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8 marzo - Tra inverno e primavera   Inserito il› 08/03/2015 21.08.55

Settimana piatta contraddistinta da una profonda depressione sull'Italia centrale che in Lombardia ha avuto come unico effetto una fase favonica intensa, Ben diverso lo scenario sul resto d'Italia con una tempesta di vento di portata epocale soprattutto in Toscana e forti precipitazioni sul versante adriatico. Edizione a cura di Matteo Negri causa "problemi tecnici"


Domenica 8 marzo 2015

Giovedì 5 marzo 2015 ore 13.00 - Maestosa depressione mediterranea in tutto il suo splendore: centro di bassa pressione a est della Sardegna, nord italia sotto correnti favoniche, coste tirreniche (sottovento) flagellate da tempeste di vento, coste adriatiche (sopravento) investite da mareggiate e copiose precipitazioni anche nevose sino a bassa quota. COPYRIGHT 2015 EUMETSAT

Buona giornata a tutti e ben ritrovati ad una nuova edizione della "Prima Pagina".

Per prima cosa: tanti auguri a tutte le donne del mondo! Benché il gentil sesso sia notoriamente meno appassionato alla meteorologia rispetto ai maschietti, una cosa è certa: questa scienza è passione, è seduzione, è immaginazione, è incerta e imprevedibile, misteriosa e capricciosa. Pertanto la meteo è Donna per eccellenza!

Tornando all’almanacco del tempo trascorso: i primi giorni della Primavera meteorologica si sono susseguiti all’insegna del tempo sostanzialmente stabile e asciutto. Un'intensa depressione mediterranea – responsabile di forte maltempo su gran parte delle regioni centro-meridionali – ha soltanto lambito la Lombardia verso metà settimana, comportando qualche fugace precipitazione a carattere sparso nel pomeriggio di mercoledì e, a seguire, una marcata ventilazione settentrionale che ha spazzato le nubi lasciando il cielo terso come non lo si osservava da un po’.

Nella giornata di lunedì 2 marzo, dopo un’alba caratterizzata da minime notturne elevate per il periodo (5/8°C) e da qualche residua precipitazione nel comparto alpino, un bel sole ha fatto la sua comparsa prevalentemente sui monti e pedemontane, spingendo il termometro fino a 14/15°C. Sulle pianure centro-orientali, specie nella prima parte del giorno, è insistita una copertura nuvolosa medio-bassa che ha parzialmente contenuto le temperature massime.

Martedì 3 il cielo sereno pressoché ovunque in regione ha regalato una mite giornata primaverile dai monti al piano. Importante l’escursione termica registrata in Pianura Padana: a fronte di minime prossime allo zero (1/3°C), le massime diurne si sono spinte diffusamente fino a 16/17°C, lasciandoci assaporare un primo scampolo di tepore primaverile. E’ un segnale inequivocabile della stagione che avanza, forte di una insolazione sempre più influente sia come ore complessive di luce, sia come inclinazione più favorevole dei raggi solari.

Mercoledì 4 l’approssimarsi della massa d’aria artica sulle nostre regioni ha condizionato temporaneamente il tempo di Lombardia: il richiamo umido meridionale, a risposta del consistente affondo d’aria gelida nel comparto sud-europeo (“core” in quota di -35°C a 500hPa), ha comportato una copertura nuvolosa compatta ed ha acceso contrasti localmente importanti, con brevi rovesci (con colpi di tuono!) e accumuli sparsi entro i 10mm in pedemontana Bergamasca, Cremonese, Oltrepò Pavese e Mantovano. Già dalla serata, tuttavia, la spinta possente dell’aria fredda oltralpe ha iniziato a manifestare i suoi effetti, con la rotazione perentoria dei venti dai quadranti settentrionali, dapprima sull’ovest lombardo e dalla nottata su tutte le province.

