L'evoluzione di una goccia fredda "immortale" detta il bello ed il cattivo tempo sulla Lombardia e su buona parte dell'Italia. In pratica le condizioni meteo perturbate si sono rinnovate nel corso di due weekend lasciando una bella ed effimera pausa soleggiata nel corso della settimana. Temperature nel complesso allineate alla media, ma piovosità decisamente abbondante: così si conslude l'aprile del 2013 ed il nostro Matteo Dei Cas ci spiega per bene lo svolgersi dei fatti.
Domenica 28 aprile 2013 - ore 18:00
L'evoluzione della goccia fredda che ha dettato il bello ed il cattivo tempo di questa settimana. Lunedì 22 Aprile 20113 - La goccia fredda insiste sul centro-nord Italia inviando masse d'aria fredda ed instabile in quota da Nord-Est, associata a condizioni di tempo spiccatamente instabile. Giovedì 25 Aprile 2013 - La goccia fredda si colma, ma non viene riassorbita completamente e lascia un punto vulnerabile sul Mediterraneo occidentale. La pressione aumenta sul centro-Europa determinando un paio di giornate autenitcamente primaverili sulla Lombardia. Sabato 27 Aprile 2013 - Un nuovo contributo di aria fredda nord-atlantica riaggancia la goccia fredda, dando luogo ad una profonda saccatura ed a condizioni di rinnovato maltempo un po' su tutta l'Italia. FONTE: www.wetterzentrale.de
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Buona serata a tutti e ben ritrovati ad un nuovo appuntamento con la Prima Pagina!
Questi ultimi giorni di aprile sono stati caratterizzati da un tipo di tempo nel complesso variabile: due episodi perturbati hanno rovinato guarda a caso i
weekend, seppure intervallati da una breve parentesi di stabilità che per lo meno "ha salvato" la
Festività della Liberazione che quest'anno è caduta nel bel mezzo della settimana.
Il tutto per i capricci di una
"goccia fredda": per i meno esperti si tratta di un
vortice in quota colmo di aria fredda generato
per distacco da una
saccatura e destinato a riassorbirsi molto lentamente determinando lunghi episodi di instabilità. Risulta peraltro difficile tutt'oggi per i modelli probabilistici delineare il comportamento di queste "mine vagant"i, che possono nei casi meno fortunati stravolgere anche una previsione sul breve termine. Nel nostro caso si è trattato inoltre di un caso di goccia fredda dalle "sette vite", tantè che abbiamo deciso di impartire un taglio piuttosto tecnico a questa edizione della Prima Pagina: la dinamica davvero merita!
Osservate quindi le tre mappe colorate che ricostruiscono l'evoluzione della depressione, mentre nel frattempo vi riassumiamo quanto è accaduto nel corso di questa settimana.
Tra lunedì 22 e martedì 23 aprile la nostra goccia fredda (colore verde nella prima immagine) ha insistito sull'Italia centro-settentrionale richiamando un afflusso da nord-est di aria umida ed instabile sulla nostra regione. Rovesci diffusi e temporali hanno apportato accumuli più consistenti sulla bassa pianura (circa 10 mm nelle provincie dei Cremona e Mantova), ma anche sulla media ed alta pianura non sono mancati episodi sparsi di instabilità accompagnati da qualche coreografico tuono.
Tra mercoledì 24 e giovedì 25 aprile il vortice freddo si è ulteriormente colmato ed è sprofondato verso sud,
senza però riassorbirsi completamente perchè probabilmente la condizione ciclonica delle correnti in alta
troposfera è stata in grado di mantenere viva la depressione anche senza nuovi contributi di aria fredda. Nella seconda immagine potete in effetti osservare il colore giallo del vortice ormai sulla Tunisia, che indica aria meno fredda in quota sia pure in presenza di una circolazione depressionaria ancora attiva. La pressione è invece rapidamente aumentata sull'Europa centrale apportando masse d'aria più asciutte è più miti, tali da garantire un paio di giorni di stabilità su tutto il Nord-Italia. Grazie ai cieli sereni ed alla presenza di un lieve effetto favonico le temperature sono aumentate sia in montagna che in pianura: giovedì in particolare abbiamo vissuto una giornata primaverile di autentico bel tempo con i termometri che hanno toccato sulle Alpi i 12-14°C di massima a 1500 metri di quota, ed i 23-25°C in pianura.
