Domenica 26 Maggio le temperature minime hanno raggiunto valori significativamente bassi, soprattutto in pianura! Alle luci dell'alba la colonnina di mercurio ha toccato in media i 3-4°C, mentre nelle più fredde brughiere del varesotto e del comasco sono stati sfiorati addirittura 1-2°C ! Il tutto è stato accompagnato da molta umidità e da una consistente rugiada, certamente favorita dal rasserenamento del cielo e dall'assenza di vento. Il freddo si è quindi sedimentato nei bassi strati in modo più consono ad una mattinata di fine ottobre, quando iniziano a consolidarsi le prime inversioni termiche nel Catino Padano. In montagna il clima si è presentato freddo, ma in proporzione molto meno che in pianura: di scarso rilievo, infatti, per il periodo i -1/-2°C registrati ad esempio in Alta Valtellina a 1700-1800 metri di quota, a conferma appunto di quanto appena detto.
Possiamo accorgerci invece di essere in primavera, osservando il comportamento delle temperature massime, che sono letteralmente schizzate verso l'alto superando quasi ovunque un'escursione termica di oltre quindici gradi! Comportamento certamente attribuibile ad un temporaneo miglioramento del tempo con il forte soleggiamento della stagione avanzata, che ha permesso ai nostri termometri di registrare diffusamente valori superiori ai 20 gradi e quindi decisamente più consoni al periodo. In alcuni casi poi, anche la presenza per lo meno locale dei venti più tiepidi in caduta dalle Alpi ha ulteriormente migliorato la situazione termica.
Questa giornata è stata archiviata al culmine di una IIIª decade di maggio particolarmente fredda, e soprattutto in controtendenza alle ultime annate che erano state caratterizzate da clima decisamente più stabile. Quest'anno l'assenza di una figura stabilizzante di alta pressione e la frequente incursione di perturbazioni atlantiche, ha dato luogo ad una lunga serie di giornate piovose compromettendo letteralmente la "bella stagione". I cieli spesso coperti ed il maltempo hanno ovviamente influito sulla media integrale giornaliera delle temperature, penalizzando in particolar modo gli estremi massimi.
A fine mese poi anche il contributo di masse d'aria fredde nord-oceaniche, piuttosto che mediterranee, ha alimentato una serie di minimi depressionari con evoluzione piuttosto lenta che oltre apportare grossi quantitativi di precipitazioni - con abbondanti nevicate a bassa quota in montagna - hanno mantenuto le temperature su valori costantemente, ed eccezionalmente, bassi
Le stazioni contrassegnate con l'ASTERISCO * nel campo temperature in fondo ad ogni provincia, sono esclusivamente PLUVIOMETRICHE.
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