Freddo e neve: questa volta il respiro freddo arriva per la prima volta (in questo inverno) dall'Europa dell'Est! E' proprio il caso di dire che quest'anno "ci siamo abituati bene"! Rileggiamo quindi il racconto meterologico del nostro Matteo Dei Cas...
Domenica 24 febbraio 2013 - ore 18:00
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Giovedì 21 Febbraio 2013 - Un cane "meteoappassionato" osserva la neve che torna a cadere fitta in pianura: qualche ora dopo il pasesaggio tornerà di nuovo bianco! E' ormai uno dei tanti episodi di questo inverno che sta per concludersi, non particolarmente freddo ma nel complesso dinamico. Qui siamo a Cogliate, in Brianza. FOTO del forumista Fabietto. |
Buona serata a tutti e ben ritrovati al nostro consueto appuntamento domenicale con la Prima Pagina!
Febbraio prosegue sempre con un tipo di tempo molto dinamico sulla falsa riga di un inverno, non tanto freddo, ma sicuramente ricco di spunti nevosi! Una neve che in diverse occasioni nel corso di questo trimestre ha accontentato più o meno tutto i "meteoappassionati" lombardi, imbiancando le nostre pianure con accumuli spesso anche consistenti a quote collinari. Meno contente le nostre più rinomate stazioni sciistiche alpine, visitate con una relativa frequenza dalla "Dama Bianca", ma con un manto nevoso generalmente scarso e sofferente a causa dei repentini sbalzi di temperatura. Questo per la tipologia dei peggioramenti, che ha visto per diverse volte lo sviluppo di minimi di pressione sul Mediterraneo destinati ad interessare i settori meridionali della Lombardia, coinvolgendo in modo più marginale le Alpi. Di scarso rilievo le irruzioni fredde, così come i valori minimi raggiunti nel corso dell'inverno: molto più puntuale invece l'interferenza con masse d'aria umida ed instabile, che ha attenuato prontamente il freddo rendendolo però produttivo in termini di neve.
Così anche questa settimana, dopo un inizio abbastanza tranquillo e con temperature ancora invernali, ha proseguito con un tipo di tempo spiccatamente dinamico: la neve ed il freddo - come dice il titolo - sono tornati a farci visita, regalandoci uno spettacolo che ormai in questi ultimi tempi potremmo definire quasi abituale! Il tutto, come spesso accade, annunciato con ampio anticipo dai modelli di previsione che vedevano per l'appunto la
retrogressione di un nucleo di
aria artica continentale: trattasi della massa d'aria più fredda che possa colpire il nostro paese, e nel nostro caso si è trattato dell'unico episodio di tutto l'inverno!
In merito alla prima parte della settimana non c'è molto da raccontare, a parte qualche annuvolamento Domenica scorsa 17 Febbraio associato a rovesci sparsi (primi
fenomeni convettivi del 2013) e qualche breve nevicata tra l'alta pianura bergamasca e le Prealpi: una moderata instabilità innescata già dai primi sbuffi di aria fredda proveniente dall'Europa deell'Est. Ciò nonostante la pressione è andata gradualmente aumentando, pur in un blando
regime di correnti orientali, garantendo un paio di giorni di tempo stabile con diffuse brinate mattutine e clima diurno non eccessivamente freddo; nelle vallate alpine si è registrato poi qualche sbalzo di temperatura dovuto ad un locale effetto favonico, ma si è trattato di episodi di poco conto. Le nubi sono invece andate gradualmente aumentando a partire da mercoledì scorso 20 Febbraio, risultando più compatte a ridosso dei rilievi come tipicamente accade con l'ingresso del vento da Est. Nel frattempo andava a rafforzarsi un blocco di alta pressione sulla Scandinavia, quello che per l'appunto ha favorito la discesa di aria molto fredda proveniente dalla Russia settentrionale.
