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.: Venerdì 22 novembre 2024
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B. Grillini, M. Dei Cas |
2013 |
DICEMBRE 2013: DECISAMENTE MITE, CON RARE MA ABBONDANTI PIOGGE Dicembre 2013 è stato un mese decisamente mite, con temperature costantemente al di sopra della media sia in montagna che al piano. Questo per la totale assenza delle tipiche irruzioni invernali di aria fredda di orgine artico-marittima e continentale, relativamente frequenti nelle ultime annate. Gran parte del mese è stato caratterizzato da una decisa stabilità del tempo che ha permesso il consolidarsi di una inversione termica nel Catino Padano, dove non è mancato qualche episodio nebbioso, piuttosto raro a dire il vero specie se confrontato con una lunga serie storica. Altrettanto rari - riconducibili solamente a tre e tutti concentrati come vederemo nella terza decade - i passaggi perturbati, sebbene decisamente importanti tanto da permettere in pochi giorni un recupero della pluviometria fino a valori superiori alla media. La Pianura Padana infine non ha potuto assistere ad alcun episodio nevoso degno di nota, tra l'altro piuttosto raro anche in montagna e relegato a quote relativamente elevate per la stagione. La prima decade del mese, come gran parte della seconda, è stata caratterizzata dalla presenza invadente di una struttura di alta pressione di matrice subtropicale ben strutturata a tutte le quote. Una situazione ad evoluzione piuttosto lenta, caratterizzata da un "blocco ad omega" continuamente alimentato da apporti freddi atlantici al largo del Portogallo con la conseguente risposta alto-pressoria verso l'Europa Centrale: proprio oltralpe sono statti registrati per diversi giorni valori di pressione al suolo superiori ai 1035 hPa. Soltanto al concludersi della seconda decade del mese, la struttura anticiclonica è andata incontro ad un graduale ed inesorabile cedimento, ben riconoscibile nell'immagine sottostante in un relativo ridimensionamento delle temperature in quota che comunque si sono mantenute sempre sopra la media. La terza decade del mese è stata quindi caratterizzata da una netta predominanza di correnti perturbate atlantiche, concomitante ad un deciso approfondimento della depressione di Islanda che ha avvolto nelle sue strette spire gran parte dell'Europa dove si sono abbattuti venti tempestosi e forti piogge. Il peggioramento a cavallo delle feste di Natale e S. Stefano ha fatto letteralmente schizzare gli accumuli pluviometrici ben oltre la media nell'arco di quarantotto ore ed in particolare sulle Alpi ed in genere sui settori nord-occidentali dove sono caduti fino a 200 mm di pioggia: questo in particolare per l'azione di sbarramento orografico alle intense correnti di scirocco. Decisamente più modesto il terzo ed ultimo peggioramento del mese, caratterizzato dal tipico passaggio da Ovest di una perturbazione atlantica, che ha distribuito piogge più consistenti ancora una volta sui settori nord-occidentali della nostra Regione con quota neve in relativo calo sulle Alpi. | Dicembre 2013 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini. N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. | TEMPERATURE Le mappe relative alle temperature evidenziano uno scarto positivo su tutta la Lombardia che, riferito al quinquennio 2005-2009 è quantificabile in +1/+1,5°C nelle temperature minime e fino a +1,5/+2°C nelle temperature massime. Lo scarto poi, se confrontato ad una serie storica più datata come il trentennio 1961-90, diventa del tutto rilevante: questo a causa dell'aumento medio della temperatura nel corso degli utlimi cinquanta anni. | Dicembre 2013 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: serie storica dati AM - Elaborazione di Bruno Grillini. | Dicembre è risultato quindi un mese particolarmente mite proprio per la perentoria presenza di una struttura di alta pressione di natura subtropicale che ha dettato legge per le prime tre settimane, nonchè l'assenza di irruzioni di aria fredda. La quasi totale assenza di vento ed i cieli quasi sempre sgombri di nubi hanno favorito lo sviluppo di una solida inversione termica su tutta la Pianura Padana, dove la nebbia è stata spesso la protagonista: questo è accaduto in particolare sui settori occidentali, tra la Valle del Ticino e la Lomellina, unico