Sabato 9 marzo 2013 - ore 23:00
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Venerdì 8 Marzo 2013 - L’ampio centro di bassa pressione posizionato sull’Atlantico pilota umide correnti occidentali verso l'Europa centrale e meridionale e quindi sul nostro territorio; la struttura rimane pressoché stazionaria per giorni. FONTE: modello ECMWF, www.meteonetwork.it |
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
Il tempo della prima settimana della primavera metereologica ha visto sul nostro territorio (e non solo) l’aprirsi di una fase Atlantica, con diversi fronti nuvolosi in arrivo inseriti all'interno di un flusso ondulato di correnti miti che hanno interessato l'Europa centro-occidentale, con tempo quindi uggioso, grigio e nebbioso con l'alternarsi di fasi di pioggia a temporanei miglioramenti del tempo, con clima comunque umido, uggioso e a tratti nebbioso; il tutto, come normale in queste fasi “atlantiche”, in un contesto non freddo e con temperature anche leggermente sopra le medie di riferimento del periodo. Anche l’immagine scelta per il presente editoriale vuol mostrare la sinottica su scala europea sul finire della settimana appena trascorsa, dove si vede bene l’ampio centro di bassa pressione posizionato sul vicino Atlantico che pilota correnti umide occidentali verso l'Europa centrale e meridionale.
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nell’ultima settimana sul nostro territorio a livello meteorologico.
Fino a lunedì 4 marzo, un debole campo di alta pressione si estendeva sull'Europa centro-occidentale, ed interessava anche il nostro territorio. La settimana iniziava così con tempo discreto e stabile, con solo la formazione di un po’ di nebbie nelle ore più fredde al piano, segnatamente sulla pianura occidentale; come normale per inizio Marzo, le condizioni di bel tempo hanno spinto le temperature diurne su valori piuttosto miti (al piano per lo più compresi tra 13/15 °C), mentre i valori minimi sono risultati piuttosto freddi, con valori al piano per lo più compresi tra 0 e 3 °C.
Da martedì 5 marzo invece, la zona di alta pressione sull'Europa centro-occidentale si è allontanata progressivamente verso l'Ucraina incalzata da una vasta area depressionaria centrata al largo del Portogallo in lento avvicinamento alla nostra regione; tale depressione Atlantica ha, di fatto, “aperto” un periodo (piuttosto lungo e non ancora concluso) con un tipo di tempo tipicamente “atlantico” anche sul nostro territorio. Dall’oceano infatti sono giunti (e giungeranno nei prossimi giorni) vari fronti nuvolosi inseriti all'interno di un flusso ondulato di correnti miti; il tempo della settimana quindi, da martedì ed ancor più significativamente da mercoledì, ha mostrato tempo spesso piovoso e uggioso, caratterizzato dall’alternarsi di fasi piovose a temporanei miglioramenti del tempo. Il quadro è ormai sostanzialmente stazionario da alcuni giorni (e verosimilmente lo sarà anche nei prossimi) in quanto il movimento verso Est della struttura di bassa pressione è stato rallentato (e lo è tuttora) dalla presenza ad Est di un campo di alta pressione.
Mercoledì 6 marzo quindi, tempo grigio e piovoso per tutto il giorno sulla maggior parte del territorio; in tale giornata, un'estesa perturbazione inviata dall’area di bassa pressione sull’Atlantico, e legata ad un minimo secondario di pressione posizionato sul Golfo del Leone, ha interessato tutta la penisola italiana ed il nostro territorio, apportando piogge diffuse e un'intensificazione dei venti di scirocco. Sono caduti su tutto il territorio circa 10-20 mm di pioggia, più abbondanti sulla fascia meridionale del territorio (fino a 30 mm) mentre le precipitazioni sono risultate più contenute sulla fascia settentrionale (compresi i rilievi alpini e prealpini) e sulla Valtellina, anche per via del posizionamento piuttosto “basso” del minimo ciclonico. Date le correnti meridionali, la quota neve è risultata piuttosto alta, ed oscillante tra i 1000 ed i 1500 m di quota. Temperature al piano comprese tra 4/6 °C nei valori minimi e tra 6/9 °C nei valori massimi.