Le prime precipitazioni sono sopraggiunte puntualmente Giovedì notte: inizialmente a carattere di pioggia, per poi tramutarsi in neve poco prima dell'alba a causa di un brusco e marcato calo della temperatura dovuto per l'appunto all'ingresso dell'aria fredda continentale. A parte una spolverata mattutina, in genere su gran parte della pianura (Milano città compresa) nel corso della giornata è caduta una neve debole ed intermittente oltre che bagnata, tant'è che gli accumuli al suolo più produttivi (in media 3-6 cm) si sono registrati solo in serata quando la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero. Qualche precipitazione più convinta è caduta a ridosso delle rilievi per sollevamento orografico: nel Lecchese e nel Bergamasco, ad esempio, l'altimetria ha giocato un ruolo non indifferente favorendo buoni accumuli sopra i 300-400 metri, localmente superiori ai 10-15 cm. Imbiancate a tarda sera comunque anche le isole urbane, i centri storici e la riva dei nostri laghi. Il primato della nevosità spetta comunque alle Orobie (oltre 20 cm), mentre la Valtellina ha visto i maggiori accumuli sulla bassa e comunque anche qui a quote di media montagna.
Venerdì notte la neve è caduta ventata "appiccicandosi" anche sugli oggetti verticali, e risparmiando le strade di città senza creare intralcio alla viabilità automobilistica. La precipitazione, dopo un accumulo medio di altri 2-4 cm in pianura, si è esaurita nel corso della mattinata con il sole che ha fatto capolino tra le nubi; una residua instabilità ha dato luogo a qualche rovescio nevoso sparso piuttosto coreografico, ma senza accumuli di rilievo.
Ieri, dopo una mattinata relativamente soleggiata e piuttosto fredda, il cielo è tornato a coprirsi per l'approssimarsi di un corpo nuvoloso annesso ad una depressione approfonditasi sulle Isole Baleari e destinata a coinvolgere tutto il nostro paese nel corso di questo weekend; la risalita di aria più umida e mite ha così potuto scorrere sopra il cuscino di aria fredda che si era consolidato in Val Padana, dando origine alla tipica "nevicata da raddolcimento" a conclusione di questa ultima fase dell'inverno.
I primi fiocchi hanno iniziato ad interessare la bassa pianura (Emilia e provincie lombarde limitrofe) nel pomeriggio, poi con il passare delle ore le precipitazioni si sono fatte più consistenti ed hanno conquistato gradualmente con direzione Sud-Est anche la medio-alta pianura centro-occidentale e le zone montuose.
Nella serata di ieri la neve è caduta più abbondante tra il Lodigiano ed il Cremonese (accumuli di 5-10); da questa notte e per tutta la mattinata fino al primo pomeriggio la nevicata si è intensificata sulla medio-alta pianura: dal Bergamasco, al Lecchese, Comasco, Varesotto e media Valtellina il manto nevoso fresco ha raggiunto una media di una quindicina di centimetri. Certamente, viste le temperature ovunque debolmente positive, l'accumulo è stato influenzato dall'altimetria con accumuli più abbondanti a quote collinari (fino a 20 cm ed oltre) e decisamente inferiori nei grandi centri abitati o in riva ai nostri laghi.
Da qualche ora la nevicata è andata via via esaurendosi a partire dalla bassa pianura con l'incalzare dell'afflusso mite mediterraneo ed una generale attenuazione delle precipitazioni, che ha dato spazio a qualche pioviggine o a qualche rovescio nevoso sparso. Una
relativa instabilità permarrà poi anche nella giornata di domani, in quanto la depressione sembrerebbe destinata a "morire" sul nostro paese. Poi dovremmo assistere ad una generale stabilizzazione del tempo, con i termometri in lento e graduale aumento che ci traghetteranno all'inizio della
primavera meterologica... ma per questo vi rimandiamo come sempre ai nostri
Bollettini di previsione.
Grazie come sempre per l'attenzione ed un augurio di una emozionante conclusione dell'inverno!
Matteo Dei Cas - Staff CML