Ma il tutto è durato molto poco: inaspettatamente, o meglio con diverse ore di anticipo, la depressione sulla Tunisia ha allargato le sue spire estendendole ad ampio raggio. Il fronte caldo in particolare, dopo avere interessato le Isole Maggiori e le Coste Tirreniche come era previsto, è riuscito a spingersi molto più a nord raggiungendo tutta la nostra regione. Venerdì 26 Aprile ci siamo risvegliati sotto un cielo ovunque molto nuvoloso con rovesci sparsi a "macchia di leopardo" in rapida risalita da sud verso nord, sospinti da un'accelerazione delle correnti meridionali alle quote medio-alte come testimoniato dalle tracce di sabbia sahariana cadute con i piovaschi persino nelle vallate alpine. Gli accumuli sono stati ovunque modesti, ma tali da rovinare il ponte dei nostri vacanzieri che speravano in un giorno in più di bel tempo prima dell'ennesimo weekend perturbato.
Ieri, sabato 26 aprile, il tempo è ulteriormente peggiorato con la risalita di un corpo nuvoloso meglio organizzato e piogge a carattere più diffuso sul nostro territorio. La dinamica del peggioramento questa volta era bene delineata da diversi giorni: nella terza immagine potete osservare lo sviluppo di una saccatura (colore verde) sul Mediterraneo centro-occidentale. La goccia fredda ha mantenuto un punto vulnerabile nel nostro scacchiere, tale da potere essere riagganciato da un nuovo impulso fresco di natura atlantica.
Il contributo di aria più fredda ha quindi rinvigorito la circolazione depressionaria, ed in particolare il richiamo umido meridionale foriero di nubi e precipitazioni: queste sono risultate più abbondanti - a carattere di rovescio - lungo la fascia pedemontana (20-30 mm) e sulle Prealpi (50-70 mm in Valsassina e 70-90 mm con punte oltre i 100 mm sulle Orobie!), proprio per l'azione di
sbarramento orografico. Un po' più in ombra i rilievi alpini settentrionali, ma sempre ottimo ed abbondante il bottino di pioggia in Valchiavenna ed in Bassa Valtellina (40-60 mm) e comunque significativo l'accumulo
anche in media-alta-valle (20-30 mm) con una quota neve ben oltre i 2000 metri!Sulla media e bassa pianura è piovuto quasi ovunque, ma con accumuli generalmente attorno ai 5-10 mm ad eccezione del Cremonese e del Bergamasco, dove il persistere di un canale convettivo ha apportato quantitativi distintamente superiori.
Questa notte le piogge si sono attenuate, rimanendo confinate ancora ai settori montuosi (dalla fascia pedemontana alle Alpi), ma con accumuli comunque contenuti. Qualche occhiata di sole questa mattina ha poi lasciato sperare ad un tempo perlomeno variabile, ma già verso mezzogiorno il cielo è tornato a popolarsi di nubi cumuliformi associate a rovesci sparsi e/o temporali un po' su tutta la Lombardia con nuovi accumuli più importanti tra la Brianza ed il Comasco. Non molto diverso dovrebbe presentarsi il clima nei prossimi giorni, pur con qualche margine di incertezza... per cui è meglio rimandarvi
all'opinione del nostro staff di Previsori.
In merito alla nostra "goccia fredda", questa si isolerà nel comparto iberico e sull'Italia vi sarà un vero e proprio braccio di ferro con una rimonta di alta pressione meglio strutturata in quota di matrice subtropicale. La nostra regione dovrebbe rimanere ancora coinvolta dall'afflusso di aria umida ed instabile nei bassi strati, anche se in quota la curvatura debolmente anticiclonica delle correnti potrebbe in parte attenuarne gli effetti... ma anche qui vi rimandiamo al
parere esperto dei nostri forumisti.
Per ora non ci resta che salutarvi, e ringraziarvi per l'attenzione prestata nel leggere questa edizione "dal taglio un po' più tecnico"!
Matteo Dei Cas -