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.: Giovedì 21 novembre 2024
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Livio Perego - Staff CML |
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Lunedì 29 gennaio 2018 - ore 02:00
Lunedì 22 gennaio - Ripetuti sfondamenti da nord-ovest hanno caratterizzato le prime tre settimane di gennaio che hanno portato accumuli di neve molto importanti sui versanti francesi e svizzeri della Alpi e anche sulle zone alpine italiane di confine; in questa immagine l'episodio di lunedì 22 gennaio ripreso dall'alto Verbano. Immagine by Filippo Spadoni. |
Buona giornata a tutti i meteoappassionati e ben ritrovati con una nuova edizione della "Prima Pagina".
Gennaio 2018 si avvia a terminare con i "giorni della merla" ma la tradizione che vorrebbe gli ultimi tre giorni del mese come i più freddi dell'inverno anche quest'anno probabilmente non verrà rispettata sulla falsariga di quanto accaduto nel resto del mese che sta trascorrendo nella nostra regione all'insegna di una generale assenza di episodi freddi. In verità la regione è suddivisa in due fasce ben distinte; la fascia alpina più settentrionale a causa delle correnti prevalentemente settentrionali o nord-occidentali si è trovata spesso sotto precipitazioni portate oltre la cresta di confine dagli intensi venti in quota; su queste zone il manto nevoso oltre i 2000 metri di quota risulta estremamente abbondante ed anche a quote più basse, verso i 1200-1300 metri, il manto nevoso è notevole come non se ne vedeva da anni. Dalla fascia pedemontana verso sud stanno prevalendo invece giornate soleggiate e miti con frequenti valori di temperatura massima superiori ai 10°C e di notte le temperature faticano ad avvicinarsi ala soglia di 0°C e ancora più ad oltrepassare tale soglia. A titolo d'esempio basti rimarcare il fatto che finora nell'area metropolitana di Milano non sono state registrate temperature minime al di sotto dello zero.
Il mese quindi si avvia a chiudere come uno dei più caldi di sempre, nella "classifica" sarà probabilmente il secondo più caldo, e ques
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