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.: Domenica 24 novembre 2024
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Ascanio Scambiati - Staff CML |
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Lunedi 27 maggio 2019 - ore 11:00
Mercoledì 22 maggio - Lo spettacolare cumulonenmbo di mercoledì sera sul milanese fotografato dalla Brianza. Foto di Nicola Di Nola |
Buona giornata a tutti i meteoappassionati e ben ritrovati con una nuova edizione della "Prima Pagina". La settimana che ha segnato l’inizio della terza decade di maggio e quindi della primavera meteorologica, è stata contrassegnata ancora da condizioni di spiccata instabilità manifestatasi in temporali pomeridiani che quotidianamente hanno interessato diversi porzioni della nostra regione. La settimana inizia con un progressivo miglioramento del tempo dopo il passaggio di un’attiva perturbazione atlantica che nei giorni precedenti ha regalato un ennesimo fine settimana segnato da condizioni di spiccata instabilità perturbata. L’alta pressione delle Azzorre da diverse settimane rimane ancorata in pieno Atlantico, non riuscendo a distendersi verso Levante in modo tale da portare condizioni di tempo più stabile e soleggiato anche sulla nostra regione. In tal modo l’area mediterranea permane in una lacuna barica. Si definisce lacuna barica una zona che non è interessata né da alte pressione né da saccature, ma rimane comunque caratterizzata da un campo barico e geopotenziale basso e piuttosto livellato. In tal modo le termiche, nascenti dai moti convettivi pomeridiani oramai ben strutturati a causa del forte riscaldamento delle superficie dato la radiazione solare forte del periodo, evolvono in strutture cumuliformi di una certa imponenza (come quella catturata da numerose foto sul Milanese nella serata di mercoledì, cfr. foto) associate alle quali abbiamo temporali, occasionalmente anche intensi accompagnati da violenti scrosci di pioggia forieri di ingenti quantità di millimetri. Infatti un regime di deboli correnti meridionale (da ESE) ha richiamato verso il Nord-Italia aria più umida che ha costituito ulteriore carburante per i temporali. A partire da venerdì una saccatura atlantica, calamitata dalla suddetta lacuna barica, affonda sul Mediterraneo Occidentale. Si instaura quindi un regime di correnti meridionali a curvatura spiccatamente ciclonica con una conseguente
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