In queste mappe sono presenti due parametri:
- le altezze geopotenziali, che sono rappresentate dalle linee bianche
- le isoterme, che sono rappresentate tramite le aree colorate
Da queste mappe si possono estrapolare 4 parametri:
- Lo zerotermico
- I fronti
- Le avvezioni di aria fredda o calda
- I centri di alta e bassa pressione
- Lo zerotermico è quella quota in cui la temperatura è di 0°C. E' utilizzato sopratutto per stimare la quota neve. Prendendo la temperatura del luogo interessato sulla mappa 850hPa e a quale quota è prevista, basta sottrarre/aggiungere 1°C ogni 150-180m circa per l' inverno e 1°C ogni 150m circa in estate ( anche se questo calcolo non è sempre sufficiente per una esatta previsione delle quota neve !!! ) e si ottiene così lo zerotermico medio. Cosicché, ad esempio, se alla quota di 850mB ( posta ad esempio a 1.500m ) in estate la temperatura è prevista di 12°C, lo zerotermico sarà posto sui 3.300m circa ( valore medio, perché poi può cambiare da caso a caso ); infatti: 1°C ogni 150m sono *12°C ... 1.800m che sommati ai 1.500m fanno 3.300m. L' eventuale neve cadrà attorno ai 3.000m circa. Infatti, in estate, la neve supera lo zerotermico di 300-400m al massimo, mentre in inverno lo passa anche di 600-800m in base ai casi ( a volte può essere anche maggiore, a volte inferiore, dipende dalla massa d' aria negli strati sottostanti ). Se lo zerotermico è sugli 800-900m e tutta la colonna d' aria è sottozero o poco sopra, la neve riuscirà a giungere fino in pianura. Se negli strati intermedi è soprazero ( +2/+3 ) giungerà pioggia, ma se al livello del suolo è sottozero si formerà il gelicidio o pioggia ghiacciata. E' consigliato ed è importantissimo, quindi, tenere presente anche gli strati sotto lo zerotermico, non solo quelli a livello della propria località, ma anche quelli tra la località e lo zerotermico. Aggiungiamo inoltre che l' intensità delle precipitazioni influenzerà ulteriormente la quota-neve: più le precipitazioni saranno intense e maggiormente la neve cadrà a quote inferiori. Capirete quindi quanto sia difficile stimare una quota neve "omogenea" sopratutto tenendo presente anche dell' orografia; capita spessissimo per non dire sempre che la quota neve cambi da monte a monte anche di 200-400m ( e a volte anche di più ) ... conoscere in questo caso il posto e come si comporta in determinate situazioni è un vantaggio in più per avere una previsione di quota neve a livello locale precisa.
- I fronti sono le zone dove masse di diverse caratteristiche vengono a contatto, generando così i "sistemi frontali" o "perturbazioni".
Un fronte può essere:
- Caldo, se l' avvezione rispetto alla massa pre-esistente è più calda. Solitamente è presente nel settore orientale di una depressionaria, preceduto da correnti meridionali. Apporta nuvolosità stratiforme, foschie, venti deboli meridionali e piogge deboli continue, anche a carattere di pioviggine.
- Freddo, se l' avvezione rispetto alla massa pre-esistente è più fredda. Solitamente è presente nel settore occidentale di una depressione. Apporta nuvolosità cumuliforme, miglioramento della visibilità, vento in rinforzo ed in rotazione a NW e piogge più irregolari, a carattere di rovescio con anche temporali.
- Occluso, se il fronte freddo ( più veloce ) raggiunge quello caldo ( più lento ).
- Le avvezioni di aria fredda o calda servono a determinare se sarà presente un aumento o una diminuzione termica alla quota di 850hPa; da qui è possibile stimare anche a livello del suolo la variazione termica, anche se non sempre corrisponde ( l' esperienza aiuterà a capire quando è uguale o quando no ). Consigliamo sempre di verificare anche al suolo la reale temperatura e la variazione, corrisponde a quella 850hPa. A volte, infatti, sopratutto in inverno, sulle mappe a 850hPa sono presenti irruzioni di aria più fredda ( che poi alla quota di 850hPa si realizzano ), ma a livello del suolo, non sono presenti ! Va sempre tenuta presente anche la nuvolosità; se è prevista aria più fredda in nottata, ma contemporaneamente una copertura, la temperatura, anche se la massa in arrivo sarà più fredda, aumenterà, e così al contrario sulla massima; anche se è prevista aria più calda in arrivo, ma contemporaneamente un graduale aumento della nuvolosità, la massima sarà più bassa ( o stazionaria in alcuni casi ). Quindi: MAI prendere le variazioni termiche delle mappe a 850hPa così come sono anche per il suolo, perché esse indicano la temperatura a tale quota ( e la variazione ) e non al suolo !
- I centri di alta e bassa pressione come per le mappe al suolo e 500hPa sono estrapolabili guardando dove le altezze geopotenziali diminuiscono ( avvallamenti, quindi basse pressioni ) o aumentano ( cunette, quindi alte pressioni ).
Gianfranco De Gaetani - Centro Meteorologico Lombardo