Dopo l’episodio eccezionale della prima metà di febbraio, il mese di marzo 2012 si è presentato con temperature costantemente sopra la norma. L’anomalia è riscontrabile soprattutto nel campo delle temperature massime che hanno raggiunto in alcuni casi valori quasi estivi.
Tab.1 – Valori più alti rilevati nel mese di marzo 2012 dalle stazioni della rete CML (soglia di +28°C).
Osservando la distribuzione delle temperature medie massime del mese sulla nostra regione, e confrontandola con la media del quinquennio 2005-2009 (riportata nell’Atlante dei climi e microclimi della Lombardia), periodo peraltro già sensibilmente superiore alla media trentennale, si può notare quasi ovunque una differenza di circa 4 gradi: i valori sono paragonabili piuttosto a quelli medi del mese di aprile.
Fig. 2 – Distribuzione delle temperature medie massime nel mese di marzo 2012 (rete stazioni CML).
Fig. 3 – Distribuzione delle temperature medie massime nel mese di marzo nel quinquennio 2005-2009 (Dall’Atlante dei climi e microclimi della Lombardia, dati rete stazioni CML).
Si può notare anche che la distribuzione geografica segue più un andamento tipico dei mesi estivi (con l’area di massimo orientata lungo l’asta del Po tra lodigiano e mantovano), mentre solitamente in marzo le temperature hanno ancora una distribuzione incerta, non essendosi compiuto il riscaldamento del suolo nelle basse pianure.
Per capire se questa anomalia può considerarsi eccezionale (o addirittura, come risulterebbe dalle prime notizie di stampa, record assoluto a scala emisferica), abbiamo cercato di tracciare qualche serie storica.
Fig. 4 – Temperature medie del mese di marzo dal 1977 al 2012 a Varese (Fonte: Centro Geofisico Prealpino).
Per il centro Geofisico Prealpino il mese di marzo 2012 è stato il più caldo (quanto a temperatura media) dall’inizio della serie storica di rilevazioni; in questa tabella – per omogeneità con quelle successive- abbiamo riportato i dati degli ultimi 35 anni, quindi a partire dal 1977.
Come si può notare, i valori aumentano nettamente a partire dal 1989; nella sequenza degli ultimi 23 anni la tendenza è complessivamente stazionaria, con alcune punte significative, la più importante delle quali è costituita dal 1994, il secondo in classifica, seguito dal 1997.
Fig. 5 – Temperature medie minime e massime per il mese di marzo dal 1977 al 2012 a Milano Linate (fonte tutiempo.net).
Analizzando l’andamento per la stazione di Milano Linate, per la quale abbiamo distinto le medie minime e le medie massime, si osserva l’identico schema visto per Varese, anche tenendo conto della possibile sovrastima verificatasi negli anni ’90 per la particolare posizione della capannina.
La tendenza dunque, soprattutto per le temperature massime, vede un primo decennio con mesi di marzo molto freschi, e un salto improvviso a partire dall’89; le due punte del 1994 e del 2012 sono superate entrambe dal 1997: l’errore strumentale potrebbe aver alterato, per qualche decimo, il dato del ’97 facendo perdere il primato al 2012.
Nel campo delle temperature minime, però, è il 2001 che risulta come il più caldo, distanziando anche il 2012.
Si osservi anche la differenza fra le temperature medie trentennali ’61-90 e ’71-00 nonché del trentacinquennio preso in esame: l’evidente innalzamento è risentito in modo molto più significativo per le temperature massime che non per le minime.
Per limitare l’influenza delle superfici locali sull’andamento termico, facciamo una verifica alle quote superiori.
Fig. 6 – Temperature medie per il mese di marzo dal 1977 al 2012 alle quote isobariche standard nei radiosondaggi di Milano Linate (fonte Wyoming University USA).
La tendenza è ancora una volta quella riscontrata al suolo per Varese e per Linate. E’ tuttavia evidente come l’influenza del surriscaldamento vada diminuendo gradualmente man mano che si sale di quota.
Ai tre livelli isobarici standard, è il 1994 l’anno più caldo. Il 2012 spicca ancora, tallonato dal 1997, nella temperatura a 850 hpa; ma già a 700 hpa scende al quarto posto, e a 500 hpa rientra nell’anonimato della media generale.
Un ultimo riscontro lo fornisce la quota dello zero termico. Il mese di marzo con quota media dello z ero termico più elevata è di nuovo il 1994; il 2012 viene al secondo posto. Si noti anche come in quota la particolare rigidità dei mesi di marzo nel primo decennio della serie storica analizzata sia molto meno accentuata.
Fig. 7 – Altezza media dello zero termico per il mese di marzo dal 1977 al 2012 nei radiosondaggi di Milano Linate (fonte Wyoming University USA).
Rimangono comunque eccezionalmente fredde le quattro annate consecutive 1984-87; in particolare l’87, con minime al suolo estremamente basse, che costituiscono un record in tutti i grafici tranne nella quota di 500 hpa.
Il marzo 2012 può quindi considerarsi fa i più caldi degli ultimi decenni, più o meno alla pari con il 1994 e con qualche somiglianza con il 1997; è possibile che a scala emisferica il record venga confermato, ma è bene notare che il fenomeno è più evidente alla superficie e molto meno significativo alle quote superiori; una distinzione che deve essere tenuta presente nella valutazione dell’andamento climatico generale.
Link alla pagina temperature del 30 marzo 2012