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.: Venerdì 22 novembre 2024
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B. Grillini, G. Aceti |
2016 |
ALTA PRESSIONE, MITE E SECCO Dopo dicembre 2015, anche dicembre 2016 verrà ricordato come uno tra i mesi più asciutti degli ultimi decenni dato che anche nel mese in questione sono del tutto mancate le perturbazioni atlantiche grazie alla discesa meridiana di impulsi freddi dal nord-atlantico. Sul nostro territorio, tale situazione sinottica si è tradotta, in pianura, in una sequenza quasi ininterrotta di giornate grigie, umide e nebbiose, soprattutto nelle ore più fredde della giornata; Tale quadro barico è purtroppo risultato favorevole alla concentrazione di elevate quantità di agenti inquinanti nell’atmosfera, schiacciati nei bassi strati dall'inversione termica, e che così favorito livelli di inquinamento particolarmente preoccupanti per tutto il mese. Dalla fascia prealpina, e soprattutto in montagna, l'inversione termica portava il quadro meteorologico a mutare radicalmente rispetto al piano: frequenti giornate radiose e terse, con aria particolarmente secca e visibilità orizzontale ottima, in un quadro termico eccezionalmente mite per il periodo, con uno zero termico elevato e spesso risultato ben superiore ai 2500-3000 metri di quota. Eloquente in tal senso il grafico sottostante che, evidenziando gli scambi di calore in bassa troposfera (ad 850 hpa) mostra come, durante tutto il mese, si sia osservata uno scarto positivo dalle medie di riferimento, rispetto al trentennio 1981/2010, molto significativo (mediamente di +3,2 °C). Solo una manciata i giorni nei quali i valori termici in bassa troposfera sono risultati attorno alle medie di riferimento o leggermente al di sotto, mentre lunghi e frequenti sono risultati i periodi eccezionalmente miti, con uno scarto dalle medie di riferimento che si è spinto frequentemente oltre i +8/10 °C! Più in dettaglio, la prima decade ha visto il nostro territorio inglobato in un anticiclone particolarmente strutturato sull'Europa centrale, i cui massimi di pressione hanno raggiunto valori importanti e prossimi ai 1040 hPa sulla Lombardia occidentale. Solo a metà del periodo da segnalare, sempre in regime anticiclonico, un quadro barico che ha favorito il flusso di aria umida e più fredda da est sulla nostra regione, e che ha portato un po’ di nuvolosità e qualche isolata pioviggine. Per il resto del periodo, clima bello, secco e particolarmente mite in quota mentre in pianura, specialmente nella media e bassa pianura Lombarda, l’inversione ha portato clima più invernale con nebbia ed alcune “giornate di ghiaccio” su parte della Lombardia occidentale, dove quindi l'anticiclone ha permesso alla Pianura Padana di generare un episodio di freddo "auto-prodotto" in un contesto di anomala mitezza generale. Anche per tutta la seconda decade del mese l'Europa centro-occidentale, e quindi il nostro territorio, ha visto il dominio di un'area di alta pressione che ha continuato a garantire giornate assolutamente stabili e miti in quota e dove la nebbia è risultata essere la protagonista incontrastata degli strati prossimi al suolo; nebbia che, col passare dei giorni,<
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