Spesso le forti raffiche di vento associate ai sistemi temporaleschi vengono accreditate da nomi come "tromba d'aria" o "tornado" (che sono sostanzialmente equivalenti), ma poi quando se ne cerca l'evidenza oggettiva, in mancanza di testimonianze sicure e documentate e di rilievi strumentali, è possibile stabilire se si sia trattato effettivamente di un tornado solo grazie alle evidenze indirette, cioè in base all'entità e alla tipologia dei danni causati.
E' a questo punto che iniziano i dubbi perchè di frequente ci si trova di fronte a un interessamento di una zona molto vasta (mentre i tornado colpiscono quasi sempre una striscia molto ristretta del territorio, provocando danni minimi o del tutto irrilevanti già a pochi metri dalla fascia di distruzione) oppure a tracce che escludono del tutto la possibilità di un moto rotatorio violento.
Per questo motivo, senza voler essere esaustivi sull'argomento, presentiamo questa foto che ben rappresenta i danni che produce un tornado e che si riferisce esattamente al tornado rilevato in Belgio nei primi giorni di ottobre 2006 (vedi foto riportata a fianco).
Si noti la netta "incisione" del tornado sul terreno (a destra e sinistra della fascia di distruzione è possibile vedere alberi quasi intatti), la disposizione semicircolare dei tronchi abbattuti, sicuro indice della stretta rotazione del vento, e in ultimo il fatto che la maggior parte delle piante non sono sradicate (cosa che accade quando le raffiche molto forti fanno crollare l'albero per via della forza applicata sulla chioma), ma hanno il tronco tranciato, indice di una violenza enormemente superiore a quella che si riscontra nelle raffiche da downburst che, pur potendo raggiungere una forza di tutto rispetto, non sono mai in grado di produrre un danno simile se non su alberi estremamente sottili.