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15 Dicembre - Alta pressione ed inversione   Inserito il› 15/12/2013 0.26.50
La seconda settimana di Dicembre ha visto buona parte dell’Europa centro meridionale, e quindi il nostro territorio, abbracciato da una robusta cupola di Alta Pressione che, con le inversioni termiche, ha così portato nebbia e freddo in pianura (in particolar modo su medio-bassa pianura) e clima mite e soleggiato su fascia pedemontana e sui rilievi. Riviviamo tale periodo grazie all'editoriale del nostro Giuseppe Aceti
 
 
Domenica 15 Dicembre - ore 00:30 
 
 
 
Didascalia immagini. Settimana caratterizzata dalla presenza di una vasta campana anticiclonica su tutta l’Europa centro-meridionale che, tra martedì e mercoledì, ha posizionato il proprio centro sul nord Italia. La conseguenza meteorologica è stata la classica situazione da “inversione termica” con nebbia, freddo e brina in pianura e tempo “primaverile”, mite ed assolato in pedemontana e sui rilievi. Vediamo quindi come si presentava il nostro territorio il 10 dicembre. A sinistra l’immagine satellitare col nord Italia sgombro da nubi dalla pedemontana ai rilievi, mentre una vasta area nebbiosa avvolge la medio-bassa pianura. Fonte: sensore MODIS, satellite Aqua della NASA. Ed ecco gli effetti dell’alta pressione al suolo. Nebbia e freddo al piano, come a Battuello Corbetta (MI) nella mattina con nebbia e brina (foto in centro del forumista andros80) mentre in quota, come a 893 m slm di Cornalba (BG) in val Serina, sole e clima mite (foto di destra, fonte: comune di cornalba)
 
 
 
Buona giornata a tutti dallo staff  CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
 
La settimana appena trascorsa, la seconda di Dicembre 2013, ha visto buona parte dell’Europa centro meridionale, e quindi il nostro territorio, abbracciato da una robusta cupola di Alta Pressione che, con le inversioni termiche, ha così portato nebbia e freddo in pianura (in particolar modo su medio-bassa pianura) e clima mite e soleggiato su fascia pedemontana e sui rilievi. Le immagini scelte per il presente editoriale vogliono mostrare visivamente tali fenomeni sul nostro territorio. 
 
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nella settimana appena trascorsa sul nostro territorio.
 
Per tutta la settimana quindi tutta l’Europa centro-meridionale si è venuta a trovare sotto una vasta campana anticiclonica che, tra martedì e mercoledì, ha posizionato il proprio centro sulle nostre regioni portando valori di pressione fino a 1036-1038 hPa. La conseguenza meteorologica di questa situazione sul nostro territorio è stata una settimana di bel tempo anche se la progressiva compressione della massa d’aria accompagnata alla scarsa ventilazione ed alle basse temperature al suolo ha favorito, almeno fino a venerdì 13 dicembre lo sviluppo di nebbie estese in Valpadana ed un progressivo aumento delle sostanze inquinanti nell’aria. Per tutta la settimana quindi, nebbie e freddo sulla medio-bassa pianura (con temperature attorno ai -2/-4 °C nei valori minimi e attorno ai 0/4 °C nei valori massimi) mentre sull’alta pianura/pedemontana e poi sui rilievi, clima fresco di giorno (comunque diffusamente con valori anche superiori agli 0 °C) mentre i valori massimi sono risultati spesso miti hanno spesso raggiunto e superato i 10 °C (portando alla fioritura anticipata diverse piante e fiori). Da venerdì invece, nonostante l’alta pressione, un paio di deboli fronti nuvolosi sono riusciti quantomeno a rimescolare un po’ l’aria, facendo dissolvere le nebbie e portando giornate più tiepide anche al piano. 
 
Quello che ci ha interessato, e che ci interesserà ancora per i prossimi giorni, è stato quindi un anticiclone di blocco (che permane per almeno 7-10 giorni) ad “omega” (struttura di alta pressione molto allungata verso Nord in senso meridiano e nella quale le isobare hanno la forma della lettera greca Ω). Ma perché in inverno vengono a crearsi condizioni di inversione termica così evidenti da creare climi completamente diversi tra la pianura ed i rilievi? Beh, innanzitutto l’alta pressione ha la caratteristica di schiacciare l’aria dall’alto verso il basso attivando moti di subsidenza che permettono il ristagno dell’aria nei bassi strati. Si parla poi di inversione termica quando lo strato atmosferico che rimane ancorato al suolo, essendo più freddo di quelli sovrastanti, si trova in equilibrio stabile; ciò avviene soprattutto nella stagione invernale quando la limitata radiazione solare non riesce a scaldare a sufficienza il terreno da rompere questa sorta catino dove convivono nebbie ed inquinanti. (fonte: 3b meteo) http://www.3bmeteo.com/
 
E come proseguirà il tempo nei prossimi giorni? Le ultime emissioni modellistiche confermano  come l’alta pressione che da molti giorni interessa l’Europa centro-meridionale potrebbe  attenuare lievemente la sua forza al suolo e in quota ma dovrebbe rimanere comunque quasi immobile e non si dissolverà per ancora alcuni giorni. Le ultime emissioni modellistiche non escludono comunque un possibile cambiamento nel quadro barico su scala europea dopo la metà della prossima settimana, ma per scoprire come evolverà il tempo avvicinandoci al natale, vi consigliamo di tenervi aggiornati come sempre seguendo il nostro Bollettino di Previsione, i vari commenti degli esperti e degli appassionati sul nostro Forum e brevi analisi e dettagli sulle situazioni più curiose e didattiche sulla nostra pagina ufficiale Facebook.
 
In conclusione vogliamo ricordare come mercoledì scorso, 11 dicembre, si è festeggiata  in tutto il mondo la giornata internazionale della montagna, dove in Italia si sono aggiunti quest’anno i festeggiamenti per il 150 anniversario della fondazione del Club Alpino Italiano (CAI). La giornata ha avuto quest’anno l’obiettivo di “promuovere zone montuose che si possono vivere 365 giorni e non solo durante la stagione sciistica, ma anche per cercare di spiegare e salvare un paesaggio che, lasciato all’incuria o affrontato con sventatezza, può diventare molto pericoloso». Oltre alle meraviglie paesaggistiche, le zone montane hanno anche diversi problemi: lo spopolamento, i tagli e l’incuria dei luoghi, la mancanza di fondi per i servizi di base, ecc. In tal senso, ad esempio, i risultati conclusivi del cambiamento climatico sui ghiacciai delle Alpi lombarde (progetto di ricerca del Comitato EvK2CN chiamato Share Stelvio) mostrano come l’aumento delle temperature impatti su tutto l’ecosistema montano alpino. Ad esempio, dal 2007 a oggi sono scomparsi 36 laghi alpini (quasi tutti sotto i 2.500 metri) e apparsi 22 laghi nuovi (tutti sopra i 2.900 metri). Ecco l’auspicio del presidente del CAI Martino: “La montagna ha un equilibrio fragile, spesso minato da fenomeni come l’erosione, le frane, le valanghe, i cambiamenti di clima e la sedimentazione. Chiediamo cure adeguate per luoghi affascinanti, oltre che per evitare disastri”. Auspichiamo e speriamo che tutto ciò possa avvenire, per preservare le nostre montagne… (fonte: corriere.it)
 
Nel salutarvi vorremmo ricordarvi che, nell’imminenza delle festività natalizie, per i meteoappassionati il Centro Mete Lombardo ha pensato a delle promozioni-regalo veramente allettanti… non mancate. 
 

 Giuseppe Aceti - Staff CML
 
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