. Per gli ultimi aggiornamenti comunque vi consigliamo di seguire il nostro Bollettino di Previsione ed i vari commenti degli esperti e degli appassionati sul nostro Forum.
 
Per concludere, vorremmo porre l’attenzione brevemente su 2 fenomeni meteorologici occorsi nell’ultima settimana che, anche se non hanno riguardato direttamente la nostra regione, sono comunque degni di nota ed è quindi doveroso citare. 
 
Il primo concerne l'uragano Sandy, che ad inizio settimana ha portato una lunga scia di morte e devastazione prima sui Caraibi ed Haiti, poi negli Stati Uniti ed infine in Canada; tale uragano, oltre a danni incalcolabili (si afferma come la ricostruzione dopo il passaggio di Sandy potrebbe essere tra le più costose di sempre), ha causato oltre 110 morti, almeno 64 negli Stati Uniti e almeno 34 nella sola città di New York. Rilevante di tale fenomeno è stata l'ampiezza del ciclone stesso, che si è abbattuto su circa 1.500 chilometri ed è ad oggi l’ampiezza maggiore mai registrata nell'Oceano Atlantico. (fonte: corriere.it)
 
Per il secondo fatto di cronaca rientriamo all’interno dei confini nazionali, ed andiamo a Venezia dove, dopo alcuni mesi, è tornata protagonista a più riprese l’acqua alta; infatti, dal 27 ottobre ad oggi, a più riprese, l’onda di marea ha superato i +110 cm sul medio mare, arrivando quindi ad inondare buona parte della città. In particolare, la sera nel 31 ottobre la marea ha toccato il valore “eccezionale” di +143 cm sul medio mare, inondando il 60% della città. Valore certamente importante, anche se lontano dal record storico raggiunto dalla città lagunare del 4 novembre 1966, quando l’onda di marea arrivò a 1 metro e 94 centimetri e l’acqua invase tutta la città. Pare comunque confermato come nel corso degli ultimi decenni il fenomeno dell’acqua alta sembri diventato più frequente e intenso passando da 1 episodio ogni anni circa della prima metà del secolo scorso ai 4 episodi annui dell’ultimo ventennio! (fonte: meteogiuliacci.it)
 
Buona settimana a tutti.
   
 
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