Nella giornata di giovedì 5 gli effetti della maestosa depressione mediterranea, in approfondimento nel cuore del Tirreno, sono diventati palesi: mentre la Lombardia è stata sferzata da venti di Föhn, localmente forti anche se non eccezionali (picchi di 80-100 km/h sul Lario, 50-60km/h sulle pianure occidentali), il centro Italia è stato flagellato da uno degli episodi di maltempo più intensi degli ultimi tempi, non tanto per la quantità di precipitazioni quanto piuttosto per la ventilazione associata. Raffiche fino a 200 km/h hanno spazzato le Alpi Apuane, con danni ingenti su tutta l’area costiera della toscana occidentale; mareggiate intense hanno interessato le coste adriatiche, mentre il versante orientale appenninico, grazie al notevole “forcing” orografico, ha visto piogge e nevicate copiose fino a bassa quota (imbiancata Teramo, 265 m s.l.m) e accumuli prossimi ai due metri in 36 ore nell’alto entroterra abruzzese-molisano.

Con venerdì 6 marzo la ventilazione settentrionale al suolo sulle nostre regioni è andata progressivamente esaurendosi: lo scivolamento verso i Balcani della depressione e la decisa rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre hanno garantito cieli tersi e visibilità da cartolina. A fronte di temperature minime prossime agli zero gradi, lievemente sottozero nelle brughiere più interessate dalle inversioni, le massime del pomeriggio, complice l’aria molto secca lasciata in eredità dalle correnti di Föhn, hanno facilmente raggiunto i 13/14°C. Tale situazione è caratteristica delle giornate post-favoniche, nelle quali la massa d’aria al suolo, relativamente povera di umidità, tanto si raffredda facilmente nelle ore notturne quanto risulta rapidamente riscaldabile in quelle diurne.

Il weekend appena trascorso è stato uno dei più generosi di sole da inizio anno: cielo azzurro da mattina a sera pressoché ovunque, macchiato soltanto da qualche innocuo passaggio di nuvolosità alta nelle aree nord-occidentali della regione. Nonostante il sabato e la domenica di bel sole, le temperature massime non sono salite oltre i 12/14°C, essendo che l’aria in quota, nonostante la consistente risalita di geopotenziali, risulta ancora relativamente fresca (1.8°C a 850hPa al radiosondaggio 12Z odierno di Milano Linate). Abbastanza fresche, invece, le minime dell’alba, con valori a fondovalle compresi tra -3 e 4°C, estremi agli effetti un po’ più invernali che primaverili.

Cosa ci riserverà la meteo della settimana entrante? Con ogni probabilità uno scenario di tempo stabile, mite e senza precipitazioni continuerà a prevalere su pressoché tutto il Nord Italia, complice l’ingerenza dell’alta pressione delle Azzorre che, protesa sull’Europa centrale e con successivo “ponte” fino in area scandinava, proteggerà le nostre regioni dal flusso atlantico per un bel po’ di giorni. Ciononostante le temperature non avranno modo di salire in modo deciso: avvertiremo ancora freddo di notte e al mattino, con gelate ancora possibili nelle pianure e a fondovalle, mentre nelle ore centrali del giorno la decisa insolazione di metà marzo consentirà di raggiungere valori temici gradevoli, prossimi ai 15°C. Nel lungo termine, tuttavia, si intravede la possibilità che masse fredde di origine artica possano essere trasportate verso l'area mediterranea da flussi orientali in moto anti-zonale, correnti che sarebbero responsabili di un tipo di tempo piuttosto fresco e potenzialmente instabile.

Al solito vi consigliamo di tenervi aggiornati seguendo il nostro Bollettino di Previsione (http://cml.to/bollettino) nonché consultando la nostra pagina ufficiale Facebook (http://cml.to/facebook).

Buona settimana di bel tempo a tutti e appuntamento a domenica prossima per la consueta edizione della Prima Pagina.

Matteo Negri - Staff CML
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