Giovedì la stessa perturbazione, in fase di indebolimento, interessava ancora gran parte d'Italia e del nostro territorio ed apportava diffusamente circa 10 mm di pioggia su tutto il territorio, ancora una volta penalizzando i rilievi centro-occidentali e la Valtellina. Venerdì poi le umide correnti atlantiche portavano nuovamente precipitazioni ed accumuli diffusamente attorno ai 10 mm di pioggia, poco più abbondanti su fascia meridionale e meno abbondanti sui rilievi alpini e prealpini (compresa Valtellina). Date le correnti meridionali, i valori termici sono risultati in lieve aumento e la quota neve si è spinta oltre i 1800-2000 m di quota sui rilievi.
Oggi, sabato, la giornata è cominciata all’insegna della nebbia e del cielo poco nuvoloso ma in giornata le nuvole hanno cominciato a coprire il cielo della nostra regione e dal pomeriggio sono arrivate le piogge “quotidiane”; si sono così accumulati circa 5 mm di pioggia, più abbondanti su fascia meridionale del territorio. Domani invece, domenica, probabile temporanea pausa dei fenomeni e giornata all’insegna della variabilità, con alcune nebbie e alcune occhiate di sole; il tutto in un contesto termico ancora piuttosto mite per il periodo.
E
come proseguirà il tempo nei prossimi giorni? Le ultime emissioni modellistiche confermano come nei primi giorni della prossima settimana la situazione sinottica non subirà sostanziali variazioni e quindi come il centro di bassa pressione posizionato sul vicino Atlantico continuerà a pilotare correnti umide occidentali verso l'Europa centrale e meridionale e quindi sul nostro territorio. Per la metà di settimana prossima invece, l’Europa dovrebbe essere investita da una
massiccia irruzione di aria artica, in una classica e tardiva ondata di gelo; colpirà certamente l’Europa centro-settentrionale mentre ad oggi non è chiaro quali saranno gli effetti sul nostro territorio, anche se certamente non mancherà il ritorno del freddo e della dinamicità. Per tutti gli aggiornamenti quindi, vi consigliamo come sempre di seguire il nostro
Bollettino di Previsione, i vari commenti degli esperti e degli appassionati sul nostro
Forum e brevi analisi e dettagli sulle situazioni più curiose e didattiche sulla nostra
pagina ufficiale Facebook.
Per concludere, vorremmo porre l’attenzione brevemente su una curiosità sulla salute legata alla meteorologia. Si tratta dei fastidi causati dalle allergie che a brevissimo, dato il risveglio primaverile della vegetazione, torneranno a farci visita. Ricercatori della Rutgers University del New Jersey e della Robert Wood Johnson University Hospital di Hamilton (New Jersey) ipotizzano come i cambiamenti climatici in atto e futuri possano favorire
allergie via via più gravi e diffuse. (fonte:
meteogiuliacci.it). Infatti, il Global Warming, che con temperature medie più alte favorisce l’allungamento e l’intensificazione della stagione dei pollini, e il prolungarsi di periodi siccitosi (che son diventati più frequenti) col conseguente aumento nell’ambiente di polvere pollini e fuliggine, dovrebbero portare all’acuirsi dei problemi legati alle allergie. Tale processo infatti è stimato in progressivo aumento tanto che gli studiosi affermano come la quantità di polline, a causa del cambiamento climatico in atto, potrebbe raddoppiare già entro il 2040 negli Stati Uniti ed in Europa. Prepariamoci quindi ad allergie e crisi d’asma più numerose e gravi? Staremo a vedere.
Buona domenica settimana e buona continuazione a tutti.
Giuseppe Aceti - Staff CML