settore dove è stata registrata una temperatura media minima inferiore allo zero. Interessante osservare i microclimi locali, grazie proprio alla presenza di una costante stabilità del tempo, ed in particolare le capacità di alcune conche e vallate particolarmente incassate e riparate di "produrre freddo" grazie all'irraggiamento notturno. Il caso più ecclatante è rappresentato dalla media Valtellina: dalla stretta di Ardenno fino a Tirano - lungo il versante orobico perennemente in ombra - si sono registrati gli estremi in assoluto più bassi, dell'ordine di -3/-4°C. Decisamente più mite la vicina Valchiavenna, molto più interessata dalle brezze notturne catabatiche che ostacolano la sedimentazione del freddo. Piuttosto fredda la brughiera comasca e la Brianza, dove emergono i colli più miti in netta opposizione alle adiacenti vallate. Generalmente mite la fascia pedemontana con uno scarto fino a +2/+3°C rispetto alla medio-bassa pianura: unica eccezione la grande isola di calore del nostro Capoluogo, che emerge ancora una volta avvolto dalla fredda campagna. | Dicembre 2013 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | Anche la mappa relativa alle temperature massime evidenzia la netta influenza di una situazione di tempo stabile duratura. La presenza quasi costante di un'area di alta pressione con massimo relativo a Nord delle Alpi ha favorito una predominante del vento dai quadranti settentrionali, e di conseguenza un effetto catabatico sulla fascia pedemontana dove si sono registrate le temperature più miti, mediamente attorno ai 10°C. Altrettanto significativo lo sfumare degli estremi diurni lungo la media-bassa pianura, dove anche nelle ore centrali si è mantenuto intatto lo strato di inversione termica al suolo favorito in diversi casi dal persistere delle nebbie. Relativamente più freddi i territori attorno al Po con valori compresi tra i 5 / 7°C, globalmente al di sopra non solo delle medie stagionali storiche, ma anche di quelle relative a questi ultimi anni di scrupolosa osservazione. Del tutto peculiare il "gioiellino microclimatico" della Valtellina che, essendo disposta trasversalmente al sistema alpino, presenta un versante completamente in ombra per tutto il giorno: netto quindi lo scarto tra il fondovalle orobico, dove una consistente deposizione di brina rende visivamente ragione delle temperature pomeridiane comprese tra i 2 ed i 4°C; un altro mondo a confronto del versante retico, molto più mite in quanto "baciato" per molte ore dal sole! | Dicembre 2013 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | PRECIPITAZIONI La mappa delle isoiete evidenzia una distribuzione delle precipitazioni del tutto irregolare, con aree di accumulo complessivo decisamente al di sopra della media a discapito di zone dall'accumulo irrisorio. E' altrettanto interessante ribadire che tale distribuzione è frutto di sole tre intense perturbazioni, che hanno concentrato tutto l'ammontare pluviometrico nel corso di pochi giorni a cavallo delle festività di fine anno mentre gran parte del mese è trascorso all'insegna di un tempo asciutto e stabile. L'andamento pluviometrico segue un gradiente crescente lungo la direttrice SudEst/NordOvest, e questo proprio per la peculiare disposizione delle correnti nei bassi strati soprattutto con il secondo ed in assoluto più intenso peggioramento del mese. Aria mite e molto umida è affluita da SudEst sottoforma di venti di scirocco - a causa si un minimo in approfondimento ad Ovest della nostra penisola - concentrando nubi e precipitazioni tra il Varesotto, Comasco, aree limitrofe del Canton Ticino ed in particolare lungo il Verbano. In queste zone sono caduti dai 200 ai 300 mm ed oltre nell'arco di pochi giorni. Il tutto è andato gradualmente sfumando spostandosi verso la pianura, fino a scendere al di sotto dei 50 mm complessivi sui settori centro-orientali ed in particolare sulla "Bassa" tra il Cremonese ed il Mantovano dove gli accumuli divengono molto meno consistenti. Da segnalare inoltre un generale aumento della piovosità sulle Prealpi per azione di sbarramento orografico, ed un altrettanto corrispondente calo delle precipitazioni lungo i settori alpini retici della media-alta Valtellina. | Dicembre 2013 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. |
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