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3 Novembre - Continua l'autunno   Inserito il› 03/11/2013 20.56.43
Settimana a cavallo tra ottobre e novembre 2013 con una certa variabilità “autunnale”: cielo spesso grigio e a tratti piovoso ma anche qualche pausa con tempo variabile, alcuni sprazzi di sole e qualche nebbia mattutina; il tutto in un contesto termico mite per il periodo. Riviviamo tale periodo grazie al nostro Giuseppe Aceti
 
 
Domenica 03 Novembre - ore 21:00 
 
 
 
Tipica settimana di variabilità autunnale, con qualche pioggia, cielo grigio, qualche sprazzo di sole in un contesto autunnale mite per il periodo. Ecco ad esempio, in Media Valle Brembana - Prealpi Orobiche (alture della Brembella e Cespedosio), come si presentava il paesaggio sabato scorso, 26 ottobre. FOTO di Gino Galizzi, valbrembanaweb 
Buona serata a tutti dallo staff  CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
 
La settimana appena trascorsa, quella a cavallo tra ottobre e novembre 2013, ha mostrato un clima caratterizzato da una certa variabilità “autunnale”, con cielo spesso grigio, a tratti piovoso (con anche alcuni rovesci e temporali), ma anche qualche pausa con tempo variabile, alcuni sprazzi di sole e qualche nebbia mattutina; il tutto in un contesto termico mite per il periodo. L’immagine scelta per il presente editoriale vuole mostrare uno dei lati più suggestivi dell’autunno vissuto negli ultimi giorni, ovvero la natura (e la montagna) che si tingono dei classici colori autunnali.   
 
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nella settimana appena trascorsa sul nostro territorio.
 
A livello metreorologico, già domenica scorsa, 27 ottobre, all'interno di una corrente in quota da ovest, un fronte freddo ha attraversato le Alpi ed ha interessato marginalmente il nostro territorio. Giornata festiva quindi in parte compromessa e trascorsa all’insegna di tempo grigio e uggioso, con alcune piogge che sono risultate più abbondanti progredendo verso nord, che hanno fatto registrare quantitativi di pioggia entro i 10 mm.
Nella prima parte della settimana poi, già da lunedì, il promontorio anticiclonico presente sul Mediterraneo centrale traslava definitivamente verso Levante, lasciando spazio alle incursioni perturbate di origine atlantica. Già in serata di lunedì, e poi nei giorni seguenti fino alle prime ore di giovedì 31 ottobre, un fronte nord-atlantico legato ad un minimo barico al suolo presente sul mar Baltico (la depressione “Burkhahard”) ha portato piogge e temporali quotidiani un po’ su tutto il territorio.  Giovedì in giornata poi tale saccatura andava ad “isolarsi” in “goccia fredda” sulle isole Baleari in spostamento verso sud.
 
Dal punto di vista pluviometrico, le precipitazioni (spesso avvenute sottoforma di rovescio e temporale) hanno interessato tutto il nostro territorio, privilegiando di volta in volta alcune aree regionali: tutto il territorio lunedì (con precipitazioni comunque scarse), i rilievi e la parte centro –orientale del territorio nella giornata di martedì (con accumuli fino a 60-80 mm sui rilievi centro-orientali ma anche una violenta grandinata nel mantovano); un po’ tutto il territorio nella giornata di mercoledì (con accumuli medi di 5/20 mm, fino ai 50 mm del varesotto); la fascia pedemontana ed i rilievi centro-occidentali nella giornata di giovedì (con accumuli su tali aree compresi tra 5/ 20 mm, fino ai 40 mm del Varesotto). 
 
Dal punto di vista termico, valori ancora molto elevati per il periodo in tutta la prima parte della settimana, con valori che ad esempio nella giornata di martedì hanno raggiunto al piano i 13-16 °C nei valori minimi ed i 19-22 °C nei valori massimi, con associati valori di dew-point decisamente elevati per il periodo.
 
Sempre ad inizio settimana, da segnalare su scala continentale una tempesta (chiamata dall'Ufficio Meteorologico Inglese "St. Jude", nome del santo del giorno nel quale la tempesta ha raggiunto l'Inghilterra) che ha colpito la Gran Bretagna e le regioni più settentrionali dell'Europa centrale, con raffiche di vento che hanno raggiunto velocità da uragano (punte fino a 180 km/h) e che ha provocato ingenti danni, almeno 13 vittime e forti disagi in particolare per quanto riguarda i trasporti e la fornitura di energia elettrica. Essa è stata determinata da due profonde depressioni tra il Mar di Norvegia e il Mar del Nord denominate “Christian” e “Burkhahard”. 
 
Giovedì in giornata e poi nella giornata di venerdì, tempo più asciutto e nel complesso variabile (e con qualche sprazzo di sole ma anche le prime nebbie più organizzate soprattutto nella fascia meridionale della pianura), grazie ad una temporanea rimonta anticiclonica, in un contesto un po’ meno mite dato che in quota (ed al suolo) è giunta aria un po’ più fresca (venerdì mattina, 1 novembre, al piano le temperature minime sono scese quasi ovunque al di sotto dei 10 °C).
 
Ieri invece, dopo un inizio giornata con tempo a tratti sereno, la nuvolosità è andata ad aumentare nel corso della giornata per l’avvicinarsi di una nuova saccatura nord-Atlantica, che ci ha raggiunti con piogge piuttosto diffuse in nottata (con accumuli a crescere salendo verso nord, fino ai 10-15 mm su fascia pedemontana e rilievi prealpini). Oggi poi in giornata, le nubi hanno lasciato spazio a una discreta giornata di sole, in un contesto ancora gradevole per il periodo (con massime che ovunque al piano hanno raggiunto i 16-18 °C).
 
E come proseguirà il tempo nei prossimi giorni? Le ultime emissioni modellistiche confermano  come domani nella seconda parte della giornata dovrebbe giungere una nuova perturbazione nord-atlantica, con possibili nuove precipitazioni, mentre successivamente pare profilarsi una nuova fase un po’ più stabile. Per scoprire comunque come evolverà il tempo nella prossima settimana, vi consigliamo di tenervi aggiornati come sempre seguendo il nostro Bollettino di Previsione, i vari commenti degli esperti e degli appassionati sul nostro Forum e brevi analisi e dettagli sulle situazioni più curiose e didattiche sulla nostra pagina ufficiale Facebook.
 
Vorremmo concludere l’editoriale con un piccolo approfondimento, dopo quello sui cambiamenti climatici su scala mondiale dell’Intergovernmental Panel for Climate Change (Ipcc) della Prima Pagina del 13 ottobre 2013, quello della Prima Conferenza Annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima di fine settembre 2013, dove sono stati presentati i risultati di tutte le ultime ricerche sull’impatto del cambiamento climatico in Italia. Ebbene, gli esperti confermano come anche in Italia le temperature nei prossimi 40 anni dovrebbero salire, in particolare le temperature massime e  durante la stagione estiva; la zona che si riscalderà di più sarà quella alpina (dove di conseguenza potrebbero scomparire fino al 16% dei pascoli). Le ondate di caldo saranno più intense, numerose e durature, e gli incendi divamperanno con maggior facilità. Le piogge totali  diminuiranno entro la fine del secolo di circa il 10% in inverno e il 30% in estate e potremmo avere più spesso problemi legati al deficit idrico. Quando pioverà,diverranno al contrario sempre più frequenti violenti e improvvisi i nubifragi, con un peggioramento dei rischi legati al dissesto idrogeologico. Infine, il livello dei mari salirà ulteriormente, in particolar modo l’Adriatico, con un incremento dei danni causati dalle mareggiate, di problemi di erosione delle coste e di infiltrazioni di acqua salata nelle falde acquifere costiere. Andrà veramente così? Ne riparleremo tra 40 anni …
 
Buona settimana e buon proseguimento a tutti.
 
  Giuseppe Aceti - Staff CML
 

 
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