Partiamo con l'analizzare la fase temporalesca avvenuta tra il tardo pomeriggio di Domenica e il Lunedì successivo.
In questa mappa vengono indicate le traettorie assunte dai temporali durante le varie fasi del peggioramento.
Si nota chiaramento il maggior coinvolgimento dei settori Occidentali, mentre dalle linee rosse e fucsia, si intravede la persistenza dei fenomeni che hanno prodotto il nubifragio di Mapello e Paladina nel Bergamasco.
I primi fenomeni si sviluppano verso le ore 18 di domenica, innescati dal calo dei geopotenziali in atto per l'approssimarsi di un debole cavo d'onda.
La convezione si innesca inizialmente nel basso Pavese coi primi fenomeni tra Oltrepo e Pavia in successiva estensione verso Nord.
Tra le ore 19 e le 20 i temporali si propagano in direzione del basso Milanese, con accumuli tra 10 e 25 mm.
La risalita verso Nord non si arresta (il profilo termodinamico del Radio Sondaggio (RS 12z) di Linate indicava possibilità di temporali, se innescati da un calo del gpt in quota ) ed in serata tutto il settore occidentale della regione fino alla Valchiavenna è interessato da temporali di moderata intensità.
Nel corso della notte i fenomeni si propagano anche sui settori centro-orientali della Lombardia ma limitatamente alle Prealpi in quanto sulla pianura le condizioni per un loro sviluppo non sussitono.
Infatti, il calo del gpt in quota e l'effimero ingresso di aria fredda interessano principalmente la parte occidentale della regione.
Termina così la prima fase temporalesca in attesa dell'avvicinarsi del fronte freddo, che nel corso della giornata di Lunedì sfiorerà solamente la nostra regione, passando sull'arco Alpino.
La seconda fase si manifesta già nel corso della notte. Forti temporali causati da effetto stau e dal calo dei geopotenziali, colpiscono Canton Ticino, Lago Maggiore e Valchiavenna con accumuli che toccano i 50-75 mm in poche ore.
Ma l'evento clou di questa fase temporalesca deve ancora avvenire, probabilmente innescato anche dal passaggio del nucleo di vorticità in quota che ha consentito fenomeni di una certa intensità e persistenza.
Tra le ore 13 e le 15 una linea temporalesca si sviluppa tra Lecchese e pedemonata bergamasca, risultando stazionaria per più ore.
I risultati sono un eccezionale nubifragio nell'area immediatamente ad Ovest di Bergamo, tra la Valle Brembana, la Valle Imagna e la zona dell'Isola, dove cadono circa80-150 mm di pioggia in poco meno di 2 ore.
Si nota nella mappa delle precipitazioni, il picco precipitativo nell'area a NW di Bergamo, con i comuni di Mapello e Paladina epicentro del nubifragio, che presentano accumuli di 150 mm.
Analizzando la mappa notiamo anche un altro picco precipitativo tra il Canton Ticino e la Valchiavenna, dovuto ai temporali della notte.
Inoltre, precipitazioni abbondanti, superiori ai 50 mm si sono registrate come si nota dalla mappa, su tutto l'arco Alpino.
Nulli o trascurabili gli accumuli sui settori sud-orientali della regione, troppo lontani dal fronte freddo e sfavoriti dalle correnti sud-occidentali, così come Lomellina e Oltrepò, anch'esse sfavorite dal richiamo di venti secchi da sud innescati dal transito del fronte sull'arco Alpino.
Ultimi fenomeni nel corso del tardo pomeriggio sempre sui settori occidentali tra Basso Milanese e Brianza maggiormente influenzati dal passaggio sulle Alpi dell'isoterma di -15°C a 500 hPa ed innescati dalla notevole energia presente nei bassi strati a causa del soleggiamento diurno.