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.: Domenica 24 novembre 2024
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Davide Sironi |
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Secondo le medie climatiche, nel varesotto, maggio risulta il mese più piovoso dell’anno con un apporto pari 12-13% del totale annuo: il periodo tardo-primaverile infatti è caratterizzato da frequenti passaggi perturbati associati ai primi rovesci e temporali diffusi. Negl’ultimi anni si riscontra invece una tendenza all’aumento dei periodi stabili, secchi e spesso accompagnati da temperature molto elevate ( specie nella seconda parte di maggio e il mese giugno ), come se di fatto l’inizio del periodo estivo fosse anticipato di un mese. Questa tendenza è da ricondurre ad una maggiore e prematura presenza nel bacino del Mediterraneo dell’alta pressione sub-tropicale africana che legandosi all’alta pressione delle Azzorre da vita un’estesa e consolidata area anticiclonica che impedisce il passaggio delle pertubazioni atlantiche sull’Italia. Il bimestre maggio/giugno 2006 conferma la tendenza, ed anzi può essere considerato come un caso estremo dato che in molte aree del nord-italia le precipitazioni sono state molto scarse, specie su Piemonte e ovest Lombardia. Passando ad un’analisi dei dati registrati presso l’osservatorio meteo di Samarate ( VA ), nel bimestre maggio/giugno 2006 si registra un accumulo complessivo di 29.4mm rispetto ad una media di 230mm, ovvero un deficit idrico pari all’87%. Si tratta di un dato davvero eccezionale soprattutto se confrontato con i precedenti record registrati dalla stazione meteo di riferimento di Malpensa riferiti al periodo 1960-1990: i records minimi di precipitazioni per maggio e giugno sono rispettivamente di 21.7mm e 36.7mm! In pratica nell’intero bimestre maggio/giugno 2006 è caduta meno pioggia che nel giugno più secco della serie 1960-1990 e molto probabilmente dal 1960 ad oggi! Anche presso l’osservatorio del centro geofisico prealpino a Varese si registrano dati simili: nel bimestre maggio/giugno 2006 si sono registrati 71.2mm rispetto ai 328.2mm della media ( deficit del 78.4% ). La fase insolitamente siccitosa ha avuto pesanti ripercussioni anche sulla vegetazione che si è trovata ad affrontare un periodo “difficile” proprio nel clou della crescita. Il paesaggio solitamente verde e rigoglioso di giugno ha lasciato velocemente il posto a campi di erba e mais bruciati, strade polverose, come non avevo mai visto neanche alla fine delle estati più secche che ricordi! Ecco come si presentavano le campagne nei dintorni di Samarate, il 28 giugno 2006